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Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.



Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.

30 nov 2010


Una pianta officinale usata fin dall'antichità per il suo potere antiinfiammatorio


Il ribes nero (Ribes nigrum), è un arbusto che cresce nel centro dell’Europa e nelle zone montuose euroasiatiche e può raggiungere un altezza fino a 2 metri. Il ribes è forse più conosciuto per le tipiche bacche utilizzate in gastronomia e dall’industria dolciaria che non come pianta medicinale; invece è molto usato in fitoterapia per la presenza di vari tipi di costituenti chimici. Le parti utilizzate sono le bacche (che contengono antociani, flavonoidi, procianidine e vitamine), le foglie (polifenoli e triterpeni) e i semi (elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi). Ultimamente sono state studiate anche le gemme fresche e in particolare il suo olio essenziale.
I frutti del ribes sembra che agiscano a livello circolatorio e sono molto attivi nell’insufficienza venosa, nella fragilità capillare, contro le emorroidi e per aumentare la visione notturna come con, ad esempio, il mirtillo. Gli antociani conferiscono all’estratto una marcata proprietà angioprotettiva in vivo. Hanno proprietà antiossidanti dovute ai flavonoidi e alle vitamine. Gli antociani inoltre, associati per esempio al pungitopo, agiscono sui disturbi dell’insufficienza venosa (dolore, edema) e sulla microcircolazione capillare.
Le foglie possiedono un’azione diuretica, antireumatica e antinfiammatoria. La forte diuresi porta ad una maggiore eliminazione di acidi urici, mentre l’azione antinfiammatoria riduce il numero dei macrofagi, responsabili del processo infiammatorio. Accanto a questi effetti antiinfiammatori si evidenziano anche effetti analgesici paragonabili a quelli dei FANS, ma senza i loro effetti collaterali. La tradizione attribuisce alle foglie un’azione leggermente ipotensiva.
I semi contengono acido gamma- linolenico (omega 6) e sono usati soprattutto contro le manifestazioni allergiche. Insieme all’olio di Borragine e all’olio di Enotera sono le maggiori fonti vegetali di questo acido.
Il gemmoderivato di ribes ha una potente azione antiallergica e antinfiammatoria. I principi contenuti in queste gemme avrebbero un effetto simile al cortisone (stimolando la corteccia surrenalica) ma non gli effetti collaterali che sono: iperglicemia, ritenzione di sodio (e di conseguenza di liquidi), ipertensione, osteoporosi, ulcera, pancreatite, diabete e glaucoma. Molti ricercatori però sono convinti che non vi siano ancora abbastanza riscontri scientifici per tali affermazioni.
Anche se non ci sono particolari controindicazioni per l’assunzione di ribes nero (se non per l’ipersensibilità accertata verso i suoi principi attivi) non dovrebbe essere usato da persone soggette a pressione alta, e usato con cautela dalle donne in gravidanza o in allattamento: come sempre è fondamentale rivolgersi al proprio medico curante per il suo utilizzo in piena tranquillità e consapevolezza.

29 nov 2010



L’esperienza del Centro Cefalee dell’AOUP
EMICRANIA: ATTENTI AL “FAI DA TE”
Troppi farmaci rischiano di peggiorare le cose

PISA – C’è chi non riesce nemmeno ad andare a lavorare quando monta quel tipo particolare di mal di testa ( emicrania, con una prevalenza del 18% nella popolazione). S’avverte soltanto il bisogno di stare chiusi in una stanza, sdraiati, al buio, in silenzio,sperando di non sentire neanche gli odori. In attesa, solo, che tutto passi. E la fortuna è che non capiti spesso,altrimenti può diventare un problema di economia individuale e familiare.
Nell’ambito del mal di testa cronico (ricorrenza di quindici giorni al mese per un trimestre), le emicranie rappresentano la quinta parte, condizionate di base da situazioni diverse come la pressione alta, l’obesità, i disturbi dell’umore,d’ansia e del sonno.
L’impatto,ai primi episodi, impone una scelta generica come gli antidolorifici od i farmaci antinfiammatori, poi però il loro ripetersi impone una diagnosi più precisa ed un selettivo percorso di cure. Inoltre, il “fai da te”a volte può motivare l’instaurarsi di un mal di testa di tipo cronico in seguito ad un eccesso di farmaci sintomatici.
Notevole è stato l’apporto dei triptani, con benefici in termine d’efficacia (prontezza d’azione, capacità di controllo sul dolore ed i disturbi vegetativi, tollerabilità). La loro azione è sostanzialmente improntata ad un effetto antinfiammatorio e vasocostrittivo.
Se ne è parlato al terzo convegno regionale della Società Italiana Studio Cefalee organizzato dalla dott.ssa Sara Gori del Centro Cefalee della Clinica Neurologica,diretta dal prof.Luigi Murri, accreditato quale Centro di Riferimento regionale per la diagnosi e cura di cefalee e nevralgie cranio – facciali.
GIAN UGO BERTI
riproduzione vietata

28 nov 2010







MANDRAGOLA :la pianta del diavolo




La mandragora (Mandragora officinarum) è sicuramente, fra le "piante magiche" utilizzate nell'area occidentale, la più conosciuta, e la più utilizzata. Appartiene alla famiglia della Solanacee, e la sua radice, dalla forma vagamente simile a quella umana, le ha procurato la fama di "pianta magica" a partire dall' antica Grecia. Nell'epoca romana si credeva che la mandragora fosse abitata da un qualche demone; svellendola dal terreno, il demone si sarebbe risvegliato e il suo urlo avrebbe ucciso l'incauto raccoglitore. Conseguentemente si suggeriva di disegnare tre cerchi con un ramo di salice attorno alla pianta, di legarla con un filo nero e di allacciarlo al collo di un cane, in modo che il maleficio colpisse l'animale.

Le testimonianze sulla mandragora e sul suo uso medicamentoso attraverSano Ia storia delle erbe a partire dall'antica Grecia, e nella maggior parte dei casi concordano sulla sua capacità di causare un sonno profondo e ristoratore, sia che venga semplicemente posta la sua radice nella camera dove il paziente dorme, sia che venga mescolata al cibo, cotta nel vino; un'altra sua caratteristica e quella di fungere sia da afrodisiaco, in senso di stimolante sessuale dopo l'ingestione, che da amuleto atto a portare buona sorte nelle faccende amorose; in questo caso la radice intagliata secondo un modo particolare. Nota, infine, la sua capacità di "combattere" la sterilità: tanto e vero che addirittura la Genesi, uno del libri della Bibbia, ne parla, a proposito:

"Or, Ruben, al tempo della mietitura del grano, andò per i campi e trovò delle mandragore, pomi d'amore, e le portò a Lia sua madre. Ma Rachele disse a Lia:
- Dammi, ti prego, delle mandragore di tuo figlio. Le rispose: - Ti par poco avermi tolto il mio marito,che mi vuoi togliere anche le mandragore di mio figlio? Allora Rachele disse: - Ebbene, dorma pure con te questa notte in cambio delle mandragore di tuo figlio.La sera quando Giacobbe tornò dalla campagna, Lia gli andò incontro e gli disse: - Entra da me, perché ti ho accaparrato con le mandragole di mio figlio. Ed egli dormì con lei per quella notte. Or, Dio esaudì Lia, che concepì e diede a Giacobbe il quinto figlio, e disse: - Iddio mi ha dato la mia mercede, perché detti la mia serva a mio marito".



Ma nonostante questa evidentissima tradizione, i commentatori del Genesi notano che Dio non aveva mai benedetto la mandragora, dal momento che Rachele restò sterile e solo dopo sette anni poté concepire il proprio figlio Giuseppe. Possiamo quindi immaginare la fama sinistra che, complice la Chiesa, la mandragora acquistô con il tempo e soprattutto nel Medioevo, periodo in cui le sue qualità vennero particolarmente apprezzate, e che vide il moltiplicarsi delle leggende sia per quello che riguarda la sua nascita, sia per la sua raccolta che per il suo uso. Nel 1518, Niccolò Machiavelli scrisse una commedia burlesca, intitolata appunto la Mandragola, in cui la tradizionale capacità della pianta di essere un antidoto contro la sterilità, e l'altrettanto tradizionale potere venefico diventano nelle mani dell'autore il meccanismo adatto a far si che Callimaco, innamorato della moglie di Messer Nicia, la bellissima Lucrezia, possa finalmente amarla. Poiché la donna è sterile viene consigliato al marito di utilizzare la pianta; ma dal momento che la donna che piglia questo antidoto diventa "velenosa", si consiglia all'uomo di lasciare che sia un altro a far l'amore con lei, per estirpare il maleficio. Inutile dire che sarà Callimaco stesso travestito a farlo:


Callimaco: - Voi avete a intendere questo, che non e cosa più certa a ingravidare una donna che darli bere una pozione fatta di mandragola. Questa è una cosa esperimentata da me due paia di volte, e trovata sempre Vera; e se non era questo, la regina di Francia sarebbe sterile, e infinite altre principesse di quello Stato.
Messer Nicia: - E egli possibile?
Callimaco: - Egli è come io vi dico. E la fortuna vi ha in tanto voluto bene, che io ho condotto qui meco tutte queste cose che in quella pozione si mette, e potete averla a vostra posta.
Messer Nicia: - Quando l'arebb'ella a pigliare?
Callimaco: - Questa sera dopo cena, perché la luna è ben disposta, e il tempo non puO esser più appropriato.
Messer Nicia: - Cotesta non fia molto gran cosa.
Ordinatela in ogni modo; io gliene farò pigliare.
Callimaco: - E bisogna ora pensare a questo! che quell'uomo che ha prima a fare Seco, presa che l'ha cotesta pozione, muore infra otto giorni, e non lo camperebbe il mondo.
Messer Nicia: - Cacasangue! io non voglio cotesta
suzzacchera; a me non l'appiccherai tu! Voi mi avete
concio bene!
Callimaco: - State saldo, e' ci è un remedio.
Messer Nicia: - Quale?
Callimaco: - Fare dormire subito con lei un altro che tiri, standosi seco una notte, a sé, tutta quella infezione della mandragola. Dipoi vi iacerete voi senza periculo.
Messer Nicia: - lo non vo' far cotesto.
Callimaco: -- Perché?
Messer Nicia: - Perché io non vo' far la mia donna femmina, e me becco".

Secondo alcuni la mandragora nasce principalmente dallo sperma che l'impiccato emette negli spasmi dell'agonia, e va quindi ricercata preferibilmente nei luoghi dove sono avvenuti questi supplizi. Secondo altri, a causa della sua particolare similitudine con la forma umana e più che le altre piante preda del demonio, e si raccomanda quindi chi desidera consumarla di pregare prima il Signore. Secondo altri ancora, a causa della pericolosità di questa pianta non bisogna toccarla con le mani, ma legarla con un laccio ad un cane e spingere l'animale a muoversi finché non la strappi dal terreno. Altre tradizioni ancora consigliano di non toccarla né con le mani né con alcun metallo "vile". La tradizione magica occidentale abbonda di citazioni sul potere e sull'uso della mandragora; da Plinio, che e il primo a trattare ufficialmente il suo carattere antropomorfo e a suddividerla in forma maschile e femminile, a Galeno, a Lucio Apuleio, per tutto il periodo romano si trovano tracce delle capacità della pianta. B in seguito Michele Scoto, nel XII secolo, consiglia una mescolanza di oppio, mandragora e giusquiamo in parti eguali da utilizzare come anestetico durante le amputazioni o le incisioni. Anche Alberto Magno si occupa della questione, e Thomas Browne fa risalire la sua genesi al grasso degli impiccati. E tutto un discutere sulle sue proprietà narcotiche. Nell'Europa occidentale, comunque, la mandragora andò decadendo con il Rinascimento; poi l'inquisizione proibì ogni pratica di tipo magico, e la "pianta-uomo" divenne patrimonio delle streghe e della magia nera, conservando le sue caratteristiche magiche a livello popolare. In diverse preparazioni di unguenti e filtri utilizzate dalle streghe per partecipare a! Sabba, la mandragora costituiva uno degli elementi principali. In effetti la pianta contiene alcuni principi attivi (ioscina, atropina, mandragorina e iosciamina) che producono una specie di stato ipnotico nell'individuo, simile a quello riscontrabile nella fase REM del sonno, cioè quella in cui si sogna. La radice, una volta polverizzata e sciolta nel vino, in quantità di circa trenta granuli, produceva questi effetti, e la sua azione veniva intensificata con la mescolanza ad altre droghe.A chi avesse comunque usato o abusato di questa pianta, un antico codice del Cinquecento descrive lamalattia ed il rimedio:


"Colui che haverà bevuto il sugo della mandragora
coi suoi frutti o la radice patirà rossezza di viso, d'occhi, stupidezza di mente et alienazione e pazzia e sonno profondo. La sua cura e prendere la triaca magna, distemperata nel vino, ma che sia subito tardargli il mangiare per un giorno e beva del vino eccellente puro e fiuti l'aceto gagliardo".


Un particolare culto della ma ndragora e quello diffuso in Romania, a cui Mircea Eliade nel 1938 ha dedicato uno dei suoi più interessanti studi. La matraguna (questo è il suo nome romeno) ha diverse capacità positive:serve a fare incantesimi d'amore, a far aumentare il latte alle vacche, a portar fortuna, ricchezza e prosperità; ha la capacita di guarire diverse malattie. Per i Rumeni la mandragora non nasce però dallo sperma dell'impiccato; ma la sua potenza e tale che deve esser raccolta secondo particolari rituali che variano da zona a zona, ma a differenza della tradizione occidentale non e contemplato l'uso del cane. I rituali di raccolta della mandragora e la sua utilizzazione sono differenti a seconda dell'area presa in esame. In Moldavia essa viene raccolta ad aprile e maggio, e l'operatrice deve essersi astenuta da pratiche sessuali e vestita con un abito pulito e decoroso; s'inoltra da sola nel bosco, senza esser veduta da nessuna e quando scopre la pianta la sradica ponendo al suo posto un po' di pane o un miscuglio di mais, miele e zucchero. Nella zona dei monti Apuseni la mandragora viene raccolta solo il martedi, all'alba, da due donne, a digiuno: quando trovano la pianta devono seguire un particolare rituale che consiste nello spogliarsi, nel recitare formule magiche, nello svellere la pianta con una vanga e nel mettere al suo posto pane, sale e qualche moneta. Il "prezzo della mandragora", come la chiama Eliade, èper tutti i Rumeni la condizione necessaria alla sua raccolta. Infine, a causa della sua potenzialità la pianta può essere raccolta a fine di bene e a fin di male: in questo caso le operatrici s'avviano alla ricerca della pianta sporche, mal vestite, e quando la trovano la insultano, la ingiuriano e la percuotono utilizzando una vanga ed un bastone, e alla fine recitano il seguente scongiuro:


"Eu te mu, Pe ce te iau? Pe urit flu pe placut Nici pe vazut. Cine te-o-lua Sau te-o-bea, numai cu dosu te-o-vedea Cu fata ba", che tradotto significa "io ti prenderò, ma perché ti prenderò? Perché tu possa portare odio e non piacere, soltanto per farti vedere. Chi ti prenderà, chi ti berrà, soltanto di schiena ti vedrà, mai in viso".


Poi la pianta viene raccolta, e mescolata a cibo ovino. Il suo potere in questo caso serve a far allontanar qualcuno dalla persona amata, o ancora render pazzo un individuo. Per finire la trattazione sulla mandragora, riportiamo ciò che scrisse Collin De Plancy nel suo Dizionario infernale, edito nel 1818:


"Gli antichi attribuivano grandi virtù alla pianta chiamata mandragora. Le più meravigliose erano quelle che potevano essere innaffiate coll'orina d'un impiccato: ma allora La pianta non poteva venire strappata senza morire. Onde evitare questa ventura si scavava la terra tutto all'intorno, vi si legava una corda, a cui si attaccava dall'altra estremità un cane, e cacciandolo colle busse, la povera bestia strappava la pianta e moriva. Il felice mortale che se ne impadroniva, non era esposto al minimo pericolo e possedeva un tesoro inestimabile contro i malefizi".

S Berti Franceschi

27 nov 2010



AIDS ED EPATITE C SI CURANO CON GLI STESSI FARMACI
Cala la mortalità da HIV, non i casi d’infezione. Svolta per l’epatite. Arrivano gli inibitori delle proteasi. Il 1° dicembre“Giornata mondiale” contro la sindrome da immunodeficienza acquisita

ROMA – A trent’anni dalla scoperta del virus HIV, responsabile dell’AIDS ed alla vigilia della “giornata mondiale” contro questa sindrome da immunodeficienza acquisita, emergono luci ed ombre. Da catastrofe planetaria come era stato in passato definita dagli esperti, oggi rappresenta un modello di successo della ricerca.
La svolta nelle cure ha senz’altro ridotto la mortalità, non certo l’andamento della infettività. Sono oltre 4 mila i casi all’anno in Italia con 180 mila sieropositivi, fra cui il 30% non sa di esserlo. Da qui la preoccupazione delle autorità istituzionali, come emerso dal convegno di virologia promosso a Roma dall’Istituto Superiore di Sanità. Molti,infatti, scoprono la propria condizione quando ormai è troppo tardi,alimentando quindi il numero degli infetti ( solo una minima parte dei quadri sierologici si trasformerà,però, in vera e propria malattia).
Prevale in particolare la fascia degli eterosessuali, ma anche in quella dell’omosessualità l’abbassamento dei livelli di guardia ha fatto salire la percentuale al 7%, quasi come in Africa. E sorprende sempre più la scoperta del virus negli ultra cinquantenni, in pratica nei giovani di trent’anni or sono che non hanno usufruito delle nuove cure.
Ma la novità riguarda anche un’altra malattia infettiva,l’Epatite C ( non esiste ancora il vaccino, come invece accade per la forma B e quella A). Alla base della sua diffusione ( 70 mila nuovi casi all’anno nel nostro Paese) ed il coinvolgimento del 2-3% della popolazione nazionale, esiste un’insufficiente informazione. Igiene personale di vita,alimentazione corretta,moderato consumo di alcool,costante attività fisica, non abuso dei farmaci, attenzione a piercing e tatuaggi, evitare rapporti sessuali a rischio, vaccinarsi contro epatite A e B, eseguire controlli periodici di sangue rappresentano regole importanti di prevenzione.
Secondo Stefano Vella (ISS) e Raffaele Bruno, Università di Pavia,stanno per arrivare dei farmaci per l’epatite C. Si tratta degli inibitori della proteasi già utilizzati per il trattamento dell’infezione da HIV. In grado d’arrivare diritti al virus,rappresentano quello che hanno rappresentato in passato per l’AIDS. Se cioè ieri hanno rivoluzionato la storia naturale dell’AIDS,oggi lo faranno con quella dell’epatite C. Grazi anche agli inibitori dell’integrasi e del virus nella cellula, possiamo concretamente parlare di eradicazione. Ma sbaglia chi dice che l’AIDS sia qualcosa che riguarda solo i poveri del mondo. E’ una malattia globale, anche di casa nostra.
GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)



AFFANNO E TOSSE NON DIPENDONO DAL CUORE
Troppo spesso è prescritto un elettrocardiogramma,invece di una spirometria. La causa della bronchite cronica ostruttiva è il fumo. Un nuovo e rapido broncodilatatore,indacaterolo


MILANO – Strano, ma vero, davanti a disturbi come affanno e tosse viene più spesso prescritto un elettrocardiogramma piuttosto che una spirometria ( esame per verificare la funzionalità respiratoria). Il dato emerge da un’indagine Eurisko. Fra oltre mille intervistati, l’86% si è infatti visto prescrivere un ECG, mentre il 38% la spirometria). In media – si aggiunge – nel 70-80% dei casi i pazienti non ricevono una diagnosi a causa di una sottovalutazione dei sintomi.
In Italia, la BPCO ( bronchite cronica ostruttiva) colpisce fra l’8 ed il 12% della popolazione ed insorge generalmente dopo i 45 anni. C’è poi un 7% di popolazione oltre i 40 anni cui non viene diagnostica la malattia.
Fra le causa, soprattutto il fumo, attivo e passivo, legato a cosa, quanto e come si fuma, l’inquinamento ambientale. Conseguenza, distruzione del tessuto polmonare. Esiste comunque una suscettibilità individuale ovvero una predisposizione familiare agli agenti esterni. In definitiva, però il pericolo è il ritardo con cui i pazienti si sottopongono ai necessari accertamenti.
Novità in tema di farmaci, ci sono. Una svolta nella terapia, di recente introduzione, è indacaterolo, con una sola somministrazione giornaliera, insorgenza d’azione in soli cinque minuti e bronco dilatazione prolungata per 24 ore. Lo hanno detto Francesco Blasi dell’Università di Milano ed Andrea Rossi, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, in un incontro promosso da Novartis.
Sul piano della tutela della salute, ha precisato Fausta Franchi,dell’Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus – l’identificazione della malattia in stadio avanzato incide negativamente sulla qualità di vita dei pazienti che,molto spesso, anche se nel pieno della loro esistenza, si trovano in una condizione d’invalidità ed a rischio di mortalità precoce.
Per comprendere le difficoltà di tali pazienti – è emerso dall’incontro stampa – occorre rendersi conto di come respira una persona on BPCO. Provate a buttare fuori l’aria dai polmoni, ma interrompete a metà questa manovra e rifate una inspirazione. Momento dopo momento dovrete di necessità far leva sulla muscolatura del torace per espellere l’aria che sta gonfiando progressivamente i vostri polmoni. Provare per credere.
GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)

25 nov 2010


Sessualità
I dati del Congresso della Società Italiana di Andrologia

Eiaculazione precoce, un incubo
per quattro milioni di italiani

La maggioranza non ne parla per pudore e imbarazzo, col risultato che il problema può persino aggravarsi



MILANO - Oltre quattro milioni di italiani soffrono di eiaculazione precoce, ma la maggioranza non ne parla per pudore e imbarazzo, col risultato che il problema non si risolve e anzi può aggravarsi. Lo sottolineano gli andrologi riuniti al XVI Congresso della Società Italiana di Andrologia (SIA), a Roma dal 25 al 27 novembre. «La salute sessuale è un diritto dell'uomo e della coppia - sottolinea Vincenzo Gentile, presidente del comitato esecutivo - e l'eiaculazione precoce con le sue implicazioni sul piano della soddisfazione sessuale (personale e di coppia) può realmente e gravemente compromettere questo diritto. È allo specialista andrologo che spetta assicurare questo diritto, mettendo a disposizione la sua professionalità, la sua attenzione e le soluzioni terapeutiche offerte dalla medicina». Il 64% degli uomini riporta molta o moltissima frustrazione, una percentuale assai maggiore rispetto alle persone senza eiaculazione precoce. Il 31% prova scarsa soddisfazione sessuale durante i rapporti, il 31% lamenta difficoltà nel rapporto di coppia, il 50% si sente meno sicuro di se e delle proprie capacità sessuali. E ancora, il 50% avverte che il disturbo nuoce alla relazione di coppia.

COPPIA A RISCHIO - Un impatto negativo che coinvolge anche la donna, che spesso non solleva il problema per timore di urtare la sensibilità del partner. Ma nella donna il disturbo può creare ansia, rabbia, frustrazione, perdita dell'intimità, tutti sentimenti che mettono a rischio la coppia. Solo il 53% delle partner raggiunge infatti sempre o quasi l'orgasmo. E solo il 38% delle partner si definisce soddisfatta nel rapporto sessuale. La soluzione è dunque rivolgersi a uno andrologo, ma chi soffre di eiaculazione precoce è spesso riluttante ad affrontare il problema: il 76% degli uomini con questo disturbo ritiene la propria condizione imbarazzante, ancor più della disfunzione erettile. Tanto è vero che solo il 42% ne ha parlato nell'ultimo anno e chi lo ha fatto si è aperto con la partner e non con il medico. «L'andrologia italiana può giocare un ruolo molto importante per far superare questo tabù - spiega Gentile -. Una prova tangibile sono gli EpDays, tre giorni di viste gratuite organizzati a novembre 2009 e maggio 2010: mille specialisti di tutta Italia, in 576 centri privati e pubblici, hanno effettuato più di 8.500 visite ad altrettanti uomini». (Fonte: Agi)

24 nov 2010



Quotidiano Net > Salute > Ricerca, la pillola della giovinezza non è più un miraggioRicerca, la pillola della giovinezza non è più un miraggio
Ricercatori della University of Wisconsin-Madison hanno scoperto un enzima, il 'Dorian Gray', che lavora sulla restrizione calorica e aiuta a combattere i radicali liberi prodotti dai mitocondri
Una pillolaRoma, 19 novembre 2010 - Per chi non vuole invecchiare arriva una scoperta alimenta speranze. La pillola della giovinezza, agognata da molti, è infatti sempre più vicina. A compiere un passo avanti i ricercatori della University of Wisconsin-Madison, che hanno stanato un enzima chiave nel bloccare l’invecchiamento cellulare.

Il ‘Dorian Gray’ della ricerca prende il nome, per gli addetti ai lavori, di SIRT3. Ed è proprio partendo da qui che gli studiosi sperano di poter arrivare un giorno a mettere a punto la pillola dei sogni, capace di mettere ‘ko' acciacchi e segni del tempo, riportando indietro le lancette dell’orologio.

A mettere i ricercatori guidati da Tomas Prolla sulla strada di questo enzima chiave, l’osservazione dei meccanismi che si attivano con la restrizione calorica. Quando si decide di dare una ‘sforbiciata' alle calorie, infatti, l’invecchiamento rallenta notevolmente. "E questo studio - conferma Prolla sulle pagine della rivista ‘Cell’ - è la prima prova diretta di un meccanismo alla base degli effetti anti-invecchiamento legati alla restrizione calorica".

La ricerca statunitense non solo aiuta a spiegare la cascata di eventi che danno ‘il là' all’invecchiamento, ma fornisce anche le basi per ideare farmaci che potrebbero allungare la vita media.

Il team ha studiato topi con una perdita uditiva legata all’età concentrandosi sui mitocontri, fonte primaria dei temuti radicali liberi, molecole che svolgono una potente azione ossidante. E hanno osservato che, in condizioni di ridotto apporto calorico, i livelli di SIRT3 aumentano finendo per alterare il metabolismo e consentendo di ridurre i radicali liberi prodotti dai mitocondri.

L’enzima ‘Dorian Gray’ fa parte della famiglia delle sirtuine, già note per le loro proprietà anti-ageing. Ma sembra avere, più delle altre, un impatto decisivo sul destino delle cellule e sulla loro fisiologia.

23 nov 2010


Medicina
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Stanata proteina 'gomma' per cancellare ricordi dolorosi

Potrebbe portare a farmaci contro disturbo da stress post-traumatico

(Adnkronos Salute) - E' una proteina 'gomma' in grado di cancellare i ricordi dolorosi in modo permanente. A stanarla i ricercatori statunitensi della John Hopkins University, che sperano di aprire nuovi spiragli alla messa a punto di farmaci contro il disturbo da stress post-traumatico. La loro scoperta, pubblicata sulle pagine della rivista 'Science Express', riporta alla memoria il film di Michel Gondry 'Se mi lasci ti cancello', in cui una società commercializza un sistema per cancellare ricordi dolorosi, consentendo così ai clienti di mettere nel dimenticatoio passati 'ingombranti'. I ricercatori guidati da Richard Huganir hanno identificato e rimosso, in test su topi, una proteina di una particolare area cerebrale in grado di imprimere i ricordi paurosi nella memoria. Per verificare la validità della loro intuizione, hanno spaventato gli animali attraverso l'uso del suono per poi tornare ad appurare, in un secondo momento, che nei topi in cui la 'proteina gomma' era stata eliminata il suono non era più collegato alla paura. In altre parole, a differenza degli altri animali, i topi ingegnerizzati avevano dimenticato lo spavento che il suono aveva inizialmente generato in loro. La proteina in questione si trova nell'amigdala, l'area cerebrale responsabile, tra le altre cose, del condizionamento alla paura sia sulle persone che sugli animali. Per identificarla, i ricercatori hanno osservato come alcune cellule che abitano nell'amigdala finiscono per condurre più corrente quando ci si spaventa. Da qui, l'aumento temporaneo delle quantità di particolari proteine che 'schizzano' letteralmente a contatto con la paura. Proteine che, hanno dimostrato gli studiosi americani, possono essere rimosse dalle cellule nervose. "L'idea - spiega Huganir - è di eliminare queste proteine e di indebolire i collegamenti con il trauma creati nel cervello, in modo da cancellare la stessa memoria. Può sembrare fantascienza la capacità di eliminare selettivamente i ricordi - aggiunge - ma questo un giorno potrebbe essere applicabile per il trattamento di memorie debilitanti, come la sindrome da stress post-traumatico legata ad esempio alla guerra, agli stupri o altri eventi traumatici". "Quando si verifica un episodio di questo tipo - prosegue lo studioso - si crea un ricordo terribile che può durare una vita intera e avere un effetto debilitante. La nostra scoperta descrive i meccanismi molecolari e cellulari coinvolti nel processo e apre alla possibilità di manipolare i ricordi con farmaci finalizzati a migliorare la terapia comportamentale per questo genere di condizioni".

CREMA DI NOCCIOLE A COLAZIONE
Aumenta la concentrazione degli scolari


FIRENZE – Saltare la colazione del mattino è sbagliato e controproducente nel rendimento scolastico. Ma tra farla più o meno bene,c’è differenza. Uno studio dell’Università di Padova ha infatti dimostrato livelli di buon umore e concentrazione validi con la scelta di cereali al cioccolato, mentre decisamente superiori ricorrendo a crema spalmabile alle nocciole. Quest’ultima scelta,in particolare – ha detto Umberto Castiello docente all’ateneo padovano - è capace anche di ridurre la sensazione di stanchezza durante la giornata. Sarà necessario comunque un ulteriore approfondimento della casistica clinica a fornire maggiori spiegazioni e certezze.
In dettaglio si è dimostrata una relazione diretta fra la quota di grassi contenuta e la capacità del bimbo a conservare l’attenzione necessaria per il miglior rendimento. Altro punto di forza,inoltre, è la presenza di teobromina del cacao, sostanza del gruppo di caffeina e teina, capace quindi di tenere elevati umore e concentrazione.
La prima colazione – si è detto nel convegno svoltosi nel capoluogo veneto – apporta il 10 – 15% delle calorie necessarie, mas deve essere programmata secondo la quantità di calorie che il bambino cosumerà nell’arco dell’intera giornata ( educazione fisica in orario scolastico, altri sport nel pomeriggio, comnque una cifra non superiore alle 150 calorie).

GIAN UGO BERTI

RISCHIO FRATTURE: TRE TEST PER PREVENIRLE
Dal congresso della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia di Roma. Un sistema per valutare il rischio del soggetto per il successivo decennio


ROMA – Basta mezz’ora per individuare, attraverso semplici test fatti di domande e valutazioni cliniche, i soggetti ad alto rischio di fratture di femore (80 mila l’anno in Italia). A sottoporsi, le donne in post – menopausa e gli uomini oltre i 70 anni. I dati raccolti dalla studio INDACO 2 e presentati al congresso della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia in corso a Roma, dimostrano che la perdita della capacità di camminare triplica il rischio di frattura, che si quadruplica in caso di deficit cognitivi come la perdita della memoria.
L’età media delle fratture femorali – si spiega nell’indagine – è ad 82 anni perché la prevenzione è migliorata. Molto resta ancora comunque da fare perché una persona su quattro muore entro un anno dall’evento ed il 60% non torna autosufficiente.
Dito puntato su tappeti,animali domestici, pantofole e scarsa illuminazione,alla base di un terzo delle cadute. Basta invece mezz’ora di cammino, tre volte la settimana, per abbattere della metà il rischio traumi.
Ecco i test: il primo consiste di dieci, semplici domande specificatamente studiate per individuare il rischio di frattura nei dieci anni successivi, indagando sulla familiarità di traumi, fratture pregresse,abitudine al fumo. Il secondo mette in una scala di valori i pazienti secondo che siano capaci di camminare prima della frattura, se siano non autosufficiente e se salgano le scale da solo e camminino bene. L’ultimo riguarda,invece, le funzioni cognitive come ad esempio la memoria: domande che richiedono di sapere il nome dell’attuale Papa, il proprio numero di telefono, il nome della madre, una piccola operazione di calcolo matematico.
In base alle risposte, il medico di famiglia potrebbe avere a disposizione – eseguendo il test una volta l’anno – un quadro predittivo per il decennio successivo circa l’entità del rischio di fratture del soggetto e da qui iniziare o il ricorso a farmaci od a suggerire soluzioni preventive basate sull’igiene di vita.


GIAN UGO BERTI

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21 nov 2010


MONTEVIDEO - Le sigarette elettroniche aiutano affatto a smettere di fumare ed è falso affermare che sono innocue, anzi è vero l'esatto contrario. Il monito contro quella che è stata definita una stupida moda è venuto ieri dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella giornata conclusiva della Conferenza sul controllo del tabacco (CCLAT), tenuta a Punta del Este, in Uruguay. Pubblicizzata come infallibile sistema indolore per buttare il pacchetto una volta per tutte, la sigaretta elettronica "sabota in realtà le strategie messe in atto dall'Oms nella sua lotta contro il fumo", ha detto nel suo intervento Eduardo Bianco, direttore regionale dell'Alleanza per la Convenzione-quadro anti-tabacco dell'Oms.

Venduta ormai in tutte le farmacie, non è altro che un mini aerosol metallico a forma di sigaretta che sprigiona vapori aromatizzati che danno l'illusione di fumare. "Ma non è assolutamente provato che aiutino a smettere, anzi, c'é chi le usa perché in alcuni paesi sono permesse anche dove il fumo è vietato", ha detto Bianco. Inoltre, ha aggiunto, certi ingredienti "sono nocivi". In cinque giorni di lavori, la conferenza ha affrontato anche altri temi collegati al fumo e nella giornata conclusiva si è fatto il punto sulle future strategie. E' stata sottolineata ad esempio la necessità di regolarizzare l'impiego delle sostanze aromatiche contenute nella sigaretta. In in alcuni casi possono essere infatti più pericolose del tabacco. E' stato convenuto anche che la lotta contro il fumo dovrebbe trovare assai più spazio sui media. "E' stata una settimana molto fruttuosa", ha detto il ministro della sanità uruguayano, Daniel Olesker. Olesker in particolare si è detto compiaciuto per il grande appoggio manifestato nei confronti del suo paese che, a causa delle sue leggi anti-fumo, è stato denunciato alla Banca Mondiale dalla Philip Morris che ora pretende un ingente indennizzo per danni. Durante la conferenza, inoltre, è stato presentato un rapporto in cui si afferma che, a causa del fumo, nei cinque giorni dell'incontro di Punta del Este nel mondo sono morte 60.000 persone. E' stato annunciato anche che la prossima conferenza anti-fumo si svolgerà nel 2012 nella Corea del Sud.

NO OMS ADDITIVI: MARINO: OK DECISIONE, DDL A ESAME SENATO - "L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnato un importante tappa nella lotta al fumo, con buona pace delle multinazionali del tabacco": è Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale a spiegarlo, ricordando che la decisione di mettere al bando gli additivi e i profumi nelle sigarette, arrivata la scorsa notte a conclusione della Conferenza sul controllo del tabacco (CCLAT) in Uruguay, va nella stessa direzione del disegno di legge presentato da lui e da Antonio Tommassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. "Proponiamo l'inserimento in ciascun pacchetto di sigarette - aggiunge Marino - di un foglietto illustrativo con l'elenco e la concentrazione delle sostanze nocive e velenose che si assumono con le sigarette. Mercurio, ammoniaca, cianuro di vinile e altre 40 sostanze tossiche si aggiungono, infatti, alla nicotina, al monossido di carbonio e al catrame. Se il ddl non fosse bloccato in Commissione Bilancio al Senato, l'Italia avrebbe l'occasione di essere al passo con le delibere internazionali molto prima di altri

Ansa

20 nov 2010




Italiani, sette su dieci si sentono sani

Ma il 38,6% ha una o più patologie croniche: uccidono di più le malattie cardiovascolari, seguite dai tumori e dai disturbi del sistema respiratorio. Stabile vizio del fumo

MILANO - Gli italiani? Si sentono in forma quasi perfetta. Nel 2010, sette connazionali su dieci (70,6%) valutano positivamente il proprio stato di salute, gli uomini più delle donne (75% contro 66,5%). Dato in lieve aumento rispetto al 2009 quando era il 69,3 per cento. La buona notizia arriva dall'Annuario statistico italiano 2010 dell'Istat. Ma sul fronte delle patologie croniche, il 38,6% dichiara di esserne affetto, percentuale che sale all'86,7% fra gli ultrasettantacinquenni. Le più diffuse sono artrosi/artrite (17,3%), ipertensione (16%), malattie allergiche (9,8%), osteoporosi (7%), bronchite cronica, asma bronchiale (6,1%) e diabete (4,9%).

MALATTIE CRONICHE - Il 20,1 per cento dichiara di essere affetto da due o più patologie croniche, con differenze di genere molto marcate a partire dai 45 anni, che aumentano all'aumentare dell'età. Tra gli ultrasettantacinquenni la "comorbilità" si attesta al 68,4 per cento (60,6 per cento tra gli uomini e 73,5 per cento tra le donne). La quota di persone che, pur dichiarando di essere affette da almeno una patologia cronica, si percepiscono in buona salute è pari al 42,0 per cento, in lieve aumento rispetto al 2009 (40,4 per cento). A livello territoriale la quota di persone che si dichiara in buona salute è leggermente più elevata al Nord (71,6 per cento) e al Centro (70,7 per cento), rispetto al Mezzogiorno (69,4 per cento). Tra le regioni le situazioni migliori rispetto alla media nazionale si rilevano in Valle d'Aosta (73,1 per cento), in Veneto (72,4 per cento), in Toscana (72,5 per cento) e a Bolzano e Trento (rispettivamente 82,4 e 79,2 per cento), mentre quelle relativamente peggiori si hanno in Calabria (64,1 per cento) e Sardegna (64,3 per cento).

MORTALITÀ - Per quanto riguarda l'uso di farmaci, il 39,4% della popolazione dice di averne assunti nei due giorni precedenti l'intervista, più donne che uomini (44,1 contro il 34,5 per cento). Le quote di consumatori aumentano all'avanzare dell'età: dopo i 55 anni oltre la metà della popolazione ne fa uso, fino a raggiungere l'86 per cento tra le persone di 75 anni e oltre. Poi c'è il capitolo mortalità: uccidono di più le malattie cardiovascolari, seguite dai tumori (il 30% del totale dei decessi) e dalle patologie del sistema respiratorio. Analizzando i dati di mortalità del 2007, l'Istat rileva un numero di decessi pari a 280.851 maschi (dei quali 1.070 nel primo anno di vita) e di 292.030 femmine (889 nel primo anno di vita), per un totale complessivo di 572.881, di cui 1.959 nel primo anno di vita. Il tasso di mortalità generale registrato è pari nel 2007 a 9,6 per mille abitanti e a 9,7 e 9,6, rispettivamente, per i maschi e per le femmine, valori in lieve aumento rispetto al 2006. L'Istat torna infine a osservare un avvicinamento tra i livelli di mortalità dei due sessi, anche se, nell'anno 2007, a ridurre le distanze è soprattutto l'aumento dei decessi per le donne.

ALIMENTAZIONE - L'Istat poi fa una disamina delle abitudini alimentari degli italiani: nel 2010 il pranzo si conferma il pasto principale per oltre due terzi della popolazione di 3 anni e più, molto spesso consumato a casa. È fortemente diffusa anche l'abitudine a fare una sana e corretta colazione al mattino: l'82,2% delle donne e il 76,5% degli uomini abbina al caffè o al tè alimenti più nutrienti come latte, biscotti e pane. Al contrario il vizio non si perde: quello del fumo risulta stabile negli ultimi anni. Nel 2010 gli schiavi della sigaretta rappresentano il 22,8% della popolazione di 14 anni e più (il 32,3% fra i 25-34enni). A fumare sono soprattutto gli uomini (29,2%) rispetto alle donne (16,9%). Il tabagismo è più diffuso nelle fasce di età giovanili e adulte: è tra gli uomini nella fascia di età 25-34 anni la percentuale più elevata di fumatori (39,7 per cento), tra le donne la quota più elevata si registra tra i 25-34 e i 45-54 anni (24,4 per cento). Chi non ha mai fumato rappresenta la maggioranza della popolazione di 14 anni (52 per cento) e sono evidenti le differenze di genere: il 38,3 per cento degli uomini e il 64,7 per cento delle donne. Una quota di persone pari al 23,4 per cento delle persone di 14 anni e oltre attualmente non fuma ma dichiara di aver fumato in passato, con differenze di genere, anche in questo caso, elevate: sono il 30,7 per cento degli uomini e il 16,7 per cento delle donne.

MEDICI DI BASE - Nell'annuario non mancano i dati sui medici di base, che in Italia sono circa 47mila, con una media di otto ogni 10mila abitanti. I pediatri sono circa 7.700, nove ogni 10mila bambini fino a 14 anni.Sebbene il contratto dei medici di medicina generale preveda che si possano assistere fino a un massimo di 1.500 pazienti, il dato medio nazionale è significativamente al di sotto di tale soglia: 1.114 assistiti per medico. A livello territoriale, se si esclude il caso della provincia autonoma di Bolzano con un numero medio di 1.645 assistiti per medico, la variabilità regionale passa da 1.010 nel Lazio a 1.271 in Lombardia. Negli ultimi anni, dal 2006 al 2007, si ha una leggera riduzione del numero di assistiti per medico: pari mediamente a 5 assistiti in meno a livello nazionale. Mentre negli ultimi tre anni la dotazione ha subito una leggera riduzione: dal 2005 al 2006 si è avuto un ambulatorio e laboratorio in meno ogni 100 mila abitanti, dal 2006 al 2007 si è avuta una variazione quasi nulla di -0,4. Ora sono 17 ogni 100mila abitanti. I servizi di guardia medica sono circa 5 ogni 100mila abitanti.

POSTI LETTO - Negli ospedali continua a calare l'offerta di posti letto: negli ultimi dieci anni (1997- 2006) si è passati da 6,1 a 4,5 posti letto ogni mille abitanti. La dotazione minima di posti letto, pari a 3,7 per mille abitanti, si registra in Umbria, quella massima, 4,9 posti letto per mille abitanti, in Trentino-Alto Adige. La riduzione è determinata principalmente da una dismissione di posti letto in regime ordinario, coerentemente con quanto auspicato dalla programmazione sanitaria nazionale; mentre la quota di posti letto in day hospital rispetto a quelli ordinari è aumentata significativamente nel tempo passando dall'8,3 per cento nel 1997 al 14,4 per cento nel 2006. La quota più bassa di posti letto in day hospital si registra in Sardegna con il 9,8 per cento, seguita dalla provincia autonoma di Trento con il 9,7 per cento; la percentuale di posti letto in day hospital più elevata si registra in Sicilia, dove si attesta al 24,2 per cento, e nelle Marche con il 22,2 per cento del totale dei posti letto per acuti. Anche il tasso di ospedalizzazione è andato diminuendo nel tempo, in particolare in regime ordinario (da 183 ricoveri per mille abitanti nel 1996 a 143 nel 2006).



Redazione online Corriere della Sera


Related Topics: asthma attack, Facebook, Facts & Statistics, Gennario D'Amato, Quotes "Facebook, and social networks in general, could be a new source of psychological stress, representing a triggering factor for exacerbations in depressed asthmatic individuals."
—DR. GENNARO D'AMATO, an allergist based at the High Speciality Hospital A Cardarelli in Naples, Italy, describing a case study in which a teenager experienced repeated asthma attacks upon viewing his ex-girlfriend befriending other men on Facebook [via ABC News]



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19 nov 2010


:ANSA.it > Scienza e medicina > News Per malati tumore record attese
Rapporto cittadinanzattiva in base a 228mila segnalazioni
18 novembre, 19:39
(ANSA) - ROMA, 18 NOV - Crescono le segnalazioni di diagnosi sbagliate e terapie inadeguate per i malati di tumore, cosi' come quelle per l'aumento dei tempi di attesa - quasi un anno per un'ecografia addominale - per visite o per interventi chirurgici. E' il dato allarmante reso noto dal Tribunale dei Diritti del Malato che, in occasione del trentennale della sua attivita' ha pubblicato il Rapporto PIT Salute 2010, elaborato da Cittadinanzattiva sulla base di 228mila segnalazioni di cittadini.

Cosa si può fare aspettando il medico
INFLUENZA, COME LA CURAVANO I NONNI
Tanti rimedi fra leggenda e tradizioni

PONTEDERA - Mancano alcune settimane soltanto,secondo gli esperti,all’arrivo dell’epidemia influenzale. L’ ”australiana”, complice il perdurare del maltempo,potrebbe giungere già a metà dicembre. Stagione comunque inclemente che alimenta la comparsa di disturbi classici del freddo e dell’umidità. Quadri clinici comuni che provocano disagio e preoccupazione per la possibilità di diffusione, vuoi perché legati a virus ma anche a batteri,insomma di tutto,di più.
Si è anche un po’ restii a chiamare subito il medico, della serie “passerà”. Ecco allora alcuni rimedi domestici, tramandati dalla tradizioni,dalle leggende popolari e cari ai nostri nonni. Ce n’è per ogni gusto. Contro il mal di gola, valida si dimostra la tintura madre di propoli con un decotto oppure praticare i classici gargarismi con un decotto quotidiano di aquiseto,fiori d’arnica e fieno greco. Quel bruciore poi al torace,dietro lo sterno,lo possiamo curare con la classica farina di riso sul petto. In ogni caso,dieta liquida,spremute,succhi di frutta e verdura. Per umidificare invece un ambiente troppo secco (ideale è un gradiente d’umidità del 50%),essenza di tino,verbena,eucalipto.
Se l’influenza “ve la sentite arrivare addosso”,piuttosto che la doccia,privilegiate il bagno caldo:riscalda e rilassa di più. A potenziarne l’effetto sciogliete pino,lavanda,timo ed eucalipto. Ed ora arriviamo alla “chicca”:vino cotto (latte od acqua)con un pizzico di zucchero (o miele) ed uno di cannella. Ed ancora,in alternativa,latte bollente con due dita (in orizzontale,non in verticale)di cognac e due cucchiaini di miele. Il latte contiene sostanze saline,quindi reidrata e dà energia.
Non respirate bene? Miele di eucalipto. Sinusite? Foglie essiccate di mirto. Origano quindi per la fastidiosa tracheite che non vi fa dormire. La banana per la tosse notturna. Alla fine,spossati,volete riprendere forza? Insalata di cavolo,succo di limone,olio,aceto di mele,peperoncino,miele,pinoli,sesamo,mandorle. Naso chiuso? I tradizionali “fumacchi”, acqua bollita,salvia eucalipto,camomilla. Raucedine? Centrifuga di carote fresche. Tosse? Succo di limone,miele. Mal di testa?Fette di patate sulla fronte tenute ferme da un foulard. Convalescenza? Pomodori crudi,molto maturi o berne il succo. Il brodo di pollo è di ottimo aiuto. Avete bisogno di vitamina C?Il kiwi fa al caso vostro (intolleranza a parte),così come aranci,pompelmi,limoni. Il tutto,alla pari di un buon sonno ristoratore,ben coperti così da fare una salutare sudata,depurandovi dalle dannose tossine di batterie virus.
GIAN UGO BERTI

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18 nov 2010



Quotidiano Net > Salute > Allarme bevande energetiche: "Possono indurre all'alcolismo"Allarme bevande energetiche: "Possono indurre all'alcolismo"
Secondo uno studio della University of Maryland School of Public Health i ragazzi che consumano non meno di un energy drink a settimana bevono quantità maggiori di alcol

, 18 novembre 2010 - Negli Usa è statao apputrato un legame tra l’assunzione di bevande energetiche alla caffeina/taurina e il possibile sviluppo di una dipendenza all’alcol. È quanto emerge da uno studio della University of Maryland School of Public Health secondo cui i ragazzi che consumano non meno di un energy drink a settimana bevono quantità maggiori di alcol.

Nel corso della ricerca, che verrà pubblicato a febbraio su Alcoholism: Clinical & Experimental Research, sono stati intervistati oltre 1000 studenti universitari sul loro consumo di bevande energetiche e alcoliche negli ultimi 12 mesi, rilevando che chi beveva più bevande energetiche aveva più probabilità di ubriacarsi in età giovane, di bere di più, e di sviluppare la dipendenza dall’alcol rispetto ai non bevitori.

17 nov 2010


ALZHEIMER: UNA STANZA ANNI '50 PER AIUTARE RICORDI




(AGI) - Londra, 17 nov. - 'Ritorno al futuro' contro l'Alzheimer. Una stanza ricostruita perfettamente come era negli anni '50, per aiutare gli anziani pazienti a sentirsi a casa, ritrovare le cose di un passato perso nella nebbia della memoria e far riemergere i ricordi. E' la singolare terapia messa a punto da un team di scienziati inglesi per combattere l'Alzheimer. Una casa di cura di Marlborough, nel Wiltshire, ha deciso di provare con questa sorta di 'macchina del tempo' artigianale, e ha funzionato.

MALATI PIU' RILASSATI

La 'reminescence room', come l'hanno ribattezzata (stanza dei ricordi) non contiene niente che sia stato prodotto dopo il 1959. Ci sono i mobili classici in bachelite, la macchina da scrivere, il grammofono, una macchina da cucire Singer e una vecchia radio a valvole. Il telefono e' enorme, la televisione semplicemente non c'e'. E l'unico svago e' il classico cavaluccio a dondolo di legno.
Secondo i medici questo porta i malati di Alzheimer, dopo diversi giorni, ad assumere un atteggiamento piu' rilassato e a ripescare nella mente ricordi che sembravano perduti, tanto che necessitano di un minor numero di farmaci anti-psicotici per controllare la loro condizione.

LA CAMERA DEI RICORDI AIUTA A RIDURRE I FARMACI

"La Camera dei ricordi - ha dichiarato il direttore della struttura, Sue Linsley- svolge un ruolo importante nel ridurre l'uso di farmaci, ed e' molto, molto efficace. Lo scopo della stanza e' di aiutare i malati a tornare nella memoria al loro passato, innescando i ricordi nell'ambiente nel quale questi si sono formati. Dentro la stanza i pazienti chiacchierano, si placano, parlano dei figli e dei nipoti cresciuti in stanze come questa, e intanto saltano la terapia farmacologica, senza conseguenze". La casa di cura, gestita dagli Ordini di San Giovanni, segue 60 residenti di cui un terzo affetti da demenza grave.

UN VECCHIO ASPIRAPOLVERE TORNA IN SERVIZIO

I medici, dopo aver deciso di ridisegnare una stanza come se si fosse negli anni '50, hanno setacciato personalmente mercati e negozi di antiquariato e lanciato un appello per donazioni di mobili d'epoca. Tra gli oggetti raccolti un vecchio aspirapolvere e perfino una carrozzina del dopoguerra, oltre a uno spazio per uffici in stile anni '50, dotato di una scrivania, macchina da scrivere elettrica e il portacappello, insieme a fotografie in bianco e nero per innescare un viaggio nella memoria.

GLI SCIENZIATI RIFERIRANNO AL GOVERNO

Ora gli scienziati riferiranno i risultati di questo esperimento al governo inglese, che potrebbe adottare la tecnica su vasta scala soprattutto con l'obiettivo di ridurre gradualmente i farmaci anti-psicotici, che per i loro effetti collaterali causano 1.800 morti l'anno.

QUANDO IL MANGIARE VA DI TRAVERSO
La disfagia,grosso problema nei malati cronici

MILANO – Vi è mai capitato che,mangiando magari di fretta,qualcosa vi vada di traverso?In pratica, anche un semplice sorso d’acqua finisca in trachea e non nell’esofago? Avvertite subito la necessità di tossire forte e ripetutamente a scopo liberatorio. Una sensazione di soffocamento, quasi di paura. Momenti certo non facili, comunque destinati a risolversi nell’arco di poco.
Lo stesso può capitare se si abbia un problema neurologico che coinvolga il meccanismo della deglutizione, quindi la stessa saliva,per non parlare di alimenti. Purtroppo, si tratta di un frequente disturbo ( il nome tecnico è disfagia) che rappresenta una delle possibili complicazioni di molte malattie croniche come la sclerosi multipla,la sclerosi laterale amiotrofica, l’ictus cerebrale,la malattia di Parkinson,l’Alzheimer,etc. Solo nel caso dell’ictus (220 mila casi all’anno in Italia),esiste un percorso diagnostico specifico per evidenziarne la presenza.
Nell’80-90% dei casi, complessivamente, la situazione non viene infatti identificata. Da qui, come si è detto nel congresso dell’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica,promosso a Napoli, da Nestlè Nutrition, è indispensabile sensibilizzare familiari, operatori d’assistenza e pazienti stessi sui rischi del problema.
Circa le novità in materia,si è concluso, si passa dal semplice addensante per l’acqua,alle bevande addensate per soddisfare i fabbisogni d’idratazione,ad alimenti completi con composizione nutrizionale bilanciata.

GIAN UGO BERTI
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IL SECONDO INFARTO E’ PIU’ GRAVE DEL PRIMO

Solo la metà dei pazienti dimessi corregge le abitudini alimentari.L’allarme dei Cardiologi Ospedalieri. Il 20 novembre partirà la campagna nazionale“Il valore della vita”




MILANO – Partirà il 20 novembre prossimo in tutt’Italia la campagna “Il valore della vita” per sensibilizzare l’opinione pubblica contro il re – infarto. E’ infatti questa la vera emergenza per il cuore. Ogni anno sono 130 mila i casi in Italia, di cui 50 mila come secondo infarto. Se dunque il primo episodio dipende anche dal singolo,il secondo dipende soprattutto dal singolo. Una cattiva abitudine è, infatti, quella di non attenersi dopo la dimissione alle regole prescritte.

Ad organizzare la manifestazione è l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e la Fondazione “Per il tuo cuore Onlus”,con il supporto di AstraZeneca. La presentazione si è svolta a Milano con la partecipazione del presidente e del past – president dell’ANMCO, Mario Scherillo e Salvatore Pirelli.

I dati sono disarmanti. Meno della metà corregge le proprie abitudini alimentari,appena uno su dieci abbandona la sigaretta e circa il trenta per cento soltanto segue percorsi riabilitativi. Ancora troppo poco per le strutture disponibili, 190 e tremila posti – letto localizzati soprattutto nel Nord Italia.

La “campagna” prevede due iniziative speciali:un progetto indirizzato alle scuole primarie e secondarie,denominato “art for Hearth School” allo scopo di coinvolgere i più giovani e la mostra fotografica “Art for Hearth”,che si terrà a Milano e Roma in corrispondenza della “Settimana per il tuo cuore” dal 12 al 20 febbraio 2011 www.ilvaloredellavita.it , www.artforhearth.it

I consigli per non rischiare:

Perdere peso: adottare un’alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di grassi e zuccheri.

Fare esercizio fisico: tararlo sulle capacità del paziente ed a seconda della gravità dell’infarto. Svolgerlo con regolarità almeno tre volte la settimana. Preferire l’attività aerobica,come cyclette,camminata,danza.

Smettere di fumare: le sigarette devono essere abbandonate, non basta cioè diradarle.

Seguire cure appropriate e costanti: non smettere di prendere farmaci di propria iniziativa,ma consultare sempre il medico. Conoscere i nomi dei farmaci,quando prenderli, in quali dosi e sapere a cosa servano. Assumere i farmaci agli orari stabiliti,associandoli ad abitudini quotidiane, come pranzo,cena o colazione.

GIAN UGO BERTI

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16 nov 2010


Salute: Ocse, allarme obesita'
In Brasile e Sudafrica fenomeno aumenta in maniera preoccupante
12 novembre, 20:10

LONDRA, 12 NOV - Allarme obesita' nei Paesi in via di sviluppo. In un rapporto su Lancet, l'Ocse afferma infatti che l'obesita' sta aumentando a livelli preoccupanti in nazioni come il Brasile ed il Sudafrica, che a causa del basso reddito dei loro cittadini non sono preparati ad affrontare le conseguenze del fenomeno su grande scala. Secondo il rapporto, in tutti i Paesi rappresentati dall'Ocse, il 50% degli adulti e' sovrappeso o obeso e in Brasile e Sudafrica il tasso di obesita' avrebbe superato la media.

ANSA.it > Scienza e medicina > News Cina, boom test che predice sesso bimbi
Reagente proviene da Usa, agisce dopo sei settimane gestazione
15 novembre, 14:17

SHANGHAI, 15 NOV - Un no secco degli esperti e molte polemiche al test per predire il sesso del nascituro.

Proveniente dagli Usa e venduto on line, il nuovo prodotto sta gia' riscontrando un notevole successo in Cina. Chiamato 'Intelligender', consiste in un reagente che puo' essere utilizzato dalle donne incinte da almeno sei settimane. Aggiunto all'urina, cambia colore dopo una decina di minuti, diventando verde se nascera' un maschio, arancio nascera' una femmina. E' venduto suo sito www.intelligender.com.

13 nov 2010





MAL DI SCHIENA: NON E’ SEMPRE UGUALE
Se dura a lungo,anche la notte può essere una malattia reumatica. Nuovi farmaci

ROMA – E’ uno strano mal di schiena, a volte,a far sospettare di una malattia reumatica,dall’artrite reumatoide,alla spondilite anchilosante,all’artrite psoriasica. Tal’ora,infatti, è legato all’artrosi oppure ad una sofferenza del disco intervertebrale, quindi meccanico,compare all’improvviso, diminuisce col riposo e dura qualche giorno. Il secondo è invece di tipo infiammatorio, graduale,persiste la notte,si calma al mattino e con il movimento, ma permane settimane e mesi.
La chiave di volta a tutelare la salute sta dunque nella diagnosi precoce e l’inizio di uno specifico percorso di cura. Complessivamente, ne sono coinvolte in quest’ultimo caso un milione di persone. Tre importanti malattie che hanno un denominatore comune,il tumor necrosis factor,scatenante il processo infiammatorio.
La novità terapeutica è il golimumab,un anticorpo monoclonale totalmente umano,ottenuto cioè con tecniche capaci di produrre nell’animale anticorpi identici a quelli umani. E’ quanto emerso a Roma in un incontro stampa promosso da Schering Plough , cui hanno partecipato i proff. Giovanni Minisola di Roma, Giovanni Lapadula di Bari ed Ignazio Olivieri della Regione Basilicata.
Oltre ad efficacia e sicurezza, c’è la facilità di somministrazione una sola volta al mese per via sottocutanea e l’utilizzo di un iniettore predosato appositamente studiato per favorirne l’uso in pazienti con compromissione articolare. E’ comunque una molecola da scegliersi a giudizio medico caso per caso e solo dopo il fallimento delle terapie tradizionali. Facilita inoltre la prosecuzione delle cure, limitando l’abbandono del piano terapeutico.
Le conseguenze delle malattie reumatiche – si è inoltre precisato – sono l’abbandono del posto di lavoro entro dieci anni dall’esordio della malattia,dolore costante,stanchezza,rigidità articolare. L’uso infine di farmaci semplici e maneggevoli aiuta a far pesare meno l paziente la sua difficoltosa gestione ed a farlo sentire meno dipendente.
GIAN UGO BERTI

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14 MOVEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE

Il 1922,sul piano delle scoperte scientifiche, è senz’altro caratterizzato dalla scoperta dell’insulina ed il suo rapporto con ilo diabete. Una novità che si dimostrò subito salvavita per pazienti condannati alle complicazioni di questa malattia che oggi coinvolge il 5% della popolazione italiana (il 10% è di tipo giovanile,cioè essenzialmente ereditario),l’altro è quello dell’adulto non disgiunto da problematiche alimentari.
Alla vigilia della “giornata del diabete”,che si celebra domenica 14 in tutto il mondo,le istituzioni fanno appelli per sensibilizzare la gente alla prevenzione,ai costanti controlli: di diabete, novanta anni dopo la scoperta di Banting e Best,si continua a morire o meglio si muore per le complicazioni a carico di rene,circolazione sanguigna o si subiscono danni gravi a causa di lesioni a carico della retina.
Definita malattia dl progresso, il diabete è stimato in crescita esponenziale. Si calcola che,fra dieci anni, il numero dei pazienti sarà raddoppiato rispetto a d oggi. Il messaggio: controlli costanti del sangue,specie in chi abbia persone diabetiche in famiglia,dieta equilibrata come quella mediterranea, attività fisica ( i diecimila passi al giorno per intenderci i 30 minuti di buon passo). E, talvolta, non basta.
GIAN UGO BERTI
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12 nov 2010

Chirurgia estetica:il mito dell'eterna giovinezza



> DISTURBI CARDIOVASCOLAR IBATTITI PER IL TUO CUORE

La visita cardiologica, obbligatoria per chi pratica attività sportiva agonistica, dovrebbe essere estesa, secondo gli esperti della Società italiana di cardiologia, anche a chi fa sport amatoriale.

"La salute è anche un gioco da ragazzi". Così recita lo slogan della campagna di informazione “Battiti per il tuo cuore” presentata a Roma dalla Società Italiana di Cardiologia e dalla Fondazione Italiana Cuore e Circolazione onlus, “perché – si è detto – i battiti che senti non solo solamente battiti d’amore”. Fra i punti più importanti, la sensibilizzazione sui controlli clinici da rendersi obbligatori già alle scuole medie superiori.


E dalla salute del cuore si passa subito al dramma che colpisce i giovani, soprattutto quelli che che praticano sport, la morte improvvisa. In Italia ci sono circa 200 casi all’anno, drammatici ed imprevedibili. La campagna sarà nei cinema dal 1° al 30 novembre e su www.battitiperiltuocuore.com, dove ci si rivolge soprattutto ai ragazzi.



Quattro regole d’oro – Fumo, alcol e droga sballano il cuore. Bisogna mangiare in maniera sana e corretta, controllando peso e pressione; se emergono sintomi particolari (svenimenti, vertigini, dolori al petto) non bisogna trascurarli ma parlarne subito in famiglia e con il proprio medico curante. Prima di fare sport controllare sempre la salute del cuore.

Morte improvvisa - Esiste una morte improvvisa da sport (tre giovani ogni centomila all’anno in Italia), tre volte superiore a quello di giovani sedentari. Si chiama così perché non è preceduta da campanelli d'allarme. Non è lo sforzo fisico di per sé che mette a repentaglio la loro vita, lo sport è amico della salute, ma l’esistenza di un cuore che, sottoposto ad un aumento di prestazione, cede improvvisamente per colpa di una malattia silenziosa. Un semplice elettrocardiogramma di base e da sforzo può evitare, entro certi limiti, conseguenze drammatiche. Le malattie che più comunemente causano la morte improvvisa sono quelle del miocardio, anomalie delle arterie coronarie, delle valvole cardiache, cardiopatie congenite e malattie dell'aorta.



Una visita al cuore a scuola – La SIC chiede di rendere obbligatoria l’esecuzione, almeno per le scuole superiori, di una visita cardiologica, una sorta di "bollino blu”. Molte malattie silenziose alla base della morte improvvisa possono essere evidenziate da un elettrocardiogramma e da una prova da sforzo. "Nello sport - sostiene Gaetano Thiene, consigliere Sic, componente del Comitato scientifico della Fondazione e professore all'Università di Padova - esiste un rischio di morte improvvisa tre volte superiore rispetto a quello dei giovani sedentari. Si tratta di arresti cardiaci da fibrillazione ventricolare".
Nel 1980, l'inserimento per legge della visita cardiologica per lo sport agonistico portò alla diminuzione del 90% dei casi di morte improvvisa.

Perché la campagna – Secondo Paolo Marino, presidente SIC, le malattie cardiovascolari oggi sembrano fare meno paura. Al cuore non ci si pensa da giovani se non per problemi d’amore. Molti sono i danni da droga, alcool e fumo, pochi conoscono quelli da malattie cardiache. Per questo i ragazzi vanno sensibilizzati.



Perché i giovani – Quasi un atto dovuto, ha detto Salvatore Novo della Fondazione, perché occorre investire nella prevenzione cardiologica dei giovani d’oggi e quindi sul futuro della loro salute. Il problema del sinigolo è quello dell’intero Paese. E’ nel nostro DNA ( Francesco Fedele , past –president SIC) formare ed educare le nuovi generazioni. Dare informazioni che escano dalle aule dell’università ed entrino nei licei, nelle menti dei giovani e degli adolescenti.



Le cifre - Le morti improvvise fra giovani (1-24 anni) sono 191, delle quali 21 per i bimbi fra 1 e 4 anni, 32 fra i 5 ed i 14 e 138 fra 15 e 24 anni. Nei giovani atleti la causa è soprattutto legata alla cardiomiopatia aritmogena. I portatori di anomalie congenite delle arterie coronarie corrono un rischio 79 volte superiore in seguito a sforzo. Ma è difficile diagnosticarle per tempo.La campagna è sostenuta da Takeda.

Gian Ugo Berti
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ANSA.it > Associate > News Aids, funziona vaccino italiano
Aiuta e rigenera il sistema immunitario, giunto alla fase 2 della sperimentazione
12 novembre, 13:54


ROMA - Aiuta e rigenera il sistema immunitario, il vaccino terapeutico contro l'Aids messo a punto in Italia, presso l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e giunto alla fase 2 della sperimentazione. I risultati ottenuti finora su 87 pazienti di età compresa fra 18 e 58 anni, tutti in cura con la terapia antiretrovirale (Haart), sono pubblicati sulla rivista Plos One. La sperimentazione, coordinata dal gruppo di Barbara Ensoli, è in corso in 11 centri ed è stata finanziata con 13 milioni.Frutto di una ricerca che ha portato finora a 10 brevetti da parte di una struttura pubblica come l'Iss, il vaccino terapeutico agisce colpendo la proteina Tat, che si trova all'interno del virus Hiv: è il motore che gli permette di replicarsi e diffondersi nell'organismo. "Abbiamo visto che il vaccino arriva dove i farmaci si fermano", ha spiegato la ricercatrice. I farmaci antiretrovirali riducono infatti il numero delle particelle di virus in circolazione, ma non riescono ad azzerarle. Il virus continua ad essere presente e si rifugia in "santuari", costringendo il sistema immunitario ad un continuo stato di allerta. Il risultato è una vera e propria sindrome, che si manifesta con problemi cardiovascolari, epatici, renali. 'Il vaccino - ha detto ancora Ensoli - sembra riportare il sistema immunitario verso uno stato di equilibrio''.

La fase 2 della sperimentazione non è ancora conclusa e l'obiettivo è arrivare a vaccinare 160 volontari. Tuttavia "abbiamo deciso di pubblicare adesso perché abbiamo ottenuto in tempi molto rapidi risultati statisticamente significativi: vederli è stata un'emozione", ha detto Ensoli."A 48 settimane dalla somministrazione del vaccino i parametri continuano a migliorare, sembra che riusciamo a bloccare il danno". Per il presidente dell'Iss, Enrico Garaci, i risultati appena pubblicati "ci danno ragione degli sforzi compiuti" e "confermano il modello di ricerca traslazionale che stiamo attuando, dal bancone del laboratorio al letto del paziente". Per completare la sperimentazione fino a 160 volontari servono adesso altri fondi e l'appello dei ricercatori è rivolto tanto al pubblico quanto a strutture private.

11 nov 2010



Quotidiano Net > Salute > Sesso, in Italia ci sono 2,5 milioni di 'coppie asincrone'Sesso, in Italia ci sono 2,5 milioni di 'coppie asincrone'
Presentati in un congresso a Modena i dati sulla eiaculazione precoce, una condizione quasi sempre vissuta fra imbarazzi e silenzi. Rivolgersi a un medico può aiutare a trovare la soluzione


Modena, 5 novembre 2010 - Sono asincrone dal punto di vista dell'amore. Sono le coppie in cui i tempi di lui non coincidono con quelli di lei - perché il maschio soffre di Eiaculazione Precoce (EP) - e anche i tempi del dialogo rischiano di allontanare laddove sarebbe necessario riavvicinare. In Italia, queste coppie sfortunate sono più di 2 milioni e 400 mila, sulla base dei risultati emersi dagli EPDays, la tre giorni italiana di visite gratuite dedicata all’EP (svoltasi a maggio). Ma per fortuna il ritmo giusto può essere ritrovato.

Di sincronia della coppia e di controllo sui tempi dell'amore si discute al 9° Congresso della SIAMS, dal 4 al 6 novembre, presso il Centro Servizi dell’Università di Modena. "La coppia nella quale il maschio soffre di EP è una coppia in cui i tempi dell'amore non coincidono, - spiega il Prof. Jannini, coordinatore della Commissione Scientifica della SIAMS e autore della lettura magistrale sul tema al Congresso. – E la variabile tempo è una variabile essenziale per la qualità della vita sessuale della coppia. Dunque, nell'EP non vi è solo un 'malato' ma è la coppia a essere in uno stato di sofferenza. Ed è quindi la coppia che va curata".

“La coppia asincrona – continua Jannini – non è più quella di un maschio egoista e di una donna frustrata, ma silenziosa. Al contrario, l’italiano sempre più impara a “misurare” se stesso sul piacere femminile. Gli EPdays ci hanno restituito un’immagine delle coppie del Bel Paese dove l’elemento qualitatitivo (la sincronia, l’attenzione al piacere) ha ampiamente surclassato l’elemento quantitativo (quante volte lo si fa)”.

È dunque un problema di sincronia quello che compromette la qualità della vita, fuori e dentro la camera da letto, di tante coppie italiane. Che non sono sincrone nemmeno dal punto di vista del dialogo, e non parlano tra loro del problema, così che questo rimane spesso occulto, e per questo forse più doloroso. La condizione di EP è, infatti, vissuta ancora in silenzio da chi ne soffre, spesso a causa di un imbarazzo che porta a non parlarne con il medico e spesso nemmeno con la partner (il 46% non ne parla con lei). "Prima di rivolgersi al medico, la stragrande maggioranza dei maschi con EP aspetta, il più delle volte in silenzio, sperando vanamente che il problema possa risolversi da sé – continua il Prof. Jannini –Tutto ciò crea un carico di frustrazione che è facile immaginare e che è direttamente proporzionale agli anni durante i quali il problema persiste".


In effetti, la condizione di EP non può risolversi spontaneamente e diventa invece un crescente problema per la partner o per entrambi (nel 53% dei casi), fino a rischiare di mettere in crisi lo stesso rapporto di coppia (nel 37% dei casi). Al contrario, i maschi con EP dovrebbero considerare la propria partner come un alleato.

Ma per rimettere in sincrono la coppia non basta rompere il ghiaccio tra i due partner. Occorre anche farlo con il medico. Perché i numerosi dati scientifici presentati dal Prof. Jannini dimostrano che l'EP è un problema soprattutto medico, di natura fisica, dipendente da cause neurobiologiche determinate geneticamente e responsabili della ridotta concentrazione di una sostanza, la serotonina, che a sua volta provoca la mancanza di controllo nel riflesso eiaculatorio.

Il medico è il solo che possa inquadrare il disturbo e indicare la soluzione, oggi possibile. Da poco più di un anno è disponibile anche in Italia, la prima e unica soluzione terapeutica approvata per il disturbo dell’Eiaculazione Precoce, la Dapoxetina che è in grado di agire sulla capacita di controllo del riflesso eiaculatorio maschile con un conseguente allungamento della durata del rapporto. "Si tratta certamente di una soluzione al problema di lui destinata a migliorare anche la soddisfazione di lei, conclude il Prof. Jannini. – Una soluzione terapeutica che, grazie alla sua azione sull'EP del maschio, rimette in sincronia i tempi della coppia. In questo senso si può dire che Dapoxetina sia il nuovo sincronizzatore della coppia ".

La campagna “Eiaculazione Precoce. Vogliamo parlarne?”, promossa dalla Società Italiana di Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) insieme alla Società Italiana di Andrologia (SIA) e alla Società Italiana di Urologia (SIU), è finalizzata ad aiutare quegli uomini che non hanno risolto il problema dell’Eiaculazione Precoce anche perché non ne hanno mai parlato con nessuno, né con la partner né tantomeno con il medico, e tuttora non sanno che l’eiaculazione si può diagnosticare e curare.

9 nov 2010


FARMACI E TUMORI:MEGLIO LA CURA PER BOCCA
Metà dei pazienti in terapia endovenosa chiedono la scelta della via orale. Problemi amministrativi. Il pensiero dell’AIOM

ROMA - Fra i pazienti tumorali sottoposti a terapia endovenosa, più della metà preferirebbe assumere lo stesso trattamento per bocca. Fra i motivi,soprattutto la comodità,la maggiore indipendenza e la praticità, gli aspetti legati alla domiciliarità e quindi alla minor presenza in ospedale. E’ quanto emerge dal sondaggio condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica.
Non dobbiamo però dimenticare il rischio rappresentato da una scarsa aderenza al trattamento da parte del paziente – precisa il prof.Marco Venturini,presidente eletto dell’AIOM – con una conseguente,ridotta efficacia o maggiore tossicità dovuta all’assunzione di dosi sbagliate. Sovente,infatti,si tratta di malati che già assumono ulteriori medicinali.
Per i pazienti,comunque, c’è la possibilità di seguire questo tipo di trattamento che si traduce in una miglior qualità di vita:il 42% dedicherebbe più tempo alla famiglia,il 31% al lavoro ed il 15% agli hobby.
Bisogna ricordare che,a questi trattamenti, non è riconosciuta pari dignità rispetto a quelli infusionali: viene cioè rimborsato il solo costo del farmaco. Il realtà, conclude Venturini,la loro somministrazione richiede l’impegno del medico,dell’infermiere e dell’èquipe sanitaria,per cui non possono essere collocati nell’ambito delle terapie a scarsa complessità

GIAN UGO BERTI

Tumore allo stomaco, meno grigliate
Oncologi contrari anche alla cucina con la pentola a pressione
06 novembre, 16:33



(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Stop alle grigliate della domenica o alla cucina veloce con la pentola a pressione, se si vuole evitare di incappare in uno dei quattro big killer tra i tumori, quello allo stomaco, che conta 12.500 nuovi casi e 7.500 morti l'anno.

L'appello arriva dagli oncologi riuniti a Roma per il congresso dell'Aiom (Associazione nazionale oncologia medica). Eccesso di carni rosse, poca frutta e verdura magari cotta al vapore con cui perde sostanze preziose come la vitamina C, fanno aumentare il rischio.

8 nov 2010


Cervello: fotografate zone dell'orgasmo
Trenta le aree attivate tra cui emozione, tatto e memoria
08 novembre, 17:43


(ANSA) - LONDRA, 8 NOV - I segreti del cervello femminile durante l'orgasmo: li ha fotografati uno scienziato americano scoprendo che il momento del massimo piacere sessuale attiva fino a 30 zone del cervello compresi quelli di emozione, tatto, gioia, soddisfazione, memoria. L'esperimento, di cui da' notizia il Daily Mail, e' stato condotto dallo psicologo Barry Komisaruk. Lo studio ha mostrato che nei 16 casi analizzati gli effetti sono stati analoghi a prescindere dal tempo per arrivare alla soddisfazione sessuale.




Roma, 29 ott. (Adnkronos Salute) - Portare indietro le lancette dell'orologio, come accadrà nella notte tra sabato e domenica con il ritorno dell'ora solare, si trasformerà in un "incubo per 250 mila bimbi italiani", ovvero per "un piccolo su due". L'ora di 'nanna' in più, infatti, rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio per i bambini della Penisola, che potrebbero incappare in insonnia e notti agitate. Almeno secondo Italo Farnetani, pediatra e docente dell'università degli Studi di Milano Bicocca, che ricorda come i bimbi siano molto abitudinari. E come il loro organismo, rispetto a quello di mamma e papà, abbia minori capacità di adattamento.




Ma il giorno di festività quest'anno agganciato al cambio dell'ora potrebbe rivelarsi un alleato prezioso. "I piccoli - spiega infatti il pediatra all'Adnkronos Salute - potranno contare su un giorno di riposo per abituarsi al cambiamento, e questo è un gran vantaggio".


Non aiutano invece cielo limpido e gran sole che in questi giorni hanno caratterizzato gran parte della Penisola. "Il bel tempo - precisa Farnetani - in questi casi non è un alleato perché rafforza i ritmi acquisiti nei mesi precedenti, con l'ora legale. E non dobbiamo sottovalutare il fatto che ogni novità per i bambini rappresenta una piccola grande rivoluzione".


"Del resto si sono abituati per sei mesi ad andare a dormire, ad esempio, alle 21.30 - riflette il pediatra - Il loro ritmo sonno-veglia è dunque tarato sull'ora legale: improvvisamente domenica sera si ritroveranno a letto un'ora prima e si rigireranno fra le coperte ben svegli e arzilli. Stare a letto senza dormire però, è il primo passo verso l'insonnia, di cui già normalmente soffre un piccolo su tre".


Farnetani prevede dunque giorni 'difficili' per i bimbi italiani, ma anche per i loro genitori, soprattutto al ritorno a scuola. E' bene non sottovalutare la portata di questo cambiamento per i piccoli, ammonisce l'esperto. Almeno per la prima settimana dopo il cambio d'ora sarebbe bene che "gli insegnanti privilegiassero materie e attività che richiedono operazioni più 'concrete' rispetto a quelle teoriche", aggiunge. Questo, in pratica, vuol dire che gli alunni delle elementari dovrebbero fare più compiti scritti, ad esempio temi o disegni, piuttosto che ascoltare spiegazioni orali.


E ancora, "alle medie e alle superiori sono più indicate ricerche di gruppo o correzioni dei compiti - suggerisce Farnetani - che richiedono un impegno di tipo diverso, per aiutare i ragazzini a familiarizzare con il nuova orario".


Infine, per abituare i piccoli di casa al nuovo ritmo, il pediatra consiglia a mamme e papà di mandare a letto il bambino domenica sera secondo la 'vecchia' ora legale, scalando poi 10 minuti al dì. E, approfittando del giorno di festa che quest'anno cade lunedì, lasciarli dormire senza il consueto rituale della sveglia 'caricata' per condurli a scuola.


"Con gradualità - assicura Farnetani - in pochi giorni il bimbo si abituerà al nuovo ritmo, 'rosicchiando' 10 minuti a sera. C'è chi ci metterà tre giorni, chi una settimana, ma alla fine tutti 'digeriranno' il passaggio all'ora solare ".


"Certo - conclude - io sono a favore del mantenimento dell'ora legale tutto l'anno, poiché come pediatra preferirei che i bambini avessero un'ora di sole in più per giocare al parco o in generale all'aria aperta. Finiti i compiti spesso fuori è buio, e questo li costringe a rimanere a casa".

5 nov 2010



Malanni invernali, dieci consigli per prevenirli - di Gian Ugo Berti



Malattie croniche, affezioni dell'apparato respiratorio, sindromi influenzali e problemi cardiovascolari possono essere acuiti da situazioni meteo difficili. Il freddo può provocare disturbi a tutto l’organismo. Dieci consigli per evitarli


di Gian Ugo Berti



Le forti ondate di freddo possono provocare disturbi a tutto l’organismo. Malattie croniche, affezioni dell'apparato respiratorio, sindromi influenzali e problemi cardiovascolari possono essere acuiti da situazioni meteo difficili. Che, nei casi più estremi, possono portare anche a crisi di ipotermia e assideramento. Osservando semplici regole e precauzioni per contrastare gli effetti del freddo, permette di ridurre in maniera significativa i rischi legati all'insorgenza di problemi di salute correlati ad avverse condizioni meteorologiche.

Le patologie da evitare Quattro milioni di persone sono affette da artrosi. Soggetti solitamente di età medio-avanzata risentono a stretto giro della pioggia abbondante e temperature sotto lo zero. Il tutto è comunque acuito dall'elevato tasso di umidità. I sintomi sono dolori, articolazioni bloccate ed il movimento evoca disagio e si finisce per rimanere immobilizzati. Le parti più colpite sono la colonna vertebrale, le anche, le ginocchia, le caviglie, i piedi e le mani. Le fonti di calore e una terapia farmacologia concordata con il medico migliorano la situazione.

Mani fredde e dita pallide. È il fenomeno di Raynaud. A causa in particolare del freddo si verifica uno spasmo dei vasi sanguigni. Il sangue defluisce lentamente alle estremità e le dita si fanno pallide, per diventare cianotico. Ne soffre quasi il 30% della popolazione Alleviano i sintomi legati al fenomeno di Raynaud creme a base di glicerina. Risultano efficaci Calcio antagonisti che d'altra parte provocano effetti collaterali come palpitazioni. Trovano impiego anche l'uso di vasodilatatori generici e soprattutto la prevenzione intesa come limitare l'esposizone delle estremità al freddo, uso di guanti o calze.

Disturbi cardiovascolari. “Un italiano su tre affetto da disturbi cardiovascolari tende a peggiorare con l'arrivo del freddo intenso e tanta umidità”. Commenta Mario Marzilli, direttore della Unità Operativa di Cardiologia all'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Si tratta degli ipertesi ( 25% della popolazione), degli ex-infartuati (250 mila all'anno), di chi soffre di angina pectoris (circa un milione circa di persone).

Prevenire i mali stagionali È bene evitare l'esposizione al freddo e i repentini cambi di temperatura. Meglio usare guanti caldi e comodi al fine di mantenere una temperatura costante alle estremità senza ostacolare il flusso del sangue. E ancora, meglio non sottoporre l'organismo a degli sbalzi di temperatura.

Ecco dieci consigli che il ministero della Salute dà per evitare i malanni invernali.

- Regolare la temperatura degli ambienti interni verificando che la stessa sia conforme agli standard suggeriti
- Curate l’umidificazione degli ambienti di casa riempiendo le apposite vaschette dei radiatori: una casa troppo fredda e un’aria troppo secca possono costituire un’insidia
- Curate l’isolamento di porte e finestre, riducete gli spifferi con appositi nastri e altro
- Se usate stufe elettriche o altre fonti di calore (come la borsa di acqua calda) evitate il contatto ravvicinato con le mani o altre parti del corpo
- Controllate la temperatura corporea di bambini piccoli e persone anziane non autosufficienti
- Assumete pasti e bevande calde (almeno 1 litro e ½ di liquidi), gli alcolici non aiutano contro il freddo, al contrario, fanno disperdere il calore prodotto dal corpo
- Uscite nelle ore meno fredde della giornata: evitate, se possibile, la mattina presto e la sera soprattutto chi soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie
- Usate vestiti idonei: sciarpa, guanti, cappello, insieme a un buon cappotto sono ottimi ausili contro il freddo
- Passando da un ambiente freddo a uno caldo abbiate cura di spogliarvi, per evitare di sudare e di raffreddarvi quando uscirete di nuovo
- Se viaggiate in automobile non dimenticate di portare coperte e bevande calde.

Gian Ugo Berti (riproduzione vietata)