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Benvenuti in PARLIAMO DI SALUTE

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Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.

27 ago 2011


Cancro dell’utero: attenzione a biscotti e torte

Attenzione a ingerire troppi zuccheri: aumenta il rischio di cancro dell'utero - Foto: ©photoxpress.com/Sophia Winters
Lasciarsi tentare dallo sgranocchiare qualche biscotto o gettarsi su una fetta di torta potrebbe essere più pericoloso di quanto non sembri
Resistere alla tentazione di sgranocchiarsi qualche biscotto o divorare una bella fetta di torta può essere più utile che non il solo preoccuparsi d’ingrassare. Secondo un nuovo studio, difatti, lasciarsi tentare dalla gola anche solo 3 volte a settimana fa aumentare in modo considerevole il rischio di cancro all’utero.

Ci sono voluti 10 anni di studio ai ricercatori del Karolinska Institute, in Svezia, per arrivare a queste conclusioni. E lo hanno fatto dopo aver analizzato le abitudini alimentari di oltre 60mila donne.
Ebbene, dopo aver preso in considerazione tutti i fattori di rischio, l’indugiare regolarmente nell’assumere prodotti da forno quali biscotti e torte aumenterebbe del 33 per cento il rischio di sviluppare il cancro dell’utero. Se poi questa abitudine si ripresenta almeno tre volte a settimana, il rischio sale vertiginosamente al 42 per cento.

Come hanno rilevato i dati da cui è scaturito lo studio pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention, gli scienziati svedesi? Come accennato sono partiti più di dieci anni fa – ossia nel 1987 – e hanno coinvolto migliaia di donne che avrebbero poi dovuto rispondere a una serie di domande riguardanti le loro abitudini di vita e alimentari, la salute, il peso ecc. Le risposte dovevano essere date regolarmente fino al 1990.
Dieci anni più tardi, le partecipanti ancora in vita sono state nuovamente coinvolte nello studio e hanno dovuto rispondere a un’altra serie di domande incentrate principalmente sulle loro abitudini alimentari.

Quando nel 2008 i ricercatori hanno preso in mano le cartelle cliniche e le risposte delle donne ai questionari, si è scoperto che su 61.226 donne seguite vi erano state 729 diagnosi di cancro endometriale – una delle più comuni forme di cancro dell’utero.
L’analisi dello stile di vita, e soprattutto delle abitudini alimentari delle donne partecipanti allo studio, ha permesso d’individuare un legame con l’assunzione di zuccheri.
Se, invero, l’assunzione di bibite zuccherate, marmellata e dolci in genere non ha causato effetti particolari, è stata l’assunzione più consistente e indicata come oltre 35 grammi al giorno quella ritenuta fattore scatenante il rischio. Ingerire circa 7 cucchiaini al giorno di zuccheri, quindi, aumenterebbe del 36 per cento il rischio di cancro dell’utero a causa dell’eccessivo rilascio di insulina e ormoni come gli estrogeni, spiegano i ricercatori.


3 soluzioni, e non solo, per vincere lo stress da rientro

Lo stress da rientro dalle vacanze colpisce molte persone - Foto: ©photoxpress.com/dinostock
I consigli degli esperti per combattere la sindrome da rientro delle vacanze
Da Assolatte e Coldiretti ecco arrivare i consigli per risollevarsi dallo stress da rientro, tirar su l’umore e recuperare il sonno perduto.

È il problema che affligge molte persone dopo il rientro dalle vacanze: difficoltà nel dormire, umore sotto le suole, fatica nel riprendere i ritmi di sempre, irritabilità e altro ancora. Si tratta di “un disagio fisico e psicologico che viene considerato ‘fisiologico’ quando si terminano le vacanze e che si risolve nel giro di qualche decina di giorni”, ricordano all’Assolatte.

Ma non tutto è perduto; ci sono alcuni trucchi per limitare queste sensazioni e malesseri. Quelli offerti dagli esperti di Assolatte sono 3, andiamo a scoprirli.
- Cominciare la giornata facendo una colazione completa. I 10 minuti ritagliati al sonno e dedicati alla prima colazione sono il miglior regalo che ci si possa fare per iniziare bene la giornata. Sono una coccola che fa bene all'umore, un momento tutto per sé o da condividere con il resto della famiglia.
Ma il buono e il bello della colazione è anche che permette di partire con il piede giusto, perché fornisce l'energia necessaria ad affrontare le giornate impegnative che accompagnano il rientro al lavoro dopo le ferie. L'importante è fare la colazione giusta: non devono mai mancare latte o yogurt o burro, perché forniscono i fosfolipidi, che agiscono in modo positivo sul tono dell'umore, sulle funzioni cognitive e sulla risposta allo stress. E, quindi, aiutano a combattere vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione e cali di umore.

- Tenersi attivi e in movimento. In vacanza si vive all'aria aperta e, spesso, ci si dedica a tante attività sportive. Una buona abitudine da portarsi a casa, e da conservare anche nella vita di ogni giorno. Camminare per recarsi al lavoro, andare in bicicletta, correre al parco o portare a spasso il cane sono abitudini che, se adottate con regolarità, aiutano a mantenere in forma il corpo e la mente. E dopo lo sforzo fisico si ci può premiare con il più naturale ed economico degli sport drink, il latte: grazie al suo contenuto di acqua, carboidrati, proteine ed elettroliti, il latte è una valida alternativa ai tradizionali integratori salini e proteici.

- Ristabilire il giusto ritmo sonno/veglia, andando a letto e alzandosi ad orari regolari. Dopo settimane di vacanza in cui si sono fatte le ore piccole e si è dormito fino a tardi, è arrivato il momento di riabituare l'organismo a una vita più regolare e allineata ai ritmi della natura. Dormire bene e per il tempo necessario (sette ore a notte) è importante sia per la mente che per il fisico, dà una mano al cuore e permette di svegliarsi in forma e pronti per iniziare la propria giornata.
Per tornare a fare sogni d'oro, ricorda Assolatte, è importante fare una cena leggera e che includa gli alimenti (come i prodotti lattiero caseari) che contengono il triptofano, l'amminoacido che favorisce la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore celebrale che stimola il rilassamento. Una soluzione sempre valida per chi fatica ad addormentarsi - ben 12 milioni di italiani, secondo l'Associazione italiana medicina del sonno - è bersi un bicchiere di latte o mangiarsi uno yogurt prima di coricarsi. Ancora meglio se si aggiunge un po' di zucchero o miele, visto che favoriscono l'azione del triptofano sul sistema nervoso.

E se questi consigli non bastano, o se siete vegani, ricordiamo che la Coldiretti consiglia di consumare uva per combattere il disagio da rientro. Nello specifico, la Coldiretti c’informa che “numerosi studi scientifici come la ricerca dell'Istituto di patologia vegetale dell'Università di Milano e pubblicata sul Journal of the Science of Food and Agricolture, la melatonina scoperta nelle uve rosse potrebbe aiutare a regolare i ritmi circadiani negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello. La melatonina regola il ritmo sonno-veglia e in pratica indica al nostro organismo quando è il momento di andare a dormire, ma ha anche un'interessante attività antiossidante. La scoperta delle proprietà tranquillizzanti dell'uva è in realtà solo una delle prove scientifiche che avvalora risultati noti nella tradizione popolare sulle proprietà tranquillizzanti della frutta che secondo le analisi scientifiche contiene sostanze che hanno la stessa azione del diazepam, il principio attivo presente in noti farmaci, che si trova soprattutto nelle mele, nella quantità di 10-20 nanogrammi per grammo. In generale, il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce aumenta la produzione da parte dell'organismo di serotonina, il neuromediatore del benessere che stimola il rilassamento, dalle pesche alle mele, dall'uva al melone, dalle pere alle zucchine, ma anche pomodoro, peperoni e insalate sono - sottolinea la Coldiretti - ricchi di proprietà “curative” che possono agevolare il ritorno ai ritmi di vita quotidiani. La frutta e verdura di stagione oltre a combattere il caldo è dunque - precisa la Coldiretti - una farmacia naturale che esprime il massimo delle potenzialità in questi giorni quando è più varia l'offerta, più conveniente l'acquisto e soprattutto è possibile scegliere produzione Made in Italy locale guardando con attenzione l'etichetta”.
Quale che sia la vostra scelta, buon rientro!

24 ago 2011


Una serata indigesta Alito pesante, mangiato troppo? Il colpo di freddo rovina la festa
Subito dopo il pasto evitare gli sforzi importanti, un momento di relax può aiutare a prevenire una congestione



Roma, 15 agosto 2011 - SARÀ PURE un termine improprio, ma l’indigestione è un’esperienza che capita a tutti. Pesantezza, mal di testa, dolori allo stomaco sono spesso legati a una scorpacciata, d’estate basta poco, un pasto particolarmente abbondante, uno stress, l’esposizione al vento o a sbalzi di temperatura, possono provocare quello che, da profani, si definisce come un blocco della digestione. Spesso ricorriamo a rimedi presi su due piedi, una camomilla o una limonata, una compressa effervescente o un prodotto da banco per la dispepsia. Certo è che l’alternanza di freddo e caldo d’estate finisce per rovinare i piaceri della buona cucina, nausea e sensazione di vomito completano un quadro a tinte fosche.

LE CAUSE dell’indigestione, è noto, sono legate a un consumo eccessivo di cibo, soprattutto di grassi, che rallentano l’azione dei succhi secreti dalle ghiandole. In quei momenti ci ripromettiamo di non cascare più nel tranello, di resistere alle tentazioni della gola, ci mettiamo a dieta ferrea, riso in bianco. Le cause della congestione sono legate alla fisiologia dell’apparato digerente, il freddo infatti modifica la circolazione del sangue all’interno del nostro organismo, e questo choc si ripercuote nella motilità intestinale, lo svuotamento dei visceri viene a essere rallentato. Naturalmente l’indigestione può essere sintomatica di un disturbo dell’apparato digerente come la dispepsia, per questo è sempre opportuno, se il disagio persiste, consultare il medico.

ALCOL, CAFFÈ, cibi piccanti, stress o spaventi possono aggravare il quadro. Alcune raccomandazioni valgono sempre: sforzarsi di masticare i cibi ed evitare di riempirsi a crepapelle. Evitare anche gli sforzi importanti subito dopo il pasto. Un ambiente rilassato e un momento di relax può aiutare a mitigare le conseguenze di una indigestione. Il farmacista e il medico possono aiutarci consigliandoci un medicinale utile per superare il momento di empasse. Pesantezza, bruciore di stomaco, spasmi e gonfiore possono essere trattati anche con una tisana o altri rimedi naturali ma attenti, consideriamo sempre che il fai da te può nascondere insidie. E i preparati a base di erbe possono contenere principi attivi a dosaggi sconosciuti, con tutte le conseguenze negative legate all’assunzione di sostanze dagli effetti imprevedibili.


Alessandro Malpelo

20 ago 2011



DOPO IL SOLE DELL'ESTATE:RICETTE NATURALI

Cura naturale per combattere le rughe del viso.
Vi propongo alcune delle tante ricette e consigli di antichi rimedi naturali, che praticavano le nostre nonne, con sorprendenti risultati :
Se desiderate prevenire le rughe,stendete sul viso un cucchiaino di olio di mandorle dolci o di germe di grano, frizionate con cura per farlo filtrare in profondità lasciatelo agire per un’ora ,infine sciacquate con acqua minerale tiepida.
Ripetere questo trattamento per tre volte alla settimana,e in poco tempo vi accorgerete degli ottimi risultati.
Se ci sono già le rughe e volete attenuarle ecco il rimedio.



Preparate un infuso con 60 g di fiori di papavero secchi in un litro di acqua per 10 minuti.
Lasciate raffreddare e filtrate , applicate delle bende imbevute nella lozione sul viso e sul collo pulito tutte le sere 1 volta alla settimana.
Una volta alla settimana applicate la polpa di un’arancia sul viso lasciate agire per 20-25 minuti.
Se avete la pelle un po’ grassa potete usare il succo di limone, tamponate le rughe, lasciate agire per 15/20 minuti poi sciacquate.
Preparate un infuso immergendo 50 g di fiori e foglie di rosmarino in un litro d’acqua bollente,per 10 minuti ogni sera applicate sul viso e collo con un batuffolo di cotone imbevuto nella lozione.
Fate bollire 20 g di fiori di tiglio in un litro d’acqua per 2 minuti ; lasciate raffreddare e filtrate il tutto massaggiate viso e collo.

PELLE DEL VISO più chiara

La pelle chiara è stata sempre sinonimo di bellezza e raffinatezza.
Oggi il gusto del momento si alterna stagione dopo stagione o quando l’autunno cancella i segni dell’abbronzatura si ha voglia di restituire alla pelle del viso il sua candidezza, ecco tre ricette.

PRIMA RICETTA

1 chiara d’uovo,
succo di 1 limone.
Mischiate una chiara d’uovo con il succo di limone in una pentola che mettete a bagnomaria per pochi minuti,sbattete con un cucchiaio di legno fino a renderla cremosa , fate intiepidire e spalmate sul viso .
Lasciate agire per 2 ore o nel caso tutta la notte.

SECONDA RICETTA:

Una manciata di frutti secchi di rosa canina
Un po’ di miele.
Pulite accuratamente i frutti freschi di rosa canina , poi frullateli stendete la passata sul viso, e lasciatela per 2030 minuti , dopo lavate il viso con acqua tiepida .
Volendo si può miscelare la rosa canina con un po’ miele diventa anche un elemento energetico straordinario.

TERZA RICETTA:

Polpa di pomodori,
Ghiaccio.
Applicate sul viso, la polpa di pomodori appena fatti, lasciate asciugare e quindi lavate con acqua calda.
Passate sul viso un cubetto di ghiaccio e asciugate delicatamente.
L’acidità del pomodoro ha un’azione schiarente che aiuta la pelle a diminuire gli effetti dannosi di una lunga esposizione al sole.

Ecco come non farla sparire subito
Con gli idratanti, ma anche con una sana alimentazione
SALUTE

Siete tornati con una bella abbronzatura?
Ecco come non farla sparire subito

Con gli idratanti, ma anche con una sana alimentazione


Abbronzatura? Con
MILANO - Quanto durano i benefici della vacanze sulla salute e l'umore? Solo un paio di settimane, sostiene una ricerca della Società di Psicologia Inglese. Più o meno, insomma, quanto dura l'abbronzatura una volta tornati alla vita di tutti i giorni. Ma quali sono i metodi per prolungare la tintarella? Usare le lampade solari o gli autoabbronzanti? No: a entrare in gioco sono molti fattori.

BELLEZZA? NO, AUTODIFESA – L'abbronzatura è una forma di difesa che l'organismo mette in atto quando la pelle viene a contatto con i raggi ultravioletti. Questi stimolano nelle cellule la produzione di melanina, un pigmento cutaneo. I granuli di melanina filtrano i raggi solari e li assorbono, impedendo i danni. Il corpo ha bisogno di tre giorni per innalzare questa barriera, 72 ore in cui gli specialisti dell'Istituto Dermatologico Europeo e dell'Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna, raccomandano una rigorosa foto protezione.

TINTARELLA E FALSI MITI - La pelle di ognuno reagisce in modo diverso allo stimolo luminoso e questo dipende, oltre che dal suo contenuto di melanina, anche dalla sua maggiore o minore capacità, ereditaria, di pigmentarsi quando viene esposta ai raggi ultravioletti. La luce del sole ne contiene due tipi: gli UVA e gli UVB. I primi penetrano più in profondità e stimolano la produzione di melanina. Gli UVB hanno una lunghezza d'onda minore e sono i principali responsabili delle scottature. Prima di partire per le vacanze è utile dare un'occhiata all'elenco delle credenze più diffuse stilato dalla Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (SIDeMaST) . Qualche esempio? “Se non si sente caldo, vuol dire che non ci si sta scottando. La scottatura solare, invece, è causata da radiazioni Uv che non vengono percepite” scrivono i medici. Volete mettere alla prova le vostre conoscenze in merito? Provate il test dell'associazione dei dermatologi americani intitolato “Suntelligence".

RESTARE ABBRONZATI A LUNGO – Dalla spiaggia all'ufficio: come si mantiene una pelle dorata? Non è l'acqua a lavare via l'abbronzatura, quindi non è necessario limitare il numero delle docce, ma occorre usare dei detergenti “dolci”, che non secchino la pelle. Inoltre, è importante mantenerne l'idratazione, usando un doposole o una crema idratante due volte al giorno, al mattino e alla sera. Un aiuto a mantenere la tintarella viene anche dall'alimentazione: il segreto è scegliere alimenti che contengono, ad esempio, il betacarotene e gli omega 3, acidi che favoriscono l'idratazione. In farmacia e in erboristeria si trovano integratori per accelerare e mantenere l'abbronzatura. Tuttavia, occorre cominciare ad assumerli qualche settimana prima dell'esposizione al sole perché raggiungano il loro effetto. Dalla cosmetica arriva un altro aiuto: le creme autoabbronzanti. Prima di cominciare a utilizzarle su braccia e viso, però, è meglio fare una prova con una piccola applicazione, magari sul ventre e attendere un paio di giorni per valutare il risultato. Questo eviterà il rischio di ritrovarsi con un effetto poco soddisfacente proprio sulle parti del corpo che non si possono nascondere con gli abiti. E l'abbronzatura artificiale? Senza dubbio una lampada o una doccia solare fatta di tanto in tanto aiuta a rallentare il processo di sbiadimento della tintarella. E' invece assolutamente sbagliato pensare di prepararsi al sole con sedute intensive: l'effetto protettivo dell'abbronzatura ottenuto con queste apparecchiature è minimo. E anche alle lampade solari occorre avvicinarsi con gradualità.

Giovanna Maria Fagnani

17 ago 2011




4 rimedi naturali (ed efficaci) anti scottature
Se non vuoi ricorrere a creme, pomate e spray in farmacia, puoi sempre chiedere aiuto alla tua… dispensa!



Ogni estate, circa sei milioni e mezzo di italiani finiscono vittime di un eritema o di un’ustione solare. Il motivo? Nella maggior parte dei casi pretendono di abbronzarsi il più rapidamente possibile, sottoponendo l’organismo a uno stress eccessivo. E invece bisogna dare il tempo alla pelle di iniziare a produrre la melanina, quella particolare sostanza che le dà il colore ambrato e la cui funzione è di formare una specie di scudo che protegge l’epidermide dall’aggressione del sole. Bisogna insomma prepararsi a dovere, prima di esporsi ai raggiSoluzioni naturali
Ma come comportarsi una volta che l’errore è stato fatto e che, senza le giuste protezioni solari, ci siamo presi una solenne scottatura? Le alternative sono anzitutto farmacologiche (creme, pomate, spray da acquistare in farmacia), ma ci sono soluzioni tutte naturali in grado di essere particolarmente efficaci. Vediamo qualche esempio.

1) Sbucciate una patata e tagliatela a fette alte 0,5 cm. Adagiate le fette sulla parte arrossata e coprite con un telo leggero di cotone. Aiuta a decongestionare la pelle.

2) Fate cuocere per 30 minuti del riso in 1 litro d’acqua e fate raffreddare. Filtrate, gettate il riso e usate l’acqua per fare impacchi lenitivi.

3) Frullate un cetriolo insieme con qualche cucchiaio di acqua, in modo da .ottenere una crema. Applicatela sulla scottatura e coprite con una garza. Elimina l’arrossamento.

4) Grattugiate un paio di carote, dopo averne grattato via la superficie esterna. Mettetene sulla pelle uno strato alto 1 cm e coprite con una garza. Svolge un’azione lenitiva.

Broccoli e pomodoro
Secondo uno studio britannico, il succo di broccoli avrebbe la capacità di ridurre fino al 78% i sintomi delle scottature da esposizione al sole. In sostanza, sarebbe il miglior filtro naturale a disposizione. Il meccanismo è semplice: invece di assorbire i raggi per prevenirne la penetrazione nella pelle, il succo di broccoli stimola l’organismo a produrre quegli enzimi capaci di proteggere le cellule dall’aggressione dei raggi UV.
Altro formidabile difensore anti-raggi ultravioletti è il pomodoro: secondo la British Society for Investigative Dermatology, non possiamo fare a meno di una componente essenziale del pomodoro, il licopene, che aumenta le sue concentrazioni quando viene cotto e garantisce una protezione fino al 33% più alta...


Manuale di autodifesa per pelli chiare


Chi ha la carnagione chiara, capelli biondi, rossi o castani molto chiari, magari le lentiggini, deve rispettare una serie di cautele molto importanti. Il rischio, se non si osservano, è di trascorrere l’estate a colpi di eritemi, scottature e antiestetiche macchioline della pelle.

Prima di andare in spiaggia - Al mattino fate una doccia con un sapone delicato, poco aggressivo, per non privare la pelle del proprio film idrolipidico protettivo. A questo punto, usate una crema solare ad altissima protezione: fattore 30, se siete ai primi giorni di vacanza, 20 se la pelle è già un po’ ambrata.

Sotto il sole - Proteggete con una cura particolare il contorno degli occhi e delle labbra: sono zone ...molto delicate e a rischio rughe. Usate uno stick a schermo totale. Tenete presente che la protezione di una crema non dura in eterno: tra sole, salsedine, vento e acqua di mare, la pelle tende a seccarsi dopo poche ore. Quindi, non aspettate troppo prima di stendere una seconda volta la crema. Non appena vi sentite “tirare”, date pure un’altra “passata”. Infine, un consiglio sui prodotti: preferite quelli che uniscono filtri solari (che neutralizzano chimicamente i raggi) e schermi solari (che agiscono meccanicamente, creando una barriera fisica al sole).

In casa - Dopo la doccia per eliminare le tracce di salsedine, è d’obbligo il doposole per reidratare la pelle e calmare l’eventuale sensazione di calore.

16 ago 2011


Treccine in spiaggia? Rischio calvizie
Casi di alopecia da trazione a causa delle pettinature stile afro

ROMA - Amanti delle treccine a rischio calvizie. In aumento i casi, soprattutto giovani donne, con problemi di alopecia da trazione dovuta alle acconciature stile 'afro'. Comode, pratiche e molto di tendenza in estate, salvo poi, al ritorno dalle vacanze, l'amara sorpresa di ritrovarsi senza capelli. Secondo Marco Toscani, presidente della Società Italiana di cura e chirurgia della calvizie "il problema è causato dalla continua trazione esercitata dalle treccine che, a lungo andare, possono determinare danni irreversibili". Un rischio cui non sembrano dar peso le tante emule dell' attrice Bo Derek. Sui lidi italiani da qualche anno, donne africane, o talvolta caraibiche, realizzano treccine per 35/40 euro (dal parrucchiere i costi possono lievitare fino a 600 euro). A sentire loro "nessun problema, solo vantaggi" per un' acconciatura glamour per l'estate: pettinatura sempre in ordine, si soffre meno il caldo e addio al fastidio di nuotare con i capelli davanti agli occhi. Molte anche le mamme che sottopongono i figli a interminabili sedute per le treccine, da tre a sei ore. I capelli dei bambini sono, però, più a rischio perché più delicati e sottili. Inoltre, intrecciare i capelli espone il cuoio capelluto all' azione diretta dei raggi solari ustionando e seccando l' epidermide. Al sole, non solo durante le ore trascorse in spiaggia, meglio applicare sul cuoio capelluto una protezione solare e coprire il capo con cappelli e bandane. "Il sole, il sudore, la sabbia e l'acqua del mare - mette in guardia l'esperto - possono determinare l'alterazione del Ph naturale della cute con un aumento della produzione di sebo, e - aggiunge Toscani - l'impossibilità di lavare e asciugare accuratamente la chioma intrecciata può causare la proliferazione batterica, alla base di fenomeni come forfora, micosi e dermatiti". Tra le varie tipologie di treccine (rasta, africane, alla francese), con o senza applicazione di extension, sembrano essere meno dannose quelle aderenti al capo, dalla fronte alla nuca, perché la trazione viene distribuita su una porzione di capelli più ampia. "Quando si decide di toglierle, però, gli inconvenienti sono gli stessi" chiarisce Roberto Carminati, hair stylist delle star, "capelli indeboliti, cute irritata e sensibile, follicoli sofferenti. Il diradamento dei capelli e la difficoltà a districarne i nodi costringe spesso a tagliarli". Unanime il consiglio post vacanza: tenere le treccine al massimo per una settimana, ogni giorno lavare con cura la cute con shampoo delicato e asciugare bene l'intera capigliatura

Salute:troppo sale,ma 80% gia' nel cibo
italiani, oltre 10 grammi sale quando ne basta 1 grammo
12 agosto, 12:49

(ANSA) - ROMA, 12 AGO - L'Italia, sempre piu' obesa, e' uno tra i paesi che consumano piu' sale al mondo, in media ben 10,8 grammi al giorno (12 gli uomini e 10 le donne), quando per vivere basterebbe un grammo di sale al di'. Tuttavia, solo il 20% del sale assunto e' di condimento, l'80% ci arriva a casa direttamente con gli alimenti. A fotografare questa cattiva abitudine alimentare e' Francesco Cappuccio, in Inghilterra presso la Warwick University, che fa un appello all'Onu, perche', ha detto, il sale uccide.

10 ago 2011



Comunicati stampa Pagine mediche news
Morale in picchiata d'estate? La colpa è degli occhi: un italiano su 4 alle prese con la Summer Sad

Ma chi l’ha detto che in estate si sta meglio? Esiste un’ampia fetta di popolazione che vive questo periodo come un lungo incubo. Persone che in inverno stanno benissimo e non soffrono di alcun disturbo, all’approssimarsi della 'bella' stagione cadono in un profondo stato di depressione e accusano inattesi attacchi di panico. La causa di questa situazione? Sembra strano, ma sono i nostri occhi.

Il disturbo prende il nome di Summer Sad (Seasonal Affective Disorder) e richiede spesso un approfondimento specialistico. "Nell’area dei disturbi psichici - spiega il professor Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano - assistiamo in estate a un incremento di alcune patologie. Le più significative riguardano i disturbi panici, quelli compulsivi e ossessivi. Il rischio maggiore è però legato all’insorgere della cosiddetta Summer Sad, la depressione estiva. Le conseguenze? Possono aumentare il consumo d’alcol, i comportamenti aggressivi, l’euforia e la bulimia".

Le persone colpite, anziché accusare difficoltà nel periodo invernale, soffrono dunque nel corso dei mesi più caldi e soleggiati, per poi tornare al pieno benessere non appena sopraggiunge l’autunno. Le differenze si manifestano anche nei sintomi: se nella depressione stagionale 'tipica', quella invernale, si assiste a un aumento di sonno, appetito e consumo di carboidrati; in quella estiva si avverte un incremento di insonnia e la tendenza all’iporessia (perdita d’appetito) che può portare a un vigoroso calo di peso.

"La Summer Sad colpisce soprattutto il sesso femminile - mette in guardia Mencacci - e l’incidenza è maggiore nelle classi d’età superiore ai 35/40 anni". Ben il 25% della popolazione, a seconda della stagione, subisce variazioni d’umore. Una porzione minore ma significativa (pari al 5% e dunque 3 milioni circa di italiani) soffre le variazione stagionali in misura nettamente più significativa con importanti ripercussioni sulla vita di tutti i giorni.

Mencacci spiega come il susseguirsi delle stagioni dia vita a un complesso intreccio di variabili naturali che hanno un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana rappresentando il nostro collegamento con l’ambiente. Le più importanti sono la luce, la temperatura e l’umidità; tre elementi che agendo sui nostri sistemi neuroendocrini possono condizionare organismo e cervello.

La luce, in particolare, può alterare il nostro equilibrio mentale sopra ogni immaginazione. È stato dimostrato che la lunghezza del ciclo del fotoperiodo (durata dell’illuminazione diurna) insieme alla variazione dell’intensità sono strettamente legati all’insorgere della Summer Sad. "La luce - chiarisce Mencacci - interviene, indirettamente, sul nostro cervello e l’intensità con cui riesce a farlo dipende dalle nostre retine. Sono dunque gli occhi a condizionare i centri cerebrali che in base alle sollecitazioni che avvertono regolano la produzione dell’ormone della melatonina che è secreto dalla ghiandola pineale. Questo processo, proprio a causa delle retine, potrebbe non funzionare in modo corretto provocando una risposta abnorme alla luce e di conseguenza la Summer Sad".

La depressione estiva dipende dunque con ogni probabilità da una disfunzione della retina e in particolare dai processi di ricambio delle membrane cellulare dei coni e bastoncelli (neuroni che si trovano sulla retina). "È relativamente semplice individuare i soggetti a rischio - sottolinea il Professore -, perché manifestano nella maggior parte dei casi una spiccata sensibilità nei confronti della luce, anche non intensa, che li porta a indossare gli occhiali da sole in ogni situazione esterna".

Non si tratta di un disturbo da prendere sottogamba. "Questa forma depressiva e l’eventuale compresenza degli attacchi di panico (tipici quelli che insorgono il giorno stesso della partenza per le ferie estive e in modo particolare non appena si raggiunge l’autostrada) - conclude Mencacci - devono essere trattati da uno specialista che deve fornire le adeguate indicazioni ed eventualmente correggere, per i pazienti già in cura, i trattamenti cui si fa ricorso abitualmente perché in questo periodo potrebbero risultare molto meno efficaci".


Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico


L’amore è cieco… per fortuna

Agli occhi di chi ama, il proprio amato è sempre il più bello -


Il segreto di un’unione stabile è negli occhi di chi guarda il proprio partner e lo vede più “bello” e attraente degli altri. Una “illusione” positiva, secondo gli scienziati, perché mantiene forte il legame tra le coppie
“Ogni scarafone è bello a mamma sua” recita un famoso detto partenopeo. E, anche se riferito al rapporto genitore/figlio, il senso è che agli occhi di chi ama una persona, questa, per quanto possa non essere perfetta, sarà sempre bella. E, se vogliamo, è giusto che sia così se può far felice entrambi. Se poi lo rapportiamo alla coppia amorosa, il legame ne esce rafforzato, sostiene un nuovo studio olandese.

Il segreto – o almeno uno dei segreti – della stabilità e longevità del rapporto di coppia è celato dietro agli occhi del partner. È proprio il modo in cui si vede la persona amata che, anche se non rispecchia la realtà, a fare la differenza in un legame amoroso: se per noi, o ai nostri occhi, l’amato è attraente non ce n’è per nessuno. Risultato? La coppia ne esce vincente.
Ecco quanto hanno appurato i ricercatori olandesi dell’Università di Groningen che hanno condotto uno studio su 70 coppie eterosessuali.

L’amore è dunque cieco – per fortuna – perché agli occhi di chi guarda, la persona amata è sempre attraente, anche se per altri forse non è così. E, per dimostrarlo, gli autori dello studio hanno prima suddiviso le coppie in due gruppi, poi hanno scattato delle foto ai partecipanti e, infine, li hanno invitati a compilare un questionario.
Le domande comprendevano il dare un punteggio sull’attrattiva del proprio partner e di se stessi, ma anche domande generiche atte a confondere le idee sulla vera ragione dello studio e delle domande poste loro.

Gli appartenenti al primo gruppo hanno prima potuto visionare le foto scattate e poi si sono messi a compilare il questionario. Quelli del secondo gruppo hanno compilato subito il questionario senza aver prima visto le foto scattate. Questi ultimi, dopo aver compilato il questionario, sono stati invitati a visionare le foto scattate in precedenza e che ritraevano se stessi e il partner. Osservando le foto, dovevano ora rispondere su come e quanto giudicavano attraente sé e il proprio partner. Le valutazioni poi dovevano essere fatte anche visionando le foto di altre coppie.

I risultati ottenuti hanno mostrato che sia gli uomini che le donne hanno costantemente valutato sia il loro ardore e attrattiva, che quelli dei loro partner, superiore a quello degli sconosciuti.
Questo dato è interessante, sottolineano gli scienziati, in quanto osservando una foto si è più analitici e gli eventuali difetti si notano di più. Nonostante ciò, il rating positivo era solo leggermente inferiore a quello ottenuto sulla base dei ricordi.
Insomma, quando si è davvero innamorati, gli occhi sono tutti per il proprio amato… checché ne dicano gli altri.
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Le punture di zanzara
Anche durante le vacazne non siamo immuni da fastidiose punture di insetti e meduse, per combatterle basta attuare qualche piccola accortezza con i consigli degli specialisti

AGOSTO 2011 - L’ESTATE è la stagione della vita all’aria aperta, delle lunghe ore trascorse sulla spiaggia, in acqua, sui sentieri di montagna o sulle rive dei laghi. Tutto bellissimo, eppure qualche insidia è in agguato.
Al mare, camminando a piedi nudi sulla sabbia, oppure frequentando le piscine, i piedi possono essere colpiti da infezioni da funghi o batteri. Fastidi che possono essere evitati con qualche accorgimento di carattere igienico: in piscina è sempre bene camminare con le ciabatte per tenere lontano le verruche, mentre la sabbia, il caldo e l’umido talvolta sono fatali per la comparsa dell’impetigine, infezione caratterizzata da crosticine giallastre di cui spesso sono vittime i bambini.


UN CLASSICO «FASTIDIO» del periodo estivo sono le punture di insetti. E in particolare, con il rialzo delle temperature e l’umidità, si prevede l’arrivo delle zanzare. L’ora in cui bisogna fare più attenzione è al tramonto, quando è bene stare lontano dai ristagni d’acqua. L’uso dei repellenti sulla pelle è raccomandato per i soggetti allergici. Anche in città si può prendere qualche precauzione, per esempio evitare che dopo aver innaffiato le piante, l’acqua resti nei sottovasi. È bene svuotarli, infatti, perché il ristagno dell’acqua favorisce la proliferazione di questi insetti. In ambito urbano altri luoghi da tenere sotto controllo sono i tombini e la rete fognaria. Cautele particolari vanno usate anche nei giardini privati, a partire dallo sfalcio periodico dell’erba.
E durante una gita fuori città i soggetti più sensibili ai morsi delle zanzare stiano attenti ad avvicinarsi a canali, fossati, aree agricole incolte. Chi trascorre le vacanze in campagna dovrà fare attenzione anche ad api e vespe. Le loro punture, in genere, provocano dolore, gonfiore e rossore localizzato: una reazione normale che nel giro di poche ore si attenua. Chi, però, sa di essere allergico dovrà farsi consigliare da uno specialista, in modo da avere sempre a portata di mano i farmaci necessari a prevenire lo choc anafilattico.
Durante le vacanze aumenta anche il tempo dedicato allo sport e ai giochi. E cresce anche la possibilità di farsi male. Niente di grave, ma contusioni, traumi e piccole ferite, soprattutto nei bambini, possono capitare. Quindi è consigliabile che mamme e papà mettano nello zaino disinfettante e cerotti per intervenire tempestivamente. I medici raccomandano di lavare con acqua corrente le piccole ferite poi disinfettarle e tenerle riparate da bende o cerotti.

DURANTE IL BAGNO in mare il rischio è quello di un incontro ravvicinato con una medusa. Il bollettino del meteo meduse di Focus, realizzato grazie alle centinaia di segnalazioni inviate ogni giorno dalle spiagge di tutt’Italia segnala in tempo reale, sul sito web www.focus.it, meteo meduse, le specie presenti lungo le coste italiane.
Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università del Salento e associato a Cnr-Ismar, è un esperto internazionale di meduse. Come andrà agosto per i bagnanti? «Non si possono fare previsioni, però nelle due ultime estati abbiamo assistito a un bloom — fioritura — di meduse, anche se non tutte urticanti. Come mai? Perché se dal mare togliamo i pesci poi arriva qualcun altro che riempie il vuoto». E le coste attirano meduse diverse a seconda delle loro caratteristiche. «Negli scorsi anni lungo l’Adriatico era presente la Carybdea marsupialis — mai vista fino agli anni Ottanta — una tra le meduse urticanti, che tende a stare nei pressi dei frangiflutti ed è attirata dalle luci costiere, mentre nel Tirreno settentrionale dal caldissimo 2003 è presente la Pelagia nocticula, che ha lunghi tentacoli. La stragrande maggioranza delle punture di meduse sono ascrivibili a questa specie». Boero ricorda anche che lo scorso anno, «nel pieno dell’estate, c’è stato un bloom di Cotylorhiza tubercolata, con tentacoli corti e poco urticante, nei mari italiani più meridionali». Una specie, quindi, che dimostrerebbe una preferenza per le acque più calde. Una curiosità: recentemente un banco di meduse è riuscito a bloccare i reattori nucleari della centrale di Torness, in Scozia. Un’invasione gelatinosa da intendersi come una ‘ripicca’ verso le opere dell’uomo?


Donatella Barbetta

6 ago 2011




Attenti alle foglie di fico: vi ustionate

Utilizzate a Milano come abbronzante, ricovero all'ospedale: «Evitare lozioni fai-da-te»


Una foglia di fico
MILANO - La voglia di tintarella può costare cara a chi insegue effetti speciali con lozioni solari fai-da-te, prodotti fatti in casa e applicati nella convinzione che naturale faccia sempre rima con buono. Il Centro antiveleni dell'ospedale Niguarda di Milano ha segnalato un grave episodio di fotosensibilizzazione, con lesioni della pelle e ustioni, per un uso improprio a scopo abbronzante di un infuso contenente foglie di Ficus carica (il comune fico dei nostri giardini). Lo comunica la direzione generale Sanità della Regione Lombardia, mettendo in guardia dall'utilizzo di prodotti casalinghi che possono causare gravi danni alla salute.

NATURALE NON SEMPRE FA BENE - «L'utilizzo di questo infuso per potenziare l'abbronzatura - si legge nelle nota - è una tecnica che trova origine in credenze popolari, tramandate per via orale e scritta, che spesso vengono praticate nella falsa convinzione che il naturale è bello e non fa male. Va segnalato che le foglie di Ficus carica, per contatto o sfregamento con la pelle, normalmente sono causa di irritazioni cutanee, ma in soggetti predisposti possono dare origine a grave fotosensibilizzazione e causare ustioni cutanee estremamente gravi», avverte la Regione. «Si invita quindi a evitare l'uso di questo vegetale per favorire l'abbronzatura: le sostanze contenute nelle foglie e nel lattice» della pianta, ossia «furocumarine, bergaptene e psoralene, se poste a contatto con la pelle accaldata per l'esposizione ai raggi solari, possono arrecare gravi danni alla pelle e di conseguenza all'intero organismo». (Fonte:Adnkronos Salute)

1 ago 2011


Carote, non solo tintarella e protezione per gli occhi

Mangiare carote fa bene alla salute degli occhi, rinvigorisce il colorito dopo l’abbronzatura, fornisce betacarotene che svolge un’azione antiossidante.

Ma secondo quanto scoperto da alcuni scienziati dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta negli States, le carote contengono anche alfa carotene, una sostanza che ha una struttura chimica del tutto simile al beta carotene e che svolge una potente azione antiossidante.

I ricercatori hanno monitorato per 12-18 anni circa 15000 persone che erano state coinvolte nel Third National Health and Nutrition Examination Survey, un progetto di studio nazionale finalizzato a valutare lo stato di salute della popolazione.

Al termine del follow up i ricercatori hanno osservato che tra le persone con livelli più elevati di alfa carotene nel sangue si registrava la più bassa mortalità per tutte le cause. Inoltre dopo aver preso in considerazione fattori di rischio, stile di vita ed età, elevati livelli di alfa carotene risultavano associati a un minore rischio di morte per malattie cardiovascolari e tumori.

Lo studio americano, quindi, conferma che la potente azione antiossidante svolta dall’alfa carotene può rivelarsi utile per prevenire le malattie croniche e che questa sostanza può anche contrastare la replicazione delle cellule cancerose (come scoperto in un recente studio condotto sui topi).

L’alfa carotene non si trova solo nelle carote, spiega l’autore dello studio, Chaoyang Li, sugli Archives of Internal Medicine, ma anche nei piselli, nelle albicocche, nella zucca, nei broccoli e in altri ortaggi.


Fonti
Tuft Health Letter

Mangiamo in spiaggia?


La famiglia al mare ha solitamente una caratteristica: quella di mangiare sulla spiaggia. Non sono pochi i nuclei familiari sulle spiagge italiane con borse frigo piene di leccornie e bibite invitanti. Eppure, per la maggior parte di queste persone, mangiare sulla spiaggia è come mangiare a casa, partendo dal primo, passando per un secondo sostanzioso ed un contorno ben condito, il tutto annaffiato da bibite gassate, birra e vino.

Niente di più sbagliato. In spiaggia si può mangiare, ma con giudizio. In realtà, bisognerebbe fare un pasto a base di carboidrati, verdure condite con poco olio extravergine e frutta, il tutto innaffiato da acqua oligominerale. Ma, per essere precisi, ogni componente della famiglia dovrebbe mangiare in maniera a lui appropriata...

I bambini devono prediligere verdura e frutta. Questi alimenti danno loro vitamine e reintegrano i sali minerali persi con la sudorazione; per renderli appetibili si può provare ad aggiustarli in maniera particolare. L'ideale è comunque una bella e colorata insalata di pasta con pomodoro crudo e basilico. Importante anche dar loro da bere acqua minerale, ma non fredda. Vanno accuratamente evitate i cibi troppo elaborati, tipo lasagne, tortelloni o similari, e anche panini con insaccati; evitate anche dolci troppo pieni di grassi.

Gli anziani devono puntare innanzitutto su una buona idratazione, bevendo almeno 2 litri di acqua e su cibi sani e nutrienti; se siete donne, mangiate spesso del formaggio, vi aiuterà ad allontanare lo spettro dell'osteoporosi. Anche il caffé può darvi una mano a tirarvi su, a patto che vi limitiate ad una tazzina dopo il pranzo. Se avete bisogno di riposare, infine, scegliete un luogo ombreggiato e ventilato e non dimenticate di coprire la pancia per evitare congestioni.

Anche per gli adulti vale il consiglio dato per i bambini, cioè quello di prediligere verdura e frutta. Se si soffre di cali di pressione, è consigliabile mangiare anche delle patate bollite condite con sale ed olio extravergine. Vanno, invece, evitati i cibi troppo grassi (fritture, formaggi stagionati, gelati e dolci con crema e panna, ecc.).

La digestione del pranzo
Solitamente i conti di quanto tempo si impiega a digerire il pranzo li fanno i bambini, impazienti di rituffarsi in acqua. Il tempo di digestione, invece, è anche un metro di valutazione per la pesantezza degli alimenti ingeriti, che fa riflettere e decidere anche per cibi più salutari, più digeribili e, quindi, meno dannosi.

I pasti ideali sono, ad esempio, la pizza margherita, che è un alimento completo e facilmente digeribile, l'insalata di riso, purché non venga appesantita dalla presenza di uova, formaggio e würstel, che, con il caldo, deperiscono facilmente, un panino caprese (mozzarella e pomodoro), condito con olio extravergine, che apporta tutti i nutrienti necessari ed è anche molto pratico, oppure una frittata di verdure, anch'esso pranzo completo, soprattutto se farcisce un panino, perché fornisce i carboidrati del panino, le proteine dell'uovo e le vitamine e le fibre della verdura. Ai limiti estremi troviamo, da un lato, tutti i cibi molto elaborati (primi molto conditi, fritture, ecc.) e dall'altro la sola frutta, capeggiata dall'anguria, che è acqua per il 95%.