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Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.
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5 mar 2012
- più ottimisti, motivati e di buonumore con frutta e verduraMangiare vegetariano fa bene all’umore
Favorendo alimenti vegetali nella propria dieta si favorisce anche il buonumore
Con il “mood food” torna il buonumoreTristezza, poca volontà e motivazione possono essere superate se si dà più spazio ai vegetali nella propria dieta. Lo studio
Senza dover diventare per forza dei fanatici o sposare una qualche dottrina, si può scegliere con sano egoismo di far prevalere nella propria dieta alimenti vegetali in modo da promuovere non solo la salute fisica, ma anche quella mentale – soprattutto per quel che riguarda l’umore.
Ecco quanto suggerisce uno studio pubblicato sul Nutrition Journal che ha messo a confronto gli effetti sull’umore di una dieta tradizionale comprensiva di carne e pesce con una dieta vegetariana.
A condurlo sono state due ricercatrici, la dottoressa Bonnie L. Beezhold, del Dipartimento di Nutrizione della Benedictine University (Illinois – Usa) e la dottoressa Carol S. Johnston della School of Nutrition and Health Promotion dell’Arizona State University (Usa), le quali hanno coinvolto 39 volontari onnivori – che consumavano carne o pesce almeno una volta al giorno – poi suddivisi a caso in tre gruppi.
Gli appartenenti al primo gruppo avrebbero continuato a seguire la propria dieta comprendente pesce o carne almeno una volta al giorno; gli appartenenti al secondo gruppo avrebbero dovuto mangiare, oltre agli altri alimenti soliti, soltanto del pesce, e non la carne, per 3 o 4 volte a settimana. Infine, quelli del terzo gruppo avrebbero dovuto cibarsi soltanto di alimenti vegetali. I test sono durati due settimane in tutto.
Durante il periodo di studio, i partecipanti dovevano compilare un questionario in cui riportare la variazioni d’umore. Al tempo stesso si tenevano sotto osservazione i livelli di assunzione di acidi grassi essenziali – come EPA e DHA che fanno parte degli omega-3 – che sono forniti da alimenti come il pesce, e i livelli di acidi a lunga catena tipo l’acido arachidonico (AA) che fa parte degli omega-6.
Come preventivato, nei soggetti che seguivano la dieta vegetariana i livelli degli acidi grassi a catena lunga AA sono scesi, tuttavia a livelli trascurabili. Al contrario, nei soggetti che assumevano il pesce, e non la carne, si è mostrato un incremento di EPA/DHA. Infine, negli appartenenti al gruppo che mangiava di tutto, e sia pesce che carne, non si sono rilevate differenze nell’assunzione degli acidi grassi.
«Per quel che ne sappiamo – scrivono le autrici dello studio – questo è il primo studio a esaminare l’impatto di una dieta restrittiva di pesce, pollame e sullo stato d’animo delle persone onnivore». E i risultati mostrano proprio che una modifica della dieta può produrre modifiche sull’umore.
I soggetti che avevano seguito la dieta vegetariana hanno riportato un miglioramento dell’umore, rispondendo anche meglio agli stimoli dello stress, rispetto agli onnivori.
Questo fenomeno, secondo le ricercatrici, può essere ravvisato nell’azione antiossidante offerta dai vegetali, che agisce beneficamente sull’umore, e anche nella mancata assunzione degli acidi grassi omega-6.
«La ricerca mostra che un elevato consumo di AA promuove cambiamenti nel cervello che possono disturbare l’umore», concludono le autrici dello studio, suggerendo che l’ideale è promuovere una dieta equilibrata e sana.
[lm&sdp]
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