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16 nov 2011
Medicina
L'importanza delle vitamine
Poca vitamina C, rischio insufficienza cardiaca letale
livelli di vitamina C nell’organismo espongono al rischio di infiammazione e malattie cardiache fatali
Al pari di altre, la vitamina C è importante per il buon funzionamento dell’organismo e, se questa è poco presente e i livelli nel corpo sono troppo bassi, si può per contro verificare un innalzamento dei livelli di una proteina denominata hs-CRP. A detta dei ricercatori dell’Università di Ulsan in Corea del Sud, questo fattore può essere causa di infiammazione e patologie cardiache.
Gli scienziati coreani hanno presentato i risultati della loro ricerca all’American Heart Association Scientific Sessions, ribadendo che una scarsa assunzione di vitamina C, affiancata alla presenza di oltre 3 milligrammi per litro di sangue della proteina hs-CRP, espone al doppio delle probabilità di morire per malattie cardiovascolari.
Questo studio, riferiscono i ricercatori, è il primo a dimostrare il collegamento tra bassi livelli di vitamina C e possibili eventi infausti per i malati di cuore. «Abbiamo scoperto che un adeguato apporto di vitamina C era associato a una sopravvivenza più lunga nei pazienti con insufficienza cardiaca», spiega Eun Kyeung Song, assistente professore in scienze infermieristiche, College of Medicine, dell’University of Ulsan e coautore dello studio.
I partecipanti allo studio erano 212, con un’età media di 61 anni. Il 45 per cento circa dei volontari aveva una diagnosi da moderata a grave insufficienza cardiaca. Un terzo di questi erano donne.
Durante il periodo di test, durato quattro giorni, i partecipanti dovevano completare un diario alimentare verificato da un nutrizionista. Al tempo stesso, un software calcolava la loro assunzione di vitamina C. Infine, per mezzo di esami del sangue si è misurata la presenza e i livelli di hs-CRP.
In questa circostanza i ricercatori hanno scoperto che 82 pazienti (il 39 per cento) avevano un’inadeguata assunzione di vitamina C, secondo un criteri stabiliti dall'Institute of Medicine.
Dopo di ciò, i ricercatori hanno diviso i partecipanti in due gruppi: un primo gruppo che presentava livelli di oltre 3 mg per litro di hs-CRP; un secondo gruppo con livelli più bassi.
Terminata la prima fase dello studio, i pazienti sono stati seguiti per un anno. In questo periodo s’intendeva determinare il lasso di tempo trascorso dalla loro prima visita al pronto soccorso a causa di problemi cardiaci o morte.
Terminato il periodo di follow-up, un anno dopo, il 29 per cento dei pazienti – ossia 61 pazienti – è stato vittima di eventi cardiaci. I problemi relativi alla salute cardiovascolare sono stati rilevati per mezzo di una visita ricevuta al pronto soccorso, un ricovero o la morte del paziente.
Dai dati raccolti, i ricercatori ritengono dunque che bassi livelli di vitamina C – a causa di una scarsa assunzione – abbinati a livelli di hs-CRP elevati possa essere causa di problemi cardiaci che possono portare anche alla morte.
Anche se non soffriamo di insufficienza cardiaca, non dimentichiamo di assumere giuste quantità di vitamina C; questo non solo ci può fare bene, ma può anche essere un aiuto nella prevenzione delle malattie. In questa stagione i modi per fare il pieno di questa vitamina non mancano: ricordiamoci di includere nella nostra dieta alimenti che ne sono naturalmente ricchi come, per esempio, arance e kiwi.
[lm&sdp]
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