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11 feb 2012


Camminare allunga la vita… anche del cervello

Camminare fa bene a tutti. Migliora la salute gnerale e protegge il cervello dalla demenza
nove chilometri a settimana per evitare il decadimento cognitivo, oltre che mantenersi in salute
A quanto pare il cervello, in età avanzata, si restringe come un maglione di cachemire in lavatrice. Che fare allora? Oltre ai classici farmaci e integratori per evitare l’invecchiamento cerebrale, potrebbe essere utile qualcosa di più naturale e semplice, come per esempio una passeggiata.

Questo è quanto asserisce uno studio del National Institute on Aging, pubblicato nella versione online di Neurology . Ma la passeggiata non deve essere fatta in modo casuale; per ottenere dei reali benefici bisogna camminare per 9 chilometri a settimana.
Questo traguardo dei nove chilometri servirebbe per prevenire problemi di memoria e di declino cognitivo. In breve, se camminate abbastanza, non saranno in forma solo i vostri muscoli ma anche il vostro cervello.

«Siamo sempre stati alla ricerca del farmaco o la pillola magica per il trattamento dei disturbi cerebrali, ma in realtà [la soluzione ] potrebbe essere anche più semplice. Semplicemente camminando regolarmente, facendo un po’ di attività fisica moderata, è possibile ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer », spiga Kirk I. Erickson, assistente professore di psicologia presso l’Università di Pittsburgh, e principale autore dello studio.

Per arrivare a queste conclusioni il dott. Erikson e collaboratori, hanno preso in considerazione i modelli cognitivi e l’attività fisica di circa 300 persone. L’età media delle persone coinvolte era di 78 anni, con una buona salute cognitiva generale.
Dopo nove anni, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica ad alta risoluzione per misurare le dimensioni del cervello. Dopo questo arco di tempo la risonanza non ha rilevato grossi cambiamenti, tuttavia, quattro anni più tardi un ulteriore esame ha invece evidenziato casi di demenza o alterazione cognitiva.

Il minor decadimento cognitivo è stato registrato nelle persone che erano solite camminare quotidianamente. Chi passeggiava abitualmente, inoltre, mostrava più materia grigia e meno danneggiamenti nell’ippocampo e nell’area motoria. Le persone più attive fisicamente, in ogni caso, hanno diminuito del 50% i problemi derivanti dal decadimento cerebrale.

Non ci sono stati, invece, miglioramenti significativi se si camminava per più chilometri ancora. In pratica, non è che se vi fate tutta la città a piedi il vostro cervello diventa come quello di un ragazzo di 15 anni, però un po’ di movimento evita che invecchi precocemente... Lui, e anche voi.
(lm&sdp)

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