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27 feb 2012


la paura modifica la percezione della realtàI ragni sono sempre più grossi quando si ha paura

Chi ha paura dei ragni, spesso li vede più grossi, pelosi e minacciosi di quello che sono in realtà
paura dei ragni li fa sovrastimare, e la persona li vede più grandi e minacciosi di quello che sono in realtà
I ragni, nell’immaginario di molte persone sono da sempre un tipo di bestiaccia ripugnante e spaventosa. Spesso, poi, per chi ne ha paura si trasformano in mostri a mille zampe – anziché le classiche otto – pronti ad attaccare la propria preda umana in preda al panico più totale, pietrificata dalla presenza di quell’enorme aracnide che avanza minaccioso.

Ehm, sì, forse abbiamo calcato un po’ la mano. Il povero ragnetto forse non era poi così spaventoso a guardarlo bene. Ma, checché se ne dica, questo è quello che più o meno accade a chi soffre di aracnofobia, la paura dei ragni appunto. Secondo gli scienziati infatti, chi ha paura dei ragni tende a sovrastimarli e a fare la cosa più grossa di quello che è – anzi a fare proprio il ragno più grosso di quello che è.
Se dunque sentiamo provenire un urlo agghiacciante dalla cucina e, accorrendo, troviamo per esempio nostra moglie che punta l’indice verso la bestia di 400 chili, pelosa e assetata di sangue che sarebbe proprio lì, dove noi invece non vediamo nulla, proviamo ad acuire la vista e forse potremmo scorgere il già citato ragnetto che si sta facendo gli affari suoi o passeggiando tra una mattonella e l’altra.

Scherzi a parte, l’aracnofobia è davvero per qualcuno un problema, tanto che è stata oggetto di uno studio – serio – condotto dai ricercatori della americana Ohio State University e pubblicato sul Journal of Anxiety Disorders. Gli scienziati guidati dal dottor Michael Vasey, come accennato, hanno scoperto che le persone intimorite dai ragni tendono a vederli più grandi di quello che sono in realtà.
Per sostenere questa tesi, i ricercatori hanno reclutato 57 persone ambosessi che soffrivano di aracnofobia.
Armati di coraggio, i partecipanti hanno dovuto andare incontro camminando a ragni del tipo tarantola di diverse dimensioni, il tutto per otto settimane – il periodo di durata dello studio.

Durante ogni test, i volontari hanno dovuto dare un voto circa la loro paura nei confronti di quei ragni, con una scala da 0 a 100. Il voto doveva essere dato a mano a mano che si avvicinavano al ragno. Un altro voto lo dovevano dare quando è stato chiesto loro di spostare la tarantola per mezzo di un bastone lungo circa 2 metri e mezzo.
Alla fine dei test, i partecipanti dovevano rappresentare quanto ritenevano fossero grandi le tarantole, tracciando una linea su un foglio di carta.
Come anticipato, coloro che più temevano i ragni li hanno rappresentati più grandi di quello che erano in realtà.

«Poiché le nostre osservazioni informali suggerivano la presenza di bias [un pregiudizio], non siamo rimasti sorpresi di aver trovato evidenza di ciò nel nostro studio. Tuttavia, è giusto dire che siamo rimasti molto sorpresi dalla grandezza del pregiudizio. Abbiamo visto i partecipanti molto timorosi disegnare linee che sono due o tre volte più lunghe che non il ragno reale», conclude Vasey.
Potenza dell’immaginazione.
[lm&sdp]

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