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25 feb 2012


Donna seduta, diabete in agguato

Le donne che stanno per troppo tempo sedute sono più inclini a sviluppare il diabete di tipo 2, suggerisce uno studio

+ Un malfunzionamento dell’orologio biologico può essere causa di diabete e obesitàLe donne se stanno sedute per lavoro molte ore al giorno hanno maggiori probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2
Stare troppo seduti non fa bene, lo abbiamo sentito ripetere tante e tante volte. Tuttavia, per lavoro spesso non si hanno alternative e si è costretti alla scrivania per molte ore al giorno.

Tra i vari disturbi che può causare la sedentarietà forzata, c’è anche il diabete di tipo 2 che, in particolare nelle donne che stanno sedute per 7 o più ore al giorno, può svilupparsi con più facilità.
Ecco quanto suggerisce un nuovo studio dell’Università di Leicester (Uk), pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, in cui sono stati analizzati i livelli dei marcatori che indicano la probabilità di sviluppare la patologia o la sua presenza.
Nelle donne che trascorrevano la maggior parte del tempo sedute, infatti si riscontravano più alti livelli di questi biomarcatori rispetto a coloro che sono più fisicamente attive. Questo fenomeno non è tuttavia stato riscontrato negli uomini, fortuna loro.

Per stabilire se e come l’inattività influisse sul rischio di diabete, gli scienziati britannici hanno coinvolto 505 volontari di entrambi i sessi, a cui è stato chiesto di riferire quanto tempo restavano seduti nell’arco di una settimana. Poi, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a esami del sangue per valutare la presenza di sostanze chimiche che hanno un collegamento con l’insorgenza del diabete.
Le informazioni raccolte hanno permesso di stabilire che, in media, gli uomini stavano seduti tra le quattro e le otto ore al giorno, contro le quattro/sette ore delle donne. Le analisi del sangue hanno infine mostrato che nelle donne che stavano sedute per più tempo vi erano maggiori livelli di insulina. Questo, secondo i ricercatori, è indicativo di una insulino-resistenza che mostra come si stia sviluppando il diabete di tipo 2.

Oltre a più alti livelli di insulina nel sangue, le donne oggetto dello studio mostravano valori maggiorati rispetto alla proteina C-reattiva, la leptina, l’adinopectina e l’interleuchina-6: note sostanze rilasciate dal tessuto adiposo che si trova nell’addome e collegate all’infiammazione.
Forse le donne sono più sensibili ai danni della sedentarietà, ipotizzano i ricercatori dopo aver constatato che questo evento non si verificava negli uomini. O può anche essere che esse siano più inclini a pasteggiare durante il lavoro da seduti, o meno propense a bruciare le calorie con dell’attività fisica dopo il lavoro, aggiungono. Fatto sta che, anche se non è chiaro, le donne pare siano più soggette a questo genere di problemi.

«Lo studio fornisce nuove prove che lunghi periodi di tempo passati seduti, indipendentemente dalla attività fisica, hanno un impatto deleterio sulla resistenza all’insulina e l’infiammazione cronica di basso grado nelle donne, ma non gli uomini. E suggerisce alle donne che passare meno tempo seduti è un fattore importante nella prevenzione delle malattie croniche», concludono i ricercatori.
Se possibile, dunque, muoviamoci un po’ di più. E se proprio non possiamo farlo durante le ore di lavoro, cerchiamo di farlo magari prima o dopo.
[lm&sdp]

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