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15 gen 2012


- è il tono che conta, non le paroleLa mamma parla una lingua sconosciuta? Il bambino capisce lo stesso

I bambini piccoli sanno interpretare il tono della voce più che le parole
Il feto riesce a percepire lo stato psicologico della mammaI bambini comprendono comunque ciò che dice la mamma anche se parla una lingua sconosciuta perché decifrano il tono e non le parole in sé. Lo studio
Le lingue non sono un problema per i bambini piccoli che, secondo quanto affermato da uno studio pubblicato su Cognitive Development, riescono a comprendere lo stesso quanto vuole dire la mamma anche se questa parla una lingua diversa da quella del suo ambiente o a lui sconosciuta.

La dottoressa Merideth Gattis, della Scuola Universitaria di Psicologia dell’Università di Cardiff (Uk), e colleghi hanno scoperto che i bambini di un anno di età hanno reagito allo stesso modo quando la madre ha parlato loro in due lingue diverse: inglese e greco. In questo modo hanno dimostrato di comprendere quanto detto anche se una delle due lingue era a loro sconosciuta.

L’ipotesi dei ricercatori, basata su quanto osservato andrebbe a confermare quanto già risaputo dalle mamme di tutto il modo, ossia che spesso è più il tono che conta che non le parole espresse – siano esse conosciute o in linguaggio, volendo, anche inventato.
In questo studio, gli scienziati hanno condotto alcuni test per valutare l’impatto sui bambini delle parole pronunciate in lingue diverse.
Hanno così coinvolto un gruppo di bambini e relative mamme. Queste ultime dovevano compiere delle determinate azioni interagendo con dei giocattoli, sotto lo sguardo attento dei loro figli. Le mamme, poi, mentre compivano queste azioni dovevano per esempio pronunciare ad alta voce le parole “grida” e “ecco”, prima in inglese e poi in greco, utilizzando lo stesso tono di voce quando pronunciavano le parole in entrambe le lingue.

Osservando le reazioni dei bambini, i ricercatori hanno constatato che questi avevano avuto la stessa reazione indipendentemente da che conoscessero la lingua o meno.
«Ciò che questo studio ha mostrato è che i bambini potrebbero avere avuto accesso alla comprensione sfruttando semplicemente il tono di voce – ha commentato la dottoressa Merideth Gattis che ha coordinato lo studio – «Abbiamo fatto dire “ecco” e “grida” in due lingue diverse e si sono ottenuti gli stessi risultati, nonostante i bambini non conoscessero le lingue».
Quello che è apparso evidente, prosegue la Gattis, è che i bambini rispondono al tono della voce dei genitori fin dalla più tenera età. Il modo in cui si dicono le cose, dunque, per i bambini è più importante che non quello che si dice, concludono i ricercatori.
[lm&sdp]

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