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29 mar 2010


FRA LEGGENDA E REALTA',ECCO LA "SINDROME DI PRIMAVERA"


 


 


 

PISANata grazie alla leggenda,la "sindrome di primavera" è,oggi, una realtà clinica. In pratica esiste una certa percentuale di popolazione che avverte non pochi cambiamenti nella propria persona con l'avvicinarsi del fatidico giorno.


 

Lo spiega Armando Piccinni,psichiatra alla Clinica universitaria di Pisa, che sottolinea la comparsa di sintomi strani, a volte anche larvati, comunque indiscutibili sul piano soggettivo: cambio dell'umore anche marcato, una ridotta resistenza allo sforzo fisico con il conseguente senso di affaticamento. La moderna medicina parla in sostanza di SAD ovvero Seasonal Affective Disorders.


 

Il tempo ottimale d'insorgenza è il passaggio dalla stagione fredda,come appunto l'inverno, a quella media temperata come la primavera. Stesso discorso lo possiamo comunque ripetere dopo sei mesi, nella fase di transizione fra estate ed autunno. Forse sarà il mutamento delle ore di luce, del livello di luminosità,umidità e temperature, fatto sta che ci si sente strani,talora distratti, incapaci a concentrarci sul lavoro anche abitudinario,tanto da sollecitare il richiamo di chi ci stia comunemente vicino.


 

Secondo Piccinni, si tratta dello "Spring blues",in pratica il cosidetto "piccolo calo di primavera". Più a rischio, in tutte queste fasi sono i soggetti con disturbo bipolare ( 12-15%),con alternanza di umore depresso ed euforico,inframmezzato da periodi normali. La primavera,anche qui, è vissuta davvero un periodaccio.


 

La "terapia della luce", con due ore al giorno d'applicazione usando lampade che emettono radiazioni della stessa lunghezza d'onda di quella solare - soggiunge - ha avuto alterni successi


 

Proprio domani,sabato, si aggiungerà un fatto nuovo. L'inizio dell'ora legale con la perdita di un'ora di sonno ed il successivo mutamento delle abitudini invernali. Nel ritmo di quelle giornaliere si potrebbe creare un certo tipo di problemi.


 

Che fare? Utile,precisa Piccinni,in accordo con il proprio medico è l'assunzione giornaliera di melatonina ,un regolatore del ritmo sonno-veglia,la sostanza che viene comunemente utilizzata dai piloti di linea nei voli intercontinentali con rapido cambio dei fusi orari.


 

Non sono da trascurare però-conclude Piccinni -possibili riflessi negativi sul sistema cardio e cerebrovascolare,soprattutto in soggetti che soffrano di malattie a carico di questo specifico settore.


 


 

GIAN UGO BERTI

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