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21 ott 2011


nuovi metodi per diagnosi precoci

Ascoltare il silenzio: diagnosticare precocemente l’autismo

Oggi è possibile diagnosticare per tempo l'autismo e sono previsti nuovi corsi di formazione per i pediatri impegnati in questo campo -

La diagnosi precoce dell’autismo per una migliore qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie è oggi possibile grazie a nuovi mezzi di indagine
Allo stato attuale è circa l’1 per cento dei bambini italiani a essere affetto da un disturbo autistico. La prevalenza è di circa uno su 150 bambini, e i più colpiti sono i maschi con un’incidenza di quattro volte superiore alle femmine.

Il primo interlocutore della famiglia quando si sospetti o si è scoperto che il proprio figlio è soggetto a questi problemi è il pediatra. Se si considera quindi che la diagnosi precoce è indispensabile per ottenere un intervento tempestivo, è altresì fondamentale che il medico possa godere di un’adeguata formazione che gli permetta di mettere in pratica tutte le azioni necessarie in questi casi.
Con un intervento tempestivo, si hanno maggiori possibilità di recupero del bambino, spiega Giuseppe Di Mauro, Responsabile Scientifico dei Corsi di formazione rivolti ai pediatri.

La diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico è sempre avvenuta in media intorno al 5° - 6° anno d’età; nei casi più fortunati intorno ai due anni. Tutto questo perché i parametri su cui si basa la diagnosi sono l’interazione sociale, il gioco, la comunicazione verbale: tutti fattori impossibili da studiare prima dei due anni.
Oggi, invece, grazie ai nuovi strumenti diagnostici messi a punto dalla ricerca, e basati sull’analisi vocale e motoria dei bambini nei primi mesi di vita, è possibile anticipare l’età di valutazione dell’autismo.

In virtù di un accordo raggiunto da 6 Società Scientifiche di Pediatria, il 22 ottobre partiranno i corsi di formazione continua, rivolti ai pediatri e al personale medico-scientifico per una diagnosi precoce dell’autismo e del ritardo mentale.
Duplice obiettivo dei corsi è redigere alcune linee guida per un inquadramento diagnostico precoce e impostare un piano di cura che agevoli il più possibile la crescita del bambino, tenendo conto del nucleo familiare nel quale è inserito.

Le Società Scientifiche coinvolte sono: Società italiana di Pediatria (SIP); Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS); Società Italiana di Neurologia Pediatrica (SINP); Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP); Società Italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (SINPIA), Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite (SIMGePeD).
I corsi residenziali ECM, organizzati con il supporto di IdeA-Z, prevedono la presenza di Pediatri, Psicologi, Infermieri pediatrici, Neonatologi, Neuropsichiatri infantili e Logopedisti assicurando una formazione multidisciplinare. A sostegno delle nuove teorie per cogliere i segni anticipatori della diagnosi ci sarà la dottoressa Maria Luisa Scattoni responsabile del Progetto “Non Invasive tools for early detection af Autism Spectrum Disorders” finanziato dal Ministero della Salute.
I corsi avranno inizio il 22 ottobre a Milano e raggiungeranno, il mese successivo, la regione Campania. Il percorso formativo proseguirà in modo uniforme su tutto il territorio italiano, con una formazione interattiva che prevede l’utilizzo di materiale audio-video e proiezioni di filmati rivolta a 50-60 pediatri per volta. Il coinvolgimento attivo dei genitori e delle famiglie sarà un momento indispensabile per favorire un ponte di comunicazione tra i medici e i soggetti coinvolti con Disturbo Autistico e ritardo mentale.

Ecco un’iniziativa lodevole e che fa ben sperare in azioni concrete rivolte alla diagnosi precoce di questo disturbo che influenza la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie.
[lm&sdp]

Source: ufficio stampa Gas communication

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