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NASCE IL PEDIATRA MULTIETNICO
Un bambino su 12 è straniero ( uno su tre a Prato). Deve cambiare anche la cultura e l’esperienza del medico. Convegno nazionale della FIMP a Firenze
FIRENZE – Un bambino su 12 fra quelli nati in Italia è straniero. Complessivamente sono 860 mila e rappresentano il 22% della popolazione straniera residente nel nostro Paese. Il 25% è iscritto nelle anagrafi comunali della Lombardia. Al Centro spiccano i valori dell’Umbria (17,6%),Marche (17,4%) e Toscana (16,3%).In particolare la provincia di Prato è quella a maggiore incidenza con circa il 30%. Nel Mezzogiorno, la Sicilia è al 20,4%,la Puglia al 20% e l’Abruzzo al 19,5%.
E’ destinata quindi a trasformarsi la figura del pediatra di famiglia. Una multietnicità che lo porta necessariamente ad adeguarsi ai tempi, con tutte le problematiche soprattutto delle diverse culture. Da qui, l’impegno di GlaxoSmithKline per facilitare l’informazione sulla salute dei piccoli e dei loro familiari, con una guida “Tu ed il tuo bambino”, scritta in sei lingue (cinese,inglese,spagnolo,francese,arabo ed ucraino). La pubblicazione, elaborata con il patrocinio dellUNICEF, oltre ad essere disponibile presso molti studi pediatrici, è reperibile all’ indirizzo www.leggereperscrecsere.it
Non esistono solo le malattie del corpo, si è così detto al 4° congresso scientifico della Federazione Italiana Medici Pediatri, perché in una società moderna che non corre ad una dimensione di bambino, la sfida del pediatra di famiglia è
quella d’individuare e captare rapidamente anche le situazioni di potenziali traumi vissuti dal piccolo, nel contesto delle singole etnie.
Secondo Giuseppe Mele,presidente della FIMP, oltre ad affrontare le più comuni patologie infantili, gli specialisti dei bimbi si devono confrontare sulla solitudine, sulla necessità d’integrare al meglio chi giunga da altri Paesi ed è portatore di altre culture. Il titolo infatti della manifestazione è “Cicatrici sulla pittura fresca”.
GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)
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