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23 set 2010
studio dell'Università di Toronto
Parlate da soli? Non siete pazzi (forse)
Serve a migliorare il proprio autocontrollo e ridurre l’impulsività, oltre che a rafforzare la volontà
studio dell'Università di Toronto
Parlate da soli? Non siete pazzi (forse)
Serve a migliorare il proprio autocontrollo e ridurre l’impulsività, oltre che a rafforzare la volontà
Pinocchio e il Grillo Parlante: un esempio di "vocina interiore"
MILANO - Parlare da soli non sarebbe affatto un sintomo di pazzia latente, bensì un modo per migliorare il proprio autocontrollo e ridurre l’impulsività, oltre che un valido aiuto per rafforzare la volontà quando si fa una dieta, per disinnescare i litigi e per aumentare la capacità decisionale. Questa la conclusione a cui sono giunti gli psicologi dell’Università di Toronto dopo aver sottoposto alcuni volontari a una serie di test, volti a studiare il loro autocontrollo quando dovevano ripetere ossessivamente una parola senza poter dar retta alla loro "vocina interiore" né parlare da soli. In un primo esperimento veniva chiesto ai partecipanti di spingere un bottone sul computer all’apparire sullo schermo di un determinato simbolo e di astenersi dallo schiacciare il tasto se, invece, il segno mostrato era differente. In realtà, la maggior parte dei simboli richiedeva l’atto richiesto, trasformando così il gesto in una risposta impulsiva. In questo modo, si è potuto misurare il self control dei volontari in base a come avessero opposto resistenza a premere il tasto all’apparire di un segno diverso da quello concordato.
L'ESPERIMENTO - «Questa ricerca mostra chiaramente che parlare da soli attraverso la nostra "vocina interna" ci aiuta ad esercitare il nostro autocontrollo - ha spiegato al Daily Mail il professor Michael Inzlicht, fra gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Acta Psychologica - e a prevenire le decisioni impulsive. Grazie, infatti, a una serie di test abbiamo riscontrato che, in realtà, le persone reagiscono molto più impulsivamente quando non possono usare la loro vocina interiore o parlare da soli mentre svolgono un’attività». La seconda fase dell’esperimento scientifico ha, infatti, puntato sui modi per impedire ai partecipanti di esercitare la loro vocina interiore mentre svolgevano le prove, come ripetere in continuazione una data parola, al fine così di vedere se il blocco del "dialogo interno" avesse un qualche effetto sulla loro capacità di limitazione. «Questa fase - ha proseguito il professor Inzlicht - ha permesso chiaramente di vedere che senza la possibilità di verbalizzare messaggi a se stessi, i partecipanti all’esperimento non erano in grado di esercitare lo stesso autocontrollo di prima sulle loro azioni. Del resto, si è sempre saputo che la gente parla da sola, ma fino ad ora nessuno era stato in grado di stabilire l’importanza che avesse tale funzione». Quindi, dar retta alla propria vocina interiore quando questa ci dice di fare una determinata cosa non solo non è sbagliato, ma aiuterebbe i nostri comportamenti. « Il nostro obiettivo era quello di scoprire se parlare da soli servisse davvero oppure no - ha concluso la dottoressa Alexa Tullett, altra ricercatrice dello studio canadese - e la conclusione è che noi ci mandiamo continuamente dei messaggi, che sia di continuare a correre quando siamo stanchi o di smettere di mangiare anche se vogliamo ancora una fetta di dolce, con la precisa intenzione di controllare le nostre azioni».
Simona Marchetti
23 settembre 2010
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