Archivio blog
-
▼
2011
(228)
-
▼
aprile
(14)
- Un costante “fai da te” può evitare guaiMELANOMA :...
- saluteIl polso dei piccoli obesi predice gli ictus...
- IL CASO«Drogata di solarium» fin da bambinaLa ...
- SINDROME DI PENELOPE:COLPITE 50 MILA DONNEFIRENZE...
- Si celebra la “Giornata mondiale” EMOFILIA: PROGR...
- (Ansa)Roma, 13 aprile 2011 - Sbarca in Italia un n...
- LA STORIAStanchezza cronica: il giallo del virus «...
- La malattia che rese Enrico VIII un despotaScopert...
- Facebook , un elisir di memoria per gli anzianiSec...
- Ricerca anti-crisi: lo shopping allunga la vitaUn ...
- MAMMELLA:NOVITA’ NELLE CURE Un passo avanti nella ...
- Alcol più caffeina,il risultato non cambiaGli effe...
- dossierGenerazione AlzheimerI dieci sintomi p...
- Per la «generazione Alzheimer»serve un piano d'eme...
-
▼
aprile
(14)
Benvenuti in PARLIAMO DI SALUTE
Vogliamo informare per orientare nel campo della salute e del benessere della persona. Ponete domande,vi daremo risposte attraverso l'esperienza degli esperti.
Leggete i nostri articoli per entrare e conoscere le ultime novità internazionali che riguardano i progressi della medicina.
Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.
Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.
Leggete i nostri articoli per entrare e conoscere le ultime novità internazionali che riguardano i progressi della medicina.
Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.
Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.
10 apr 2011
Facebook , un elisir di memoria
per gli anziani
Secondo uno studio, gli over 65 con i social network
stimolano i ricordi, mentre si riducono ansia e stress
Anziani al computer
MILANO - Facebook elisir di memoria quando comincia ad abbandonarci: è questo l'effetto che il popolare social network ha fra gli over 65, dove continua a raccogliere fan. Sono infatti oltre un milione e mezzo gli anziani con un profilo facebook, e a questi si aggiungono un altro milione di internauti dai capelli bianchi che si tengono in contatto con parenti e amici via Skype, o guardano i video dei nipotini lontani su Youtube. Il tutto con positivi effetti sulla salute. A raccontare questo fenomeno in crescita è l'Associazione italiana di psicogeriatria (Aip), in corso a Gardone Riviera.
LO STUDIO Uno studio condotto in due residenze sanitarie assistite, in provincia di Cremona e di Brescia, ha dimostrato che collegarsi quotidianamente a Facebook per un'ora ha un effetto benefico sulla memoria, conservandola attiva perchè stimolata, e migliora l'umore. «Negli ultimi anni il numero di anziani che si è avvicinato al web è cresciuto dell'80% - spiega Marco Trabucchi, presidente Aip - Anzi, gli anziani sono la fascia di utenti cresciuta di più. Basti pensare che gli over 65 iscritti a Facebook o MySpace sono circa l'8% del totale». Un fenomeno in parte spiegabile, perchè si avvicina alla rete una quota sempre maggiore di anziani con un più elevato livello di istruzione. Quattro su 10 si fanno insegnare i segreti della rete dai nipoti, cosa che contribuisce a rinsaldare i rapporti. «I risultati del progetto nelle rsa - continua Trabucchi - sono incoraggianti, perchè dimostrano che internet e le nuove tecnologie tengono viva la curiosità culturale degli anziani, migliorano le prestazioni cognitive e mantengono giovane il cervello, stimolando l'attenzione, la memoria, la percezione».
MENO ANSIA E STRESS Inoltre l'uso della rete riduce i sintomi di ansia, stress e depressione ed è un valido aiuto nel creare reti di supporto per gli anziani con disabilità che avrebbero altrimenti relazioni sociali molto limitate. Il mondo virtuale è per loro un'occasione di condivisione, di trasmissione, di scambio e di aggiornamento, un mezzo per interagire con gli altri ed essere più autonomi. Benefici che sono più efficaci in chi, per vicende personali, ha maggiormente ridotto i propri contatti sociali e nelle donne. Per loro è un ritorno alla vita. emozioni. «Il prossimo passo - conclude Trabucchi - è rendere possibili le videochiamate con Skype nelle rsa: queste possono essere molto utili soprattutto nei pazienti con demenza, perchè la visione del volto di un familiare può favorire il riconoscimento dell'interlocutore e migliorare le capacità di comprensione rispetto a una semplice telefonata» (Fonte: Ansa)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento