È una pratica di autocoltivazione. Utilizza procedure miranti a coltivare la persona nel suo insieme di energia più sostanziale (il corpo) e più sottile (emozioni, sentimenti, pensiero, spirito).
A cosa serve il qigong Si pone come obiettivo sì la conservazione della salute e il prolungamento della vita, ma anche, e in alcune pratiche soprattutto, la crescita umana e spirituale dell’individuo. Sicché la persona che pratica il qigong nella completa gamma delle sue valenze non solo giunge a godere di buona salute, invecchiare meglio e vivere più a lungo, ma vede anche crescere la proprioa ricchezza spirituale, sviluppando il suo pieno potenziale umano. Grazie a una pratica consapevole non cambia solamente la quantità di vita, ma la qualità stessa si trasforma. E non perché il praticante lo voglia, ma perché semplicemente impara a fluire con la vita e a “lasciare accadere”. Qigong è dunque una metodologia di lunga vita, nella duplice accezione di rallentare l’invecchiamento e favorire il processo di maturazione dell’essere umano sul piano spirituale. Il qigong è, non a caso, definito la via dell’armonia del corpo e dello spirito. Si tende verso uno stato di armonia con la natura1, con gli altri esseri viventi e prima ancora con se stessi.
L’espressione qigong è composta di due ideogrammi qi e gong.
Il termine qi, benché comunemente tradotto come energia, esprime di fatto un concetto più ampio che va dal materiale all’immateriale: può manifestarsi come sostanza, compatta e strutturata, che si può vedere e toccare (i tessuti, gli organi, il sangue e i liquidi corporei), o come energia, anche la più rarefatta e sottile, che non si può vedere ma di cui si sentono gli effetti. Questa energia, animata da una forza dinamica che la porta a muoversi e a trasformarsi in continuazione da un estremo all’altro delle sue manifestazioni sostanziali/non sostanziali, è tutto ed è dappertutto. Il termine gong, il cui significato letterale è esercizio, indica l’allenamento.
Il termine gong, il cui significato letterale è esercizio, indica l’allenamento necessario per apprendere come preservare, nutrire e fare circolare l’energia; l’importanza di queste attività risulta evidente se si considera che dall’energia dipende la qualità e la durata della vita di un individuo. Ma gong è anche apprendimento di come ‘sentire’ e ‘lavorare’ l’energia per ‘condurla’ e ‘raffinarla’ in modo da realizzare una migliore qualità di forza vitale. A tanto si giunge attraverso un duplice livello di attività; la prima è quella del perfezionamento del Cuore spirituale (più il Cuore è chiaro, più l’energia è pura), la seconda quella della pratica degli esercizi.
Qigong nel suo insieme indica l’abilità nel relazionarsi consapevolmente con ’energia vitale per proteggerla, raccoglierla, condurla, e più in generale utilizzarla.
Waigong (wai = esterno, gong = esercizio) e neigong (nei = interno, gong = esercizio) indicano due orientamenti contrapposti: nel primo prevale l’attività di tipo somatico e di movimento, nel secondo quella respiratoria, di concentrazione e meditazione. In Cina il termine waigong indica prevalentemente il qigong finalizzato all’utilizzo e rafforzamento della forza esterna per il combattimento, mentre si ricorre al termine neigong quando obiettivo della pratica è l’autoperfezionamento dell’individuo, sul piano psicofisico e/o spirituale. Nella realtà il confine tra waigong e neigong non è mai netto, dal momento che l’uno è variamente mescolato con l’altro. La terminologia L’espressione qigong è relativamente nuova, essendo entrata nell’uso comune negli anni cinquanta, con un significato generico, indicando, nella traduzione letterale, semplicemente l’atto di sottoporre ad allenamento l’ energia. Essa ha sostituito le vecchie terminologie che, in modo più esplicito e appropriato, designavano le caratteristiche proprie dei vari tipi di pratica, qui di seguito elencate.
Daoyin (dao = condurre, yin = estendere), espressione di epoca Han, indica esercizi di “conduzione” dell’energia vitale, mediante la respirazione, il movimento, il pensiero. Ne sono un esempio “gli otto esercizi di broccato” e “il gioco dei 5 animali”2.
Originariamente indicava esercizi di movimento finalizzati sia al raggiungimento di forza ed elasticità del corpo, sia a favorire la circolazione dell’energia. Successivamente fu usato in modo più estensivo per indicare ogni tipo di allenamento psicofisico utile a salvaguardare la vitalità della persona.
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Tuna è la forma abbreviata di tugu naxin “buttar fuori il vecchio e tirar dentro il nuovo”: strumento di integrazione con il mondo della natura, tramite l’inspirazione di aria pulita e l’espirazione di aria carica di tossine metaboliche. Ne è un esempio il set di esercizi “I sei suoni”, introdotto in epoca Tang (608-907 d. C.) dal medico Sun Si Miao e descritto nel testo. Si utilizzano l’aria inspirata e i suoni emessi con l’espirazione per stimolare l’energia degli organi ed armonizzare sincronicamente l’interno e l’esterno.
Yangsheng3 – nutrire le forze della vita, ovvero “nutrire il principio vitale”.L’essere umano è dotato di tre tesori, - l’essenza, l’energia, lo spirito/mente. Il coltivare con consapevolezza, attraverso pratiche di meditazione, questi ‘tre tesori’ agevola la piena realizzazione dell’individuo. La ‘Piccola Circolazione Celeste’ può essere considerata una pratica yangshen.
Xingqi – muovere il qi Ne è un esempio il set di esercizi denominato “I sei passi per muovere il qi”. Consiste in una fase statica in cui si raggiunge lo stato di ‘Vuoto della mente e calma del Cuore’, e, grazie all’intenzione, si raccoglie l’energia, per arrivare all’unione dell’energia personale con quella cosmica e favorire la circolazione armoniosa di energia e sangue in tutto il corpo.
Gongfu - allenamento, abilità; indica gli esercizi terapeutici, ma anche le tecniche di combattimento.
Wushu – indica le arti marziali e le tecniche di combattimento.
Neidan - alchimia interna Neidan (nei = interno, dan = cinabro, il mercurio che gli alchimisti tentavano di trasformare in oro): l’espressione indica il lavoro dell’alchimia interna, ovvero della ricerca interiore volta al perfezionamento di se stessi come individui.
Pratiche raccolte sotto il termine qigong Esse possono essere, per ragioni classificative, ricondotte a 3 tipologie principali: Jinggong: “esercizi della quiete”. Si tratta di esercizi statici, che possono essere praticati in posizione eretta, seduta o sdraiata, comprendenti:
esercizi di nutrimento interno – neiyang gong esercizi di rafforzamento – qiangzhuang gong esercizi di conservazione della salute – baojiang gong
Donggong: “pratica in movimento”, che raccoglie gli esercizi dinamici come: wuqinxi – gioco dei 5 animali taijiquan – esercizi del Grande Uno xinbu gong – esercizi di deambulazione
Dongjinggong: associazione di esercizi statici e dinamici.
La matrice delle diverse scuole di qigong I vari tipi di qigong fin qui menzionati hanno le loro origini in epoche più o meno lontane e tutti hanno una ben definita matrice teorica (che può essere fatta risalire a cinque diverse correnti di pensiero) che nel corso dei secoli ha dato origine a vere e proprie scuole.
La scuola taoista Considera il qigong una filosofia di vita più che una ginnastica di “lunga vita” e insegna che benessere, salute, longevità si raggiungono non solo con la pratica degli esercizi, ma anche, e soprattutto, dando valore al porsi in uno stato di armonia con la natura e alla capacità di conformarsi alle sue leggi, ‘semplicemente’ accettando di sentirsi parte di un disegno più grande di quello che ognuno può tratteggiare per se stesso.
La scuola buddhista Essa è molto interessata alle pratiche di qigong interno neigong, note come meditazioni Chan (Zen) finalizzate a disciplinare la mente, calmare il Cuore e nutrire lo spirito. Soprattutto importante è il conseguimento dello stato di non-mente, detta ‘Vuoto’. ‘Le mille mani del Buddha’, pratica di origine buddhista descritta in questo libro, bene esemplifica il tipo di lavoro e i suoi effetti sul praticante. Ma non manca l’interesse per il benessere del corpo e la sua salute, sicché esistono anche pratiche, come ‘Il qigong del Bodhisattwa’ in cui i movimenti del corpo sono caricati di un forte significato simbolico e sono finalizzati alla prevenzione e cura delle malattie.
La scuola confuciana Attribuisce molta importanza al rispetto per il proprio corpo e per la propria salute. Kong Zi - Confucio invitava ad “...allenare il corpo fino alla perfezione e a coltivare i suoi doni naturali”. Il controllo delle emozioni, il rispetto dell’etichetta, lo sviluppo dei propri doni naturali e del proprio temperamento sono temi ricorrenti di questa scuola, secondi soltanto al coltivare la virtù e la serenità del Cuore.
La scuola medica Ha origine dalla scuola taoista ed è specialmente interessata a utilizzare il qigong per prevenire e curare le malattie. Hua Tuo (?-208), celebre medico della dinastia degli Han orientali (25- 220 d.C.) è famoso per avere messo a punto due pratiche ancora oggi in uso: ‘Gli otto pezzi di broccato’ – Ba Duan Jin e ‘Il gioco dei cinque animali’ – Wu Qin Xi, che hanno lo scopo di prevenire le malattie, specie dell’apparato muscoloscheletrico. Sun Si Miao, medico di epoca Tang (618-907 d. C.) inventò la pratica denominata ‘Qigong dei sei suoni’ Liu Yin Gong per curare le disarmonie dei cinque organi e del Triplice Riscaldatore.
La scuola marziale Ha origini locali e popolari. Lo scopo è quello di rafforzare il corpo sia per l’autodifesa che per l’esibizione nei combattimenti sportivi.
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