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30 set 2010


EPATITE C E TUMORE: 6 MILA CASI ALL’ANNO IN ITALIA

L’importanza della prevenzione e dell’informazione. Positivo il ruolo del peghinterferone alfa -2° e della ribavirina. Un convegno promosso da Roche


MILANO – Sono un milione gli italiani affetti da virus dell’epatite C, una malattia silenziosa che,se non curata, può causare il tumore del fegato. Si tratta di una complicazione che colpisce seimila persone ogni anno in Italia. Ma a preoccupare sono i casi sommersi ovvero persone che,in assenza di sintomi (urine scure, dolore al fegato,stanchezza inspiegabile,etc.) non si sottopongono ai necessari,pur semplici, esami di sangue.

L’esame di base, pur se non sempre predittivo, è il valore di alcuni enzimi come le transaminasi. Davanti ad una situazione alterata è opportuno effettuare altri controlli. La via d’infezione è più di frequente il contatto con sangue infetto ( particolare attenzione va fatta alle trasfusioni effettuate prima del 1990,quando i controlli non erano così validi come gli attuali). A rischio è anche l’impiego di metodiche come agopuntura,piercing e tatuaggi eseguiti in modo non corretto.

Sul piano della cura, si è detto a Milano all’incontro stampa promosso da Roche, qualcosa di concreto esiste. Completa guarigione in oltre il 60% dei casi, è l’uso di peginterferone alfa-2° e ribavirina. Se si interviene in tempo, ha precisato il prof. Massimo Colombo dell’Università di Milano, il virus si può così eliminare completamente evitando il contagio e prevenendo l’insorgenza del tumore.





Un problema , ha aggiunto il prof. Patrick Marcellin dell’Università di Parigi, molti pazienti dopo la diagnosi ,vivono sensazioni di sconforto,rabbia,depressione e ricercano l’isolamento per paura del contagio. Molte di queste situazioni derivano da informazioni non corrette. Da qui, la necessità di confermare che le persone affette da epatite C possono continuare a svolgere tutte le normali attività quotidiane.

GIAN UGO BERTI

(riproduzione vietata)

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