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12 ott 2010




MENINGITE:ARRIVA IL VACCINO QUADRIVALENTE
Contro il meningococco di tipo A,C,W,Y. In allestimento la molecola per lo stipite B.
In Italia,profilassi ancora a “macchia di leopardo”. Mille casi ogni anno in Italia.Presentato a Roma da Novartis

ROMA – Un passo avanti nella lotta alla meningite da meningococco è stato compiuto con l’introduzione sul mercato del vaccino quadrivalente (va ad affiancarsi a quello in uso per lo stipite C,il più frequente in Italia). Il nuovo prodotto, si è detto nella presentazione alla stampa promossa a Roma da Novartis, si rivolge ad A,C,WW,Y, mentre promettenti studi stanno validando le soluzioni per il B. La novità sta nella metodica di costruzione della molecola, cioè di tipo “coniugato” che consente una maggiore durata d’azione. Si dimostra cioè capace di lasciare una memoria immunologica nell’organismo,quindi duratura nel tempo.
La situazione delle vaccinazioni nel nostro Paese è stata definita purtroppo “a macchia di leopardo”. Ci sono regioni che lo hanno considerato raccomandabile e praticato al 13° mese di vita ed al 13° anno per chi ne fosse ancora sprovvisto, altre solo in offerta passiva ovvero a domanda del cittadino,aprendo di fatto un delicato problema d’ informazione per medico e paziente.
I casi di malattia sono circa mille in Italia ogni anno, con una percentuale di decessi intorno al 14%. Parliamo ovviamente solo delle forme batteriche,le più pericolose, considerando invece a prognosi benigna quelle virali. In particolare, meningococco,haemophilus e pneumococco sono coinvolti per un terzo ciascuno.
L’aspetto negativo è la sintomatologia spesso confondibile con la comune influenza:febbre,stato di spossatezza,mal di testa. Una volta preso il via,il decorso si fa sempre più impegnativo e grave,potendo coinvolgere le meningi (le membrane che avvolgono a protezione midollo spinale e cervello). La diagnosi si effettua con l’esame del liquor cerebro-spinale prelevato mediante puntura lombare. La presenza dei batteri lo rende opaco, mentre più limpido è quello di tipo virale.
Il ricorso alla vaccinazione – si è concluso –rappresenta quindi il mezzo più efficace per affrontare un grosso problema sia medico che sociale,considerato oltre il decesso anche la presenza di danni neurologici permanenti.

GIAN UGO BERTI

(riproduzione vietata)

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