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12 dic 2011


Medicina
01/12/2011 - includere il pesce nella dieta per prevenire la demenzaPiù pesce, meno Alzheimer
una buona quantità di pesce alla dieta potrebbe aiutare a prevenire l’Alzheimer. Lo studio
lLa dieta è importante nella prevenzione di molti disturbi e anche di malattie abbastanza serie. Il pesce, per esempio, sia che lo si cucini al forno o alla griglia, sembra essere importante nella prevenzione del decadimento cognitivo lieve o MCI e della malattia di Alzheimer. Questo, per lo meno, è quanto rivela un nuovo studio condotto dall’Università di Pittsburgh – Medical Center e l’Università di Pittsburgh – School of Medicine (Usa).

«Questo è il primo studio a stabilire una relazione diretta tra consumo di pesce, struttura del cervello e rischio di Alzheimer – spiega il coordinatore dello studio, dottor Cyrus Raji – I risultati hanno mostrato che le persone che consumavano pesce al forno o alla griglia, almeno una volta alla settimana, avevano una migliore conservazione del volume della materia grigia nella risonanza magnetica, soprattutto in aree cerebrali a rischio malattia di Alzheimer».

A oggi, la malattia di Alzheimer è ritenuta una malattia incurabile ad andamento progressivo che distrugge le abilità cognitive e la memoria. Mentre nella MCI, la perdita di memoria è presente ma in misura totalmente minore rispetto all’Alzheimer.
Secondo recenti statistiche, soltanto in Europa, soffrono di Alzheimer oltre sette milioni di persone e l’Italia e uno dei paesi con la più alta incidenza (più di 1 milione soltanto nella nostra Penisola).
Per questo studio sono stati selezionati dal Cardiovascular Health Study 260 soggetti cognitivamente nomarli, di cui sono state rilevate tutte le informazioni sull’alimentazione e sul consumo di pesce, utilizzando il questionario del National Cancer Institute americano.

Durante lo studio 163 pazienti consumavano pesce da una a quattro volte la settimana. Tutti sono stati sottoposti alla risonanza magnetica del cervello in 3D. E’ stata utilizzata una tecnica denominata morfometria basata sui Voxel, che serve a creare una mappatura del cervello allo scopo di misurare il volume della materia grigia. Questo ha reso possibile comprendere i rapporti tra consumo settimanale di pesce e struttura cerebrale. In seguito, i dati sono stati elaborati per determinare se la conservazione del volume della materia grigia poteva essere associata al consumo di pesce e rischio Alzheimer.
Oltre ai controlli eseguiti per età, sesso, istruzione, obesità, attività fisica, razza eccetera, è stato rilevato nei singoli volontari anche la presenza o l’assenza dell’ApoE4 (apolipoproteina E4). Quest’ultimo è un gene collegato al rischio di Alzheimer – tuttavia, anche il volume della materia grigia è cruciale per il mantenimento di un cervello sano. Più il volume è elevato, più il cervello è in salute: perché quando si riduce il volume significa che le cellule cerebrali stanno diminuendo, spiegano i ricercatori.

Dai risultati dello studio, presentati al Radiological Society of North America annual meeting, si è potuto rilevare un collegamento tra consumo di pesce al forno o alla griglia e volume di materia grigia.
Maggiore era il volume nelle sedi dell'ippocampo e nella corteccia frontale – in relazione al consumo di pesce – minore era il rischio di MCI o di malattia di Alzheimer di quasi cinque volte.
«Il consumo di pesce al forno o alla griglia sostiene molto i neuroni nella materia grigia del cervello rendendoli più grandi e più sani – continua il dottor Raji – Questa semplice scelta di vita aumenta la resistenza del cervello al morbo di Alzheimer e ne riduce il rischio».

I risultati, infine, evidenziano anche un miglioramento della memoria durante il lavoro «Abbiamo trovato elevati livelli di memoria nelle persone che hanno mangiato pesce al forno o alla griglia su base settimanale, anche tenendo conto di altri fattori come l’istruzione, età, sesso e attività fisica».
Di contro, mangiare pesce fritto non ha mostrato, durante lo studio, un aumento del volume cerebrale o la protezione contro il declino cognitivo.
Insomma pesce sì, ma solo al forno o alla griglia, ribandendo il motto di un tempo: “Il pesce fa bene alla memoria” che, a quanto pare, funziona.
[lm&sdp]

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