
Genetica: in dna è scritta quantità alcol che si consuma
ROMA - Non solo l'alcolismo ha a che fare con una serie di mutazioni del Dna, ma anche la quantita' di alcol che si consuma, pur senza diventare dipendenti, e' 'scritta' in parte nei geni. Lo ha scoperto uno studio internazionale, a cui ha partecipato anche l'Italia, pubblicato dalla rivista Pnas.
I ricercatori hanno studiato le abitudini nei confronti del bere e il Dna di piu' di 26mila persone provenienti da 12 popolazioni europee, indagando piu' di 2,5 milioni di polimorfismi a singolo nucleotide (Snp), cioe' variazioni nell'espressione di singoli geni, sospettate di avere un ruolo nel consumo di alcolici.
Tra queste una variazione in un gene chiamato Auts2 ha mostrato di avere un effetto sulla sensibilita' all'alcol: "Abbiamo trovato l'espressione di questa variazione in diverse aree del cervello implicate nei meccanismi di rinforzo positivo, che spingono cioe' a ripetere una azione sulla base di un evento piacevole - scrivono gli autori - i nostri risultati indicano che questa caratteristica del Dna influenza il consumo di alcol".
Il risultato e' stato confermato con un esperimento su moscerini della frutta e topi geneticamente modificati, in cui al variare del livello di espressione del gene aumentava o diminuiva la sensibilita' all'alcol.
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