Francesco I de'Medici e Bianca Cappello
Non morirono di malaria, ma furono avvelenati con l'arsenico. La scoperta dell'avvelenamento nello studio pubblicato sul "British Medical Journal" Questa la conclusione di una ricerca scientifica, appena pubblicata sull'edizione on line del "British Medical Journal". Nel 2004 sono stati prelevati dai resti di Francesco I, alcuni peli di barba e un piccolo frammento di cute, oltre ad un frammento del femore. Secondo un documento contemporaneo, alla morte della coppia i loro visceri furono raccolti in degli orci e sepolti nella chiesa di Santa Maria di Bonistallo. In una cavità sotterranea di questa chiesa, nel maggio 2005 Donatella Lippi, ha rinvenuto tre frammenti di materiale biologico umano, due di un individuo di sesso maschile e un terzo di un individuo di sesso femminile. Il materiale raccolto nelle Cappelle Medicee e quello rinvenuto nella Chiesa di Bonistallo è stato trasmesso ai tossicologi forensi che hanno riscontrato nei tre frammenti di Bonistallo una concentrazione di arsenico, sintomo di un avvelenamento letale. I due frammenti dell'individuo di sesso maschile sono risultati geneticamente compatibili con il piccolissimo frammento di cute di Francesco I e quindi è deduttivamente logico, sulla base dei documenti storici e delle circostanze del rinvenimento, che il terzo frammento di natura biologica appartenga a Bianca Cappello. La quantità minima di arsenico rinvenuta nella barba di Francesco I è spiegabile come conseguenza dell'avvelenamento, piuttosto che come risultato di un'esposizione cronica avvenuta nel corso delle sue esperienze di chimico e di alchimista (altrimenti una buona concentrazione di arsenico sarebbe stata ritrovata nell'osso, dove invece ne è risultata una quantità inferiore o uguale a quella presente normalmente nelle ossa umane). Di qui la diagnosi di avvelenamento da arsenico per la coppia dei granduchi di Firenze. |
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