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6 giu 2010


MAL DI TESTA MESTRUALE:ARRIVA IL FARMACO GIUSTO


 

Note positive con l'almotriptan. La cefalea cronica e l'abuso di farmaci riduce la massa cerebrale. Congresso dell'ANIRCEF a genova


 


 


 

GENOVA – Spesso quel mal di testa durante la fase mestruale è il disturbo più fastidioso,tant'è che molte donne chiedono soprattutto di esserne liberate. Nel 90% è accompagnato da nausea,vomito,foto,fono ed osmofobia (intolleranza alla luce,suoni ed odori).


 

Dal congresso dell'ANRICEF,svoltosi a Genova, una novità emerge con i risultati di uno studio multicentrico impiegando l'almotriptan, capace di ridurre sensibilmente la fotofobia e gli altri sintomi correlati.


 

Secondo Giovanni Battista Allais,presidente della Società Italiana di Riflessologia,Agopuntura ed Auricoloterapia,in gravidanza l'emicrania si risolve nel 58% dei casi,ma in alcune donne può ricomparire dopo il parto od al termine dell'allattamento. Purtroppo nel 22% dei casi l'emicrania non cambia e, nel 17%, addirittura peggiora. Può darsi poi che, dopo il parto o l'allattamento, possa comparire per la prima volta.


 

Molte si trovano così in un vicolo cieco perché non possono assumere farmaci e, se la cefalea persiste, possono finire per usare di propria inziativa rimedi che il medico non riesce a controllare come analgesici da banco, di cui è facile abusare,alcuni potenzialmente pericolosi per il feto.


 

Per questo, il gruppo dell'ospedale Sant'Anna di Torino,ha sviluppato tecniche "dolci" contro il mal di testa in gravidanza e l'agopuntura si è dimostrata particolarmente efficace nei confronti del vomito gravidico.


 

Sempre dal congresso di Genova, è scaturita un'altra novità: il mal di testa riduce la massa cerebrale,ma un adeguato trattamento la fa


 


 


 

riacquistare. E' stato Gennaro Bussone,dell'ospedale neurologico "Besta" di Milano, a spiegarlo.


 

Nelle aree cerebrali devolute al controllo del dolore nei cefalalgici si verifica una rarefazione della sostanza grigia e di quella bianca ed un contemporaneo aumento compensatorio della densità di quelle del tronco encefalico. Il fenomeno è stato osservato utilizzando la risonanza magnetica volumetrica di ultima generazione (morfometria voxel).


 

Gli emicranici,ha precisato Bussone,perdono neuroni nell'area sopratentoriale, mentre quelli con cefalea tensiva nei circuiti delle aree corticali implicati nel controllo del dolore. Ciò suggerisce che la perdita sia direttamente legata ad un'alterazione neuronale conseguente alla prolungata stimolazione dolorosa cronica,fenomeno chiamato sensitizzazione centrale. Perdita dei neuroni si presenta anche in casi di cefalea episodica.


 

In entrambe le situazioni,non si tratta però di una perdita definitiva:le alterazioni,infatti spariscono dopo un trattamento di detossificazione, perché spesso si tratta di un uso non corretto di farmaci.


 


 


 

GIAN UGO BERTI


 

(riproduzione vietata)

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