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IPERTENSIONE “RESISTENTE”:ARRIVA IL BISTURI
È la denervazione simpatica renale selettiva. Parla il prof. Mario Marzilli, cardiologo all’Università di Pisa
PISA - Si chiama denervazione simpatica renale selettiva, un intervento chirurgico di modesta entità, necessario là dove farmaci ed abitudini di vita non riescono a tenere sotto controllo i valori della pressione arteriosa( 140/90 quelli normali, 25% della popolazione ne soffre). La novità viene dal congresso internazionale di Stoccolma.
Secondo il prof. Mario Marzilli, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, può essere eseguita in un laboratorio di emodinamica. Si inserisce un catetere in un’arteria superficiale, lo si fa avanzare fino alle arterie che portano sangue al rene (arterie renali) ed applicare sulle pareti del vaso piccole scariche a radiofrequenza. Simili a certe scariche usate per curare talune aritmie, interrompono le vie nervose che decorrono nelle pareti vascolari,realizzando una denervazione simpatica renale selettiva.
Si tratta di risultati incoraggianti, è il commento,perché la tecnica si è dimostrata sicura ed efficace. Nei primi 50 pazienti si è registrata una sola complicazione renovascolare, negli altri tranne sei – marcata e stabile riduzione dei valori pressori,ad un anno dall’intervento.
GIAN UGO BERTI
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