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30 ott 2010




Un software contro gli errori in sala parto

Gestisce al meglio le risorse e le coordina, in modo da ottimizzare il personale e gli strumenti a disposizione


La presentazione del nuovo software (Fotogramma)
MILANO - Il "Grande Fratello" sbarca in sala parto. Non quello televisivo, ma quello del romanzo di Orwell: una specie di occhio costantemente vigile, che controlla tutto e sa cosa fare in ogni momento. Il programma è stato inventato dall'ospedale Sacco di Milano, con l'obiettivo di ridurre il più possibile i rischi della gravidanza. Si tratta di un software realizzato con l'aiuto del Politecnico: all'interno del programma (che segue le linee guida internazionali delle Società di ostetricia e ginecologia) i medici inseriscono i risultati degli esami con i quali monitorano costantemente la donna e il bambino; al minimo segnale di allarme il computer avverte i sanitari e li indirizza verso la soluzione più indicata.

GESTIONE DEL RISCHIO - Quello che fa il programma, però, non è prendere decisioni, che spettano solo ai medici: semplicemente gestisce al meglio le risorse e le coordina, in modo da ottimizzare il personale e gli strumenti clinici a disposizione. Per fare un esempio, il programma sarebbe molto utile in una situazione in cui ci siano sei parti contemporaneamente, e solo quattro sale parto o anestesisti a disposizione: grazie ai dati costantemente aggiornati nel software, il computer è in grado di sapere quale donna ha bisogno di più assistenza o è più a rischio delle altre, e può far concentrare le risorse prima su di lei. In questo modo, il parto diventa ancora più sicuro. «Per ora è sperimentato in pazienti a basso rischio, in travaglio fisiologico - spiega Irene Cetin, direttore dell'Unità di ginecologia del Sacco e ideatrice del software -. Viene tutto registrato, e a posteriori si può ricostruire come il rischio è stato gestito», proprio come avviene con una "scatola nera" per gli aerei. «Il software - conclude l'esperta - permette inoltre una migliore comunicazione tra medici e operatori, ma anche con la paziente. È chiaro che questo potrebbe essere fatto anche verbalmente, ma tutto quello che ci aiuta a razionalizzare è un vantaggio», basti pensare al passaggio di consegne tra medici diversi a un cambio turno. La sperimentazione durerà fino alla prossima estate. (Fonte: Ansa)

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