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11 feb 2011




Alle uova è sceso il colesterolo

Ne hanno il 14 per cento in meno rispetto a quelle di
un decennio fa. E il 64 per cento di vitamina D in più


(Reuters)
MILANO - Meno colesterolo e più vitamina D: l’uovo dei nostri tempi, secondo uno studio americano, è molto più sano che in passato. Tanto che qualcuno prova a sfornare il proverbio "eating one egg a day is ok" (mangiare un uovo al giorno va bene), sulla falsa riga della mela al giorno che toglie il medico di torno. Ma i nutrizionisti non sono d’accordo.

LO STUDIO - La ricerca è stata condotta dall’Agricultural Research Service del Dipartimento di Agricoltura americano, che ha rilevato come rispetto agli ultimi esami del contenuto nutritivo dell’uovo, datati 2002, questo prodotto abbia oggi una quantità inferiore di colesterolo nella misura del 14 per cento. Inoltre è emerso che le uova contengono il 64 per cento in più di vitamina D (deputata alla regolazione di calcio e fosforo nell’organismo) rispetto a quanto si era creduto finora. I ricercatori hanno analizzato le uova provenienti da 12 differenti allevamenti sparsi per il Paese, riscontrando un miglioramento del prodotto in circolazione che dipende, probabilmente, da una maggior attenzione nell’alimentazione dei polli e da altri fattori. In particolare un uovo americano medio nel 2011 ha un contenuto di colesterolo di 185 milligrammi, a fronte del limite di 300 milligrammi consigliato dalle linee guida dei dietologi e della soglia dei 200 milligrammi giornalieri che non dovrebbe oltrepassare chi ha una propensione alle malattie cardiovascolari.

UN UOVO AL GIORNO? - Alla luce della recente ricerca ha dunque senso mangiare un uovo al giorno? Nonostante le dichiarazioni del direttore esecutivo dell’Egg Nutrition Center americano, Mitch Kanter, che ne consiglia un quotidiano consumo, appare intuitivo che il vecchio luogo comune che suggerisce di limitare l’utilizzo di questo alimento ha sempre un fondamento. È vero infatti che un uovo ha una quantità di colesterolo abbondantemente al di sotto dei limiti, ma è vero anche che con un tuorlo una persona si gioca quasi i due terzi della dote giornaliera di colesterolo a propria disposizione.

IL PARERE DELL’ESPERTO - Abbiamo sentito a questo proposito il parere di Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che cura il forum del Corriere.it dedicato alla nutrizione: «Se un individuo sceglie le uova sottraendo al proprio regime dietetico la carne può essere una scelta giusta, ma nell’equilibrio dietetico non può essere consigliato un quotidiano consumo di uova a scapito di pesce e legumi». Come spiega il dottor Ghiselli, «gli alimenti vanno sempre visti da due punti di vista: quello che apportano e quello che spostano. E se le uova hanno un apporto di colesterolo tollerabile è altrettanto vero che non possono sostituire altri cibi essenziali».

LA VITAMINA D - E che significato ha quel 64 per cento in più di vitamina D che possono vantare le uova made in Usa e che gli allevatori dichiarano di voler ulteriormente aumentare? «Di per sé non ha un ruolo così importante - sottolinea Ghiselli -, poiché la vitamina D dal punto di vista nutrizionale e delle carenze non è la più significativa e soprattutto in Paesi a una certa latitudine le persone possono provvedere al fabbisogno di questa vitamina spontaneamente, attraverso una moderata esposizione al sole». Vero è però che stanno emergendo alcune proprietà extravitaminiche di questa sostanza, che potrebbero rivestire un compito cruciale nella prevenzione di patologie arteriosclerotiche e tumorali. A questo proposito la questione è ancora aperta e il buon senso sembra continuare a suggerire un consumo moderato di uova, nonostante quel 14 per cento in meno di colesterolo. A meno che non si decida di rinunciare al tuorlo.



Emanuela Di Pasqua

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