
DONNE E CREPACUORE:OGGI SAPPIAMO PERCHE’ SI PUO’ MORIRE
Convegno a Frascati del Gruppo Italiano Salute e Genere
FRASCATI - Non è il dolore emotivo che può fermare il cuore. Tutto cambia in quel termine, crepacuore, caro alla letteratura ed alla cronaca d’un tempo. E’infatti una condizione che più facilmente colpisce le donne per un problema anatomico (arterie coronarie più strette) e di predisposizione alla malattia ( l’aterosclerosi nell’uomo è a placche, quindi circoscritta, mentre nel sesso femminile è più uniformemente estesa). La maggiore lunghezza della vita media,nel secondo caso, completa il discorso.
Lo spartiacque è rappresentato dalla menopausa con tutti i cambiamenti ormonali e biologici ch ne conseguono, ha detto Stefano Vella, dell’Istituto Superiore di Sanità, parlando a Frascati ad un incontro promosso da Novartis sulla Medicina di Genere. Dopo quel periodo,infatti, s’inverte la casistica fra uomo e donna. In chiave femminile è quindi un problema medico – sociale che interessa circa duecento mila persone ogni anno nel nostro Paese.
Ma le donne risultano in generale più vulnerabili – si è detto nell’incontro coordinato da Flavia Franconi, presidente del Gruppo Italiano Salute e Genere – sia perché in media pratica meno sport rispetto all’uomo, sia per le caratteristiche biologiche ( maggiore suscettibilità contro tumori, infezioni). L’aids colpisce nel 65% di casi le donne.
In pratica, esistono sostanziali diversità nella scelta dei farmaci,secondo il sesso. La stessa terapia disintossicante per il fumo, con i “cerotti” deve seguire percorsi selettivi e diversificati. “Da qui, ha concluso Flavia Franconi,occorre creare un “quaderno” e riscrivere pagina per pagina che uomo e donna non sono uguali né in salute,né in malattia.
GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)
Nessun commento:
Posta un commento