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25 feb 2011


Il troppo stress fa cadere i capelli? Dalla California arriva la soluzione
I ricercatori della 'University of California' hanno individuato per caso un peptide chiamato astressin-b che nelle cavie da laboratorio blocca l'azione dell'ormone dello stress e causa la ricrescita dei peli. Presto un brevetto anche per gli umani

(Ap/Lapresse)Roma, 17 febbraio 2011 - Lo stress gioca un ruolo non solo nell'arrivo dei capelli bianchi, ma anche nella perdita della chioma. Un problema diffuso, tanto che negli anni si sono moltiplicate le 'lozioni miracolose' e i trattamenti farmacologici contro la calvizie. Ma anche i prodotti efficaci non sono in grado di restituire una chioma lussureggiante.

Ora un team guidato da ricercatori dell'Università della California a Los Angeles (Usa) e della Veterans Administration, pensa di aver trovato una soluzione. Una scoperta venuta per caso.

Indagando su come lo stress influisce sulla funzione gastrointestinale, i ricercatori americani pensano di aver trovato un composto chimico che induce la crescita dei capelli, bloccando l'ormone dello stress. L'inattesa scoperta è descritta online su 'Plos One'.

"I nostri risultati dimostrano che un trattamento di breve durata con questo composto causa un'incredibile ricrescita dei peli a lungo termine in topi mutanti, cronicamente stressati", spiega Million Mulugeta,
della David Geffen School of Medicine alla UCLA.

"Questo potrebbe aprire nuove strade per curare la caduta dei capelli nell'uomo attraverso la modulazione dei recettori degli ormoni dello stress, in particolare contro la perdita di capelli legati a stress cronico e invecchiamento".

Il team di ricerca, che in origine studiava le interazioni cervello-intestino, include anche studiosi del 'Salk Institute for Biological Studies' di La Jolla, in California, e dell' 'Oregon Health Sciences University'. Per i loro esperimenti, i
ricercatori hanno usato topi geneticamente modificati per produrre in eccesso un ormone dello stress: il fattore di rilascio della corticotropina (Crf). Questi topi con l'età perdono peli e alla fine diventano calvi sulla schiena, cosa che li rende molto riconoscibili.

I ricercatori dell'Istituto Salk avevano sviluppato il composto chimico, un peptide chiamato astressin-B, descrivendo la sua capacità di bloccare l'azione del Crf. Così sono stati realizzati gli animaletti ingegnerizzati ad hoc.

Iniettando la molecola nei topi calvi, i ricercatori dell'UCLA hanno visto che una sola applicazione non dava effetti, così hanno continuato per 5 giorni, per dare al peptide una migliore possibilità di bloccare i recettori 'nel mirino'. Poi hanno rilevato gli effetti nel colon degli animali sottoposti a stress indotto, rimettendoli nelle gabbie insieme con le cavie pelose utilizzate per fare il confronto.

Circa tre mesi dopo, gli investigatori hanno ritirato fuori i topolini per condurre ulteriori studi gastrointestinali, scoprendo di non poter più distinguere gli animali geneticamente modificati da quelli normali. Il pelo era ricresciuto, folto e lucido, sulle schiene precedentemente glabre. "Quando abbiamo analizzato il numero di identificazione dei topi su cui il pelo era 'ritornato' abbiamo scoperto che, in effetti, il peptide è stato responsabile della super-ricrescita nei topi calvi", spiega Mulugeta. "Studi successivi hanno confermato questo fenomeno in modo inequivocabile".

Di particolare interesse, secondo gli autori, è la breve durata dei trattamenti: solo un'iniezione al giorno per cinque giorni consecutivi basta per mantenere gli effetti per un massimo di quattro mesi."Un tempo relativamente lungo, visto che i topi vivono meno di due anni", ha aggiunto Mulugeta. Se l'effetto si conserverà anche nell'uomo, il peptide potrebbe rappresentare una soluzione duratura contro l'incubo calvizie. UCLA e Salk Institute ci credono così tanto che hanno presentato domanda di brevetto per l'uso del peptide astressin-B per la crescita dei capelli.

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