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8 feb 2011


- RICERCA
Grande decisione? Decide un'area del cervello piccola come una lenticchia


È grande come una lenticchia, si attiva per le decisioni morali e conflittuali. Potrà essere molto importante per lo studio di nuovi approcci ai problemi di shopping compulsivo o ipersessualità
MILANO
Ce l’hanno persino i moscerini, le rane e gli uccelli. È una piccola e antica parte del cervello, grande come una lenticchia, ma è in grado di fare la differenza quando si devono prendere decisioni morali molto combattute. Sotto la lente di un gruppo di scienziati milanesi è finito il subtalamo. Gli esperti hanno scoperto che è implicato nei processi decisionali che generano conflitto.

Lo studio, appena pubblicato online sulla rivista Social Neuroscience, è stato condotto da ricercatori (neurologi, psicologi, neurochirurghi, ingegneri) dell’università degli Studi di Milano e del Policlinico, guidati da Alberto Priori, in collaborazione con l’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, l’Irccs Galeazzi e l’Istituto neurologico Mondino di Pavia. Gli scienziati hanno osservato che nelle profondità del cervello umano c’è una piccola struttura anatomica che si attiva in particolare quando le persone devono fare scelte difficili.

Per approfondire il ruolo del subtalamo sono stati reclutati 16 pazienti nei quali, per altre patologie, erano stati impiantati elettrodi millimetrici all’interno del cervello. Strumenti che hanno consentito di registrare l’attività dei neuroni nel corso di test condotti in un laboratorio di psicologia sperimentale. Obiettivo del gruppo di ricerca: capire in che modo il subtalamo è coinvolto nelle decisioni morali conflittuali, che ruolo svolge nell’orientare e guidare il comportamento da un punto di vista sociale e relazionale con i nostri simili.

Ai pazienti venivano presentate sullo schermo di un computer delle frasi, alcune neutre (ad esempio “Il sonno è un elemento necessario alla vita”, “Il violino è il più piccolo strumento ad arco”), altre con riferimenti ad aspetti morali non conflittuali (ad esempio “Tutti gli uomini hanno il diritto di vivere”, “I malati hanno il diritto di essere curati”) e altre che implicano scelte morali conflittuali (ad esempio “Alcuni reati devono essere puniti con la pena di morte”, “L’aborto è ammissibile quando il feto è malato”). Al paziente veniva chiesto di esprimere il proprio accordo o disaccordo.

Durante il test, gli elettrodi in profondità registravano l’attività elettrica del subtalamo. Risultato: la ministruttura si attiva solo durante la lettura e la valutazione delle frasi morali conflittuali e risulta importante per le decisioni in questi frangenti.

«Gli esperimenti - spiega in una nota Manuela Fumagalli, ricercatrice dell’Unità operativa di neurofisiologia del Policlinico di Milano, che ha preso parte allo studio - dimostrano per la prima volta il ruolo del subtalamo nei processi decisionali che generano un conflitto. Tutto ciò, oltre a essere importante per la comprensione neurofisiologica dei processi decisionali, è rilevante per sviluppare nuovi approcci terapeutici a disturbi come lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo patologico, l’ipersessualità. Così come per studiare più a fondo l’eventuale capacità decisionale in pazienti con ampie lesioni della corteccia cerebrale».

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