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25 feb 2011


Sessualità difficile: guardare troppo i siti pornografici spegne il desiderio
Secondo una ricerca italiana, accendere il pc e visitare sistematicamente i portali 'hot' "fa perdere d’interesse verso la sessualità reale che invece, per un sano sviluppo, ha bisogno di fantasia"


Roma, 24 febbraio 2011 - Accendere il pc e visitare sistematicamente siti pornografici spegne il desiderio, soprattutto nei giovanissimi. Dall’analisi del consumo in Italia dei portali dedicati al sesso emerge l’identikit di un popolo che ama spiare dal buco della serratura virtuale, a scapito della propria salute sessuale reale: a novembre 2010 sono 7,8 milioni gli italiani che fruiscono di contenuti porno, pari al 29 per cento dei navigatori totali.


Dato che confrontato con novembre 2005 registra un ragguardevole +58%: una crescita una volta e mezza più veloce dell’utenza nel suo complesso. E per i più giovani (già a 13-14 anni ci si imbatte nei primi siti a luci rosse) il rischio, già divenuto realtà in più di un caso clinico, è sviluppare una sorta di disgusto del sesso, una vera e propria "anoressia sessuale".


"Questa indagine - spiega il professor Carlo Foresta, presidente della Società italiana di andrologia e medicina sessualità, andrologo ordinario di Patologia clinica all’Università di Padova, promotore della ricerca - nasce dalla necessità di comprendere un fenomeno clinico nuovo che investe sostanzialmente i giovani sotto i 25 anni: l’anoressia sessuale. Su 50 ragazzi che si sono rivolti ai nostri ambulatori per patologie della sessualità, calo della libido e disfunzione erettile, il 70% aveva da anni la cattiva abitudine di frequentare in Internet siti pornografici molto spinti".


"La fruizione quotidiana di simili immagini - prosegue Foresta - ha rallentato la maturazione cerebrale della sessualità, svincolato il sesso dall’affettività, e fatto perdere d’interesse verso la sessualità reale che invece, per un sano sviluppo, ha bisogno di fantasia. Ed è proprio la fantasia che i siti Internet uccidono veicolando video e foto estremamente disinibiti. La sessualità in Internet è fredda, ripetitiva e questo - sottolinea Foresta - determina assuefazione e comporta poi, nella vita reale, mancanza di desiderio. Un cambiamento nell’approccio comportamentale di questi giovani ha portato significativi miglioramenti: l’abbandono completo della frequentazione dei siti porno accompagnato dalla lettura di libri che sottolineano un legame forte tra affettività, sessualità e fantasia ha contribuito in maniera importante al rafforzarsi di una sessualità sana, autentica e responsabile".


Dalla ricerca emergono alcune conferme: il target dei siti porno rimane maschile per il 70%, la fascia d’età più avvezza a cercare emozioni forti su Internet è quella tra i 24 e i 44 anni. Anche se il 10 per cento dei frequentatori del sesso online ha meno di 18 anni. Ben 1.130.000 le pagine visitate in Italia in un mese: ogni internauta "vanta" una media di 197 pagine viste nell’arco di

Fonte Agi

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