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14 dic 2010


13 novembre 2010 - Potrebbe essere l’uso massiccio (se non l’abuso) di integratori alimentari a causare l’elevato numero di casi di SLA tra i calciatori. Una ricerca italiana, condotta dai ricercatori dell’Università di Roma "Tor Vergata" e dalla Fondazione S. Lucia, coordinati dalla Prof.ssa Cristina Zona, potrebbe aver svelato il mistero della vera e propria ‘epidemia' di Sclerosi Laterale Amiotrofica tra i calciatori.

Lo studio ha dimostrato che gli aminoacidi ramificati (BCAA), contenuti negli integratori alimentari, possono causare alterazioni delle cellule nervose rendendole simili a quelle malate di SLA.

La ricerca è stata finanziata dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Wyeth Italia. Una delle ipotesi avanzate dagli studiosi per tentare di spiegare la maggiore incidenza di SLA tra i calciatori italiani rispetto al resto della popolazione, è proprio l’abuso incontrollato di integratori alimentari assunti dagli atleti per incrementare le prestazioni fisiche e mentali, e per accelerare il recupero fisico dopo una intensa attività agonistica.

Partendo da questa ipotesi, lo studio condotto dai ricercatori della Capitale ha messo in risalto che sia cellule nervose in vitro esposte agli aminoacidi ramificati che topi di laboratorio alimentati con cibo contenente alte concentrazioni di BCAA, sviluppano delle proprietà funzionali sovrapponibili a quelle colpite dalla SLA.

È stato quindi individuato per la prima volta un possibile legame tra l’anomala incidenza di SLA nella popolazione calcistica italiana e l’assunzione incontrollata di integratori alimentari contenenti alte dosi di BCAA. I risultati sperimentali, pubblicati sulla rivista internazionale Experimental Neurology, pongono in primo piano l’esigenza di una maggiore informazione e controllo sull’assunzione di sostanze non sottoposte a nessun monitoraggio medico e solo apparentemente innocue.

L’incidenza della SLA tra i calciatori è molto alta rispetto alla media: si contano oltre 40 morti, e diverse decine di casi (da Signorini a Borgonovo): un’incidenza di 143/100.000, dato quasi 24 volte superiore al dato riscontrabile nella popolazione generale (6/100.000 secondo recenti stime).

Sul caso era intervenuto anche il magistrato torinese Raffaele Guariniello, che ha indagato per cinque anni su tutti i casi sospetti nel mondo del calcio: le cause ipotizzate finora spaziavano dal sospetto doping all’uso di diserbanti per i campi di calcio, fino ai traumi cerebrali a cui sono sottoposti i calciatori con i colpi di testa.




I MALATI DI SLA A ROMA PER MANIFESTARE

I malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), "anche in carrozzina, anche con gravi impedimenti fisici dovuti alla malattia manifesteranno martedì prossimo davanti al ministero dell’Economia perchè assieme a tutti i milioni di malati gravi, invalidi e non autosufficienti pretendono che sia rispettato il diritto alla salute e ad una vita dignitosa, sancito dalla Costituzione, e vogliono al più presto risposte esaustive dal ministro Giulio Tremonti".

I malati di Sla e le loro famiglie - spiega una nota - non si accontentano più di promesse fumose, di attese e rinvii, di provvedimenti accantonati. I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), cioè quelle linee guida che riguardano le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento di un ticket - sottolineano - sono stati ritirati oltre due anni fa dal governo che avrebbe dovuto produrne di nuovi, ma la pratica di revisione è ormai ferma da mesi sul tavolo del ministero dell’Economia.

Da anni si formano commissioni, l’ultima in ordine di tempo è la Consulta delle Malattie Neuromuscolari, che producono documenti i quali vengono regolarmente accantonati. Già il 21 giugno i malati di SLA erano scesi in piazza ed erano stati frettolosamente congedati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, fattosi garante di una pronta (quanto mai avvenuta) approvazione dei LEA. Anche l’ordine del giorno proposto dalla deputata del Pd, Maria Antonietta Farina Concioni, e approvato dal governo che impegnava il governo stesso ad emanare entro il 30 settembre del 2010 il decreto del presidente del Consiglio dei ministri sui Lea è alla fine caduto nel vuoto.

Sebbene indignati, stanchi e delusi e molti addirittura alla disperazione - prosegue la nota - i malati di Sla non hanno perso la voglia di lottare. Saranno in piazza per chiedere la copertura finanziaria e l’approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e del relativo nomenclatore tariffario degli ausili; il finanziamento di 100 milioni di euro per il percorso assistenziale proposto dalla Consulta Ministeriale delle malattie neuromuscolari, per il sostegno alle famiglie e per la formazione e l’assunzione di Assistenti Familiari; il finanziamento di 10 milioni di euro per ricerca di base e clinica da effettuarsi in 10 centri universitari italiani con metodologie ed obiettivi condivisi e sinergici.

Tutte le persone non autosufficienti, tutti coloro che sono affetti da malattie gravi altamente invalidanti e tutte le famiglie di queste persone attendono al più presto provvedimenti concreti e si augurano che il ministro Tremonti si accorga che gli investimenti per la vita delle persone sono spese necessarie mentre altre, come i miliardi che verranno spesi per l’acquisto degli aerei da combattimento F35, sono spese che possono aspettare.

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