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9 dic 2010


MELANOMA

INTRODUZIONE
Il melanoma è un tumore cutaneo maligno caratterizzato da un’elevata propensione alla metastatizzazione, ovvero alla diffusione delle cellule maligne a tutti i tessuti ed organi. Esso origina dei melanociti della cute e delle mucose, in particolare da quelli che costituiscono i nevi o, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno, etc.).
Il melanoma si sviluppa in tempi successivi attraverso vari stadi di progressione, con aspetti clinici ed istologici diversi.

Si distinguono 4 varietà cliniche:
1. melanoma a diffusione superficiale
2. lentigo maligna melanoma
3. melanoma lentigginoso acrale
4. melanoma nodulare

Le prime tre lesioni iniziano con una diffusione ‘piana’ sulla superficie cutanea, che rappresenta la fase di crescita orizzontale (melanoma piano). Dopo un periodo di tempo variabile, questi tumori possono sviluppare componenti nodulari invasive (melanoma piano-cupoliforme).

Invece il melanoma nodulare fin dal primo momento è un nodulo invasivo in profondità (melanoma cupoliforme).

Tale distinzione risulta importante in quanto si correla bene con la prognosi della neoplasia. Infatti, tra i vari fattori che possono essere presi in considerazione per prevedere l’evoluzione del melanoma, attualmente si considera di primaria importanza lo spessore massimo del tumore.


EPIDEMIOLOGIA
Il Melanoma colpisce prevalentemente soggetti di età compresa tra i 30 ed i 60 anni e di classe sociale medio-alta; è molto raro in età giovanile e prima della pubertà.
Considerato fino a pochi anni fa una neoplasia rara, oggi mostra una incidenza in crescita costante in tutto il mondo e numerosi studi suggeriscono che sia addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.
A livello mondiale, si stima che nell’ultimo decennio il Melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi l’anno, con un aumento del 15% rispetto al decennio precedente. Il Melanoma cutaneo è in particolare molto più frequente nei soggetti di ceppo caucasico rispetto alle altre etnie. I tassi di incidenza più elevati si riscontrano infatti nelle aree molto soleggiate e abitate da popolazioni di ceppo nordeuropeo, con la pelle particolarmente chiara.
In Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti, è tuttora approssimativa: si aggira attorno a 7.000 casi l’anno.
Nell’ultimo quinquennio, dunque, in Italia i decessi attribuiti a melanoma cutaneo sono stati 4.000 nei maschi e oltre 3.000 nelle femmine, corrispondenti a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno, con punte di incidenza superiori a 10 per 100.000 abitanti in ambedue i sessi a Trieste e superiori al 6-7 per 100.000 a Genova, in Veneto ed in Romagna.
Nelle Regioni italiane settentrionali la mortalità per melanoma cutaneo è – per entrambi i sessi - circa il doppio di quella registrata nelle Regioni meridionali.
Nelle popolazioni europee, tra il 1980 e il 2000 l’incidenza del melanoma cutaneo è aumentata ad un ritmo dei 4-8 per cento l’anno.
A livello delle diverse sedi anatomiche, il maggior aumento dell’incidenza è stato per i melanomi del tronco e minimo per quelli della testa e del collo, per quelli delle gambe gli incrementi sono stati più marcati nel sesso femminile.
Il rischio di avere una diagnosi di melanoma cutaneo nel corso della vita (fra 0 e 74 anni) è di 8,4‰ fra i maschi (1 caso ogni 119 uomini) e di 8,1‰ fra le femmine (1 caso ogni 123 donne), mentre il rischio di morire è di 1,9‰ fra i maschi e 1,1‰ fra le femmine.



FATTORI DI RISCHIO
Esistono fattori di rischio legati all’ospite (endogeni) e fattori di rischio legati all’ambiente (esogeni).
Fattori endogeni: numero di nevi, presenza di nevi displastici o atipici, lentigo solari, fototipo chiaro, scarsa capacità ad abbronzarsi, facilità alle scottature, familiarità (5-10% melanoma familiare).
Fattori esogeni: non ci sono dati conclusivi sulla rilevanza dei raggi UV come fattore di rischio, ma l’insorgenza del tumore sembra correlata ad esposizioni solari intense, soprattutto di aree non fotoesposte, alle ustioni solari, soprattutto in età infantile.


PREVENZIONE PRIMARIA, STADIAZIONE E DIAGNOSI PRECOCE
La prevenzione primaria del Melanoma è certamente di difficile applicazione, ma la sensibilizzazione nei confronti dei fattori di rischio, prevalentemente le esposizioni solari molto intense, permetterebbe certamente di ridurre l’incidenza globale di questa neoplasia, soprattutto nei pazienti con fototipo più a rischio.
Per le sue caratteristiche cliniche ed il suo decorso il Melanoma è forse il tumore solido nel quale la diagnosi precoce può determinare una prognosi nettamente migliore.
La diagnosi precoce viene favorita dall’aumentata sensibilizzazione dei pazienti, dall’autodiagnosi, dalla maggiore attenzione dei familiari e del medico di famiglia, dalla migliore preparazione del Dermatologo (attraverso l’impiego della epiluminescenza ottica e digitale, mediante dermatoscopio, videomicroscopio, stereomicroscopio).

Le caratteristiche semeiologiche che pongono il sospetto di Melanoma sono sintetizzate nell’acronimo ABCDE:
- A: asimmetria
- B: bordi irregolari
- C: colore
- D: diametro
- E: evoluzione

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