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18 dic 2010



L'insonnia? Si combatte (anche) sul web
Due studi scientifici confermano la validità di alcuni programmi terapeutici online


MILANO - C'è chi passa ore davanti alla tv o su un libro, sperando che prima o poi la palpebra inizi a calare. E chi, svegliandosi di soprassalto nel cuore della notte, non riesce più ad addormentarsi e si riduce ad aspettare l'alba navigando online. Piuttosto che saltare di sito in sito, forse sarebbe meglio affidarsi ad uno dei tanti percorsi di aiuto psicologico per insonni che stanno prendendo piede su Internet.

INTERNET-TERAPIA - Due studi scientifici recenti hanno confermato la validità dei programmi psicoterapeutici per chi soffre di insonnia. Che questo approccio sia da preferire all'assunzione prolungata di farmaci è ormai cosa risaputa. È meno nota, invece, l'esistenza di terapie altrettanto efficaci che possono essere svolte interamente online. Il più famoso di questi programmi si chiama SHUTi ed è stato realizzato da ricercatori dell'Università della Virginia. Si tratta di un percorso guidato di nove settimane, durante le quali il paziente viene adeguatamente formato ad una corretta gestione del sonno (attraverso schede esplicative e giochi interattivi), "smontando" molti dei luoghi comuni che spesso ossessionano l'insonne-tipo. Ad esempio, che bisogna per forza riposare otto ore per sentirsi bene. O che, se si è stanchi, è giusto andare a letto presto: sbagliato, meglio rispettare la regolarità. Contemporaneamente, il paziente è invitato a tenere un diario in cui riporta i dati salienti della giornata (alimentazione, esercizi svolti, ore di veglia). In base alle informazioni acquisite, il programma calcola le ore di sonno che dovrebbe dormire per stare bene.

RISULTATI - SHUTi si basa sull'approccio psicoterapeutico secondo cui l'insonne deve prima di tutto cambiare l'atteggiamento mentale nei confronti del proprio problema. Obiettivo che il programma sembra raggiungere alla grande. In un esperimento condotto con 45 individui è stato riscontrato un aumento del 16% della "sleep efficiency" (parametro che tiene conto del tempo trascorso nel letto dormendo rispetto a quello passato rigirandosi), mentre i minuti di insonnia sono scesi complessivamente del 55%.
Risultati simili sono stati raggiunti in un altro esperimento condotto all'Università di Manitoba (Canada), anche questo basato su un programma online. A fine percorso il 35 per cento dei tester ha dichiarato di aver migliorato il proprio rapporto con il sonno.

ALTRI PROGRAMMI - Oltre a queste due esperienze, in rete esistono svariati altri programmi contro l'insonnia. E' il caso di "CBTforInsomnia" dell'Università del Massachusetts o dei percorsi online sviluppati da compagnie private come "MySelfHelp" e "Overcoming Insomnia". Secondo i dati di quest'ultimo servizio, nel primo anno di terapia i partecipanti hanno risparmiato oltre 3.000 dollari grazie alla migliore produttività sul lavoro.



Nicola Bruno

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