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11 dic 2010



L' Aspirina







ll 900 può essere considerato "il secolo dell'aspirina", J. O. Gasset nella rivolta delle masse scriveva: "Oggi, per l'uomo della strada la vita è più facile, più comoda e più sicura che per i potenti di ieri. A lui importa poco di non essere più ricco del suo vicino, se il mondo intorno a lui gli dà strade, ferrovie, alberghi, un sistema telegrafico, benessere fisico e aspirina".
In questo secolo è stato il farmaco più venduto. L'influsso che il farmaco ha avuto nel novecento lo si può desumere dal fatto che nel Trattato di Versailles, tra le condizioni imposte dai vincitori della prima guerra mondiale agli sconfitti imperi centrali, c'era la rinuncia della Bayer al brevetto sull'aspirina.
Nel 1969 il medico della Nasa incluse l'aspirina nel kit di ogni astronauta in partenza per la missione lunare Apollo 11.
Ma com'è nata l'aspirina?
Per rispondere a questa domanda bisogna ricostruire la sua storia avventurandoci in un dedalo di miti e leggende.

Origine dell' aspirina:
Ippocatre (460-377 a.C.), il padre della medicina, conosceva l'azione analgesica della linfa estratta dalla corteccia di salice che conteneva, come oggi sappiamo, l'acido salicilico.
Nel Medioevo, invece, le venditrici di erbe aromatiche e medicinali facevano bollire la corteccia del salice, dopo di che somministravano l'amaro decotto alle persone afflitte da dolori. Da un certo momento in poi, però, la raccolta dei rami di salice venne proibita, perché la pianta veniva utilizzata per la fabbricazione di cesti. Fu così che il medicamento cadde in disuso. L'utilizzo dell'acido salicilico venne ripristinato nel 1806. In quell'anno, infatti, Napoleone impose il blocco continentale e divenne quindi impossibile importare dal Perù il chinino, l'antipiretico allora più diffuso. Fu così che a qualcuno allora tornarono in mente i poteri benefici dell'estratto ricavato dalla corteccia della betulla. Ma come si è arrivati poi alla produzione della piccola pasticca bianca? Il processo è stato lento e complesso.



I primi studi risalgono al 1828. Nel 1838, il chimico italiano, Raffaele Piria, scoprì l'acido salicilico e nel 1853 Charles Frédéric Gerhardt, un chimico francese, produsse l'acido acetilsalicilico, anche se in forma impura, con gusto sgradevole e spesso con riflessi negativi sulla mucosa gastrica. Il merito di aver ideato un farmaco ben tollerato dai pazienti, e avente gli stessi effetti, va appunto a Felix Hoffmann, che può essere definito il vero e proprio inventore dell'Aspirina.Nel 1897 un giovane chimico della Bayer, Felix Hoffmann, iniziò a condurre degli studi per trovare un composto efficace e tollerabile, per alleviare i dolori reumatici del padre, che non tollerava il salicilato di sodio.
Hoffmann tentò di nobilitare l'acido salicilico per migliorarne la
tollerabilità e riuscì nel suo intento mediante l'acetilazione, cioè attraverso la combinazione di acido salicilico con acido acetico. Il 10 agosto 1897 egli descrisse nelle sue note di laboratorio l'acido acetilsalicilico (ASA), da lui sintetizzato in forma chimicamente pura e stabile.


Prima della sua registrazione, l'ASA fu sottoposto a sperimentazione clinica - una prassi fino ad allora sconosciuta-. I risultati furono così positivi che la direzione dell'azienda non esitò ad avviare la produzione del farmaco.
Il 1° febbraio 1899 venne depositato il marchio Aspirina che un mese dopo, il 6 marzo, fu registrato nella lista dei marchi di fabbrica dell'Ufficio Imperiale dei Brevetti di Berlino. Iniziava così una marcia trionfale senza precedenti.

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