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12 dic 2010





Benefica eroina:la vera,curiosa storia della droga più distruttiva del secolo.In realtà fu considerata a lungo un portentoso medicamento e messa in commercio dalla Bayer insieme all'aspirina



Una storia davvero curiosa e istruttiva, emersa recentemente. Quando cioe' la piu' pericolosa delle droghe era considerata un farmaco dalle molteplici indicazioni. Ed era "promossa" con slogan pubblicitari - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - La vera storia dell' eroina e' venuta recentemente alla luce dopo che, nel 1990, la Bayer, la casa farmaceutica che l' aveva messa per prima in commercio, ha finalmente aperto i suoi archivi. Con sorpresa si e' cosi' saputo che non era vero che l' eroina era stata sintetizzata per la prima volta alla Farbenfabriken Friedrich Bayer and Company, antico nome della societa' . Invece la sintesi della diacetilmorfina, il nome chimico dell' eroina, era in realta' gia' avvenuta circa 20 anni prima, nel 1874, in un oscuro laboratorio ad opera di un chimico chiamato Wright. Sfortunatamente per lui, alcuni suoi colleghi farmacologi, dopo averla sperimentata sulla rana e sul coniglio, ne avevano decretato l' inutilita' clinica. Come l' Aspirina. La seconda nascita della diacetilmorfina si verifica invece il 21 agosto 1897 ad opera del chimico della Bayer, Felix Hoffmann. Tra i chimici tedeschi c' era allora la convinzione che il processo di acetilazione degli alcaloidi naturali poteva originare composti meno tossici, piu' attivi e soprattutto piu' redditizi. Hoffmann, d' altra parte, aveva una ragione in piu' per apprezzare questa tecnica: neanche due settimane prima della neo sintesi dell' eroina aveva acetilato l' acido salicilico, offrendo alla Bayer la molecola dell' Aspirina. Largo respiro. La vera storia dell' eroina rivela un' altra sorpresa: la molecola non fu sintetizzata alla Bayer allo scopo di ottenere un antidoto della morfina, come si pensava. L' idea iniziale del farmacologo della Bayer, Heinrich Dreser, era invece quella di ottenere un prodotto piu' attivo della codeina nel migliorare la funzione respiratoria e nel calmare la tosse. Quello delle malattie dell' apparato respiratorio era gia' allora un mercato molto redditizio, anche perche' allora la tubercolosi polmonare era una malattia diffusa. A Dreser l' idea che l' eroina potesse migliorare la funzione respiratoria venne dall' osservazione degli animali da esperimento trattati con eroina: questa riduceva gli atti respiratori e, secondo Dreser, ne aumentava la profondita' . Quella che era la conseguenza della depressione dei centri del respiro venne interpretata come maggiore efficienza respiratoria. Se gli animali respiravano meglio il farmaco poteva giovare ai tanti malati di tubercolosi e perfino... agli alpinisti: infatti uno slogan della propaganda medica aveva definito l' eroina "la digitale del respiro". Dopo che Dreser pubblico' il suo primo lavoro farmacologico su quel surrogato della codeina, utile nell' "economizzare" la respirazione, perche' "approfondisce ciascun atto respiratorio", i piu' grossi farmacologi tedeschi, russi, francesi, inglese, ungheresi, svedesi e svizzeri si scatenarono per confermare i risultati di Dreser. Una panacea. Tra il 1899 e il 1905 vennero pubblicati 18 lavori clinici sull' eroina e nel 1910 i lavori clinici eseguiti con l' eroina includevano almeno 10 mila pazienti. La grande maggioranza degli studi giudico' l' eroina positivamente, alcuni lavori erano addirittura entusiastici. Nessuno parlava di "dipendenza iatrogena" ad eccezione di qualche voce dissidente. Bisogna riconoscere che il problema della dipendenza era relativamente limitato perche' l' eroina era somministrata per bocca alle dosi di 5 mg, anche se piu' volte al giorno. Dopo alcuni anni dalla sua introduzione, l' uso clinico dell' eroina venne peraltro esteso ben oltre le patologie respiratorie. Secondo la letteratura medica di allora l' eroina poteva avere almeno 30 indicazioni cliniche negli adulti, nei bambini, nelle donne gravide: l' angina pectoris, l' insufficienza miocardica, l' aneurisma aortico, la disfagia, il cancro dello stomaco, l' influenza, la sclerosi multipla, le malattie ginecologiche (tamponi impregnati di eroina), il parto e la narcosi. Alcune indicazioni sembrano oggi davvero bizzarre: febbre, ipertensione, singhiozzo, demenza, depressione, psicosi. Una possibile giustificazione del successo dell' eroina era la sua capacita' euforizzante. L' antisesso. L' eroina venne usata anche come antiafrodisiaco "per attenuare l' eccesso patologico della libido, inclusa la ninfomania". L' idea iniziale di questa applicazione venne al medico parigino Heins che aveva osservato come alcuni pazienti maschi, nonostante avessero grossi problemi respiratori, "non negavano nulla a Venere". Dopo brevetrattamento con eroina, questi pazienti lamentarono impotenza. Oggi l' impotenza e' un riconosciuto effetto collaterale. Nella legalita' . Nel 1899 la Bayer esportava l' eroina in 23 Paesi. Fino al 1913 la produzione annuale era "limitata" a una tonnellata. Ben presto pero' , non esistendo brevetto, almeno 20 ditte farmaceutiche, di cui 14 in Germania, si misero a produrre la "miracolosa" diacetilmorfina. Dopo il 1920 molte ditte farmaceutiche che producevano eroina, tra le quali Hoffmann La Roche, C.H. Bohringer e Sohn, Roessler fils e Co., riuscivano a eludere "La Hague Opium Convention" del 1912 e la Convenzione sull' Oppio di Ginevra del 1925, vendendo tonnellate di eroina al mercato nero fino al 1930. Oggi l' uso medico dell' eroina e' legalmente autorizzato solo in Inghilterra, Belgio, Canada, Irlanda, Malta e Svizzera. L' Inghilterra consuma il 95% della produzione legale di eroina, pari a kg 300 all' anno, come analgesico, ma anche nel trattamento dei tossicodipendenti. Nel 1970 il Comitato americano per il trattamento del dolore intrattabile, aveva chiesto la legalizzazione dell' eroina per il trattamento dei pazienti terminali. Tale richiesta non e' stata accolta, sulla base di severi studi clinici che avevano concluso che l' attivita' analgesica dell' eroina non era superiore a quella di altri oppioidi gia' in commercio, meno pericolosi.

*ordinario di Neuropsicofarmacologia Univ. di Cagliari

Gessa Gian Luigi

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