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20 mar 2011



Il parere dell’Associazione Italiana Medicina del sonno
CHI DORME NON PIGLIA PESCI, MA NEMMENO L’INFARTO
Meno di sei ore per notte crea problemi alla circolazione


MILANO - Meno si dorme, più si rischia l’infarto. E’ quanto sostengono gli esperti dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno. Non parliamo di una notte decisamente agitata, magari in seguito ad uno stress. Parliamo invece dell’insonnia cronica (non più di sei ore giornaliere), le cui cause sono spesso diverse fra loro ma che,perdurando nel tempo,sono in grado di provocare guai alla nostra salute.
Almeno nel 50% di tali soggetti – si precisa- aumenta la possibilità di andare incontro ad episodi di infarto cardiaco e di ictus cerebrale. Di base, il primo passo negativo è un aumento della pressione arteriosa ( i valori normali sono fra 140 ed 85 millimetri di mercurio). Lo stato d’ipertensione,infatti,di rado produce sintomi iniziali e quindi la persona non se ne accorge, fino al momento in cui si ha l’effetto negativo.
Da qui- ecco il messaggio- emerge la necessità di effettuare controlli costanti di questo e di altri parametri clinici e di laboratorio. Almeno una volta l’anno,se non esistano precedenti familiari di affezioni cardio e cerebrovascolari,è bene misurarsi la pressione, effettuare semplici analisi di sangue per verificare la normalità dei valori.
Al di là di tutto ciò, indubbio valore possiedono gli stili di vita come quello alimentare dove la dieta mediterranea si conferma la scelta ottimale, privilegiando frutta e verdura. Il diabete è un nemico subdolo quanto coriaceo, perché nel tempo indebolisce organi bersaglio come rene,retina e cuore. Una “passata” inoltre sulla bilancia non si dimostra affatto disdicevole:grasso e diabete sono grandi amiconi.
Poi non va dimenticata l’abolizione dell’abitudine al fumo o considerare la migliore sigaretta quella che non verrà mai accesa. Il fumo passivo cronico come in famiglia,specie fra i bambini, è portatore di concreti problemi sia a carico dell’apparato respiratorio che vascolare.
E, per finire, ha un indubbio valore un’ abitudinaria attività fisica: in una parola è la regola dei diecimila passi. Almeno tre volte la settimana, una trentina di minuti di buon passo, in zona ovviamente non inquinata, sono di ottimo auspico per la nostra salute. Alla fine del salmo, si potrebbe dunque concludere aggiornando clinicamente un vecchio adagio:”Chi dorme non piglia pesci, ma nemmeno l’infarto”.

GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)

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