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1 mar 2011


Medicina
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Svelati errori mago del bisturi di 100 anni fa, simili a quelli di oggi

Le note di un neurochirurgo risalenti alla fine dell'Ottocento e gli inizi del secolo scorso

(Adnkronos Salute) - Il problema degli errori medici non è così nuovo come sembra. Una ricerca condotta spulciando le note del celeberrimo neurochirurgo americano Harvey Williams Cushing, redatte tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del secolo scorso, ha messo in luce una copiosa documentazione delle sue disavventure chirurgiche. Ma anche la profondità dei suoi suggerimenti per prevenire in futuro errori che, secondo i ricercatori moderni, in alcuni casi sono sorprendentemente simili a quelli che ancora oggi si verificano negli ospedali di tutto il mondo. Un team della Johns Hopkins University, nel cui ospedale il chirurgo lavorò per anni, spiega sugli 'Archives of Surgery' come questa documentazione può aver giocato un ruolo importante e di stimolo per i progressi delle cure mediche e della neurochirurgia nell'epoca di Cushing. E la sua riscoperta potrebbe avere lo stesso effetto positivo ancora oggi. "Riconoscere gli errori medici è evidentemente qualcosa che i camici bianchi hanno considerato come di cruciale importanza per il progresso della scienza molto tempo fa", sottolinea Katherine Latimer, principale autrice della ricerca. Latimer e i suoi colleghi hanno perlustrato gli archivi della Johns Hopkins localizzando le note relative a 878 pazienti di Cushing. Le note, trasferite decenni fa su microfilm, coprono i primi anni della carriera del grande chirurgo, dal 1896 al 1912. Ma la decifrazione degli appunti è stata resa complessa dalla grafia poco comprensibile dello specialista, da abbreviazioni e dai fitti commenti di altri medici. Così i ricercatori hanno selezionato 30 casi, in cui alcuni errori sono chiaramente delineati da Cushing. I casi appartengono a categorie di errori simili a quelli che affliggono oggi i medici, spiegano gli autori, classificando 11 degli episodi 'nel mirino' come errori di giudizio: in cui, in pratica, Cushing ha fatto la scelta sbagliata durante un intervento chirurgico. Un esempio fra tutto, l'operazione eseguita sul lato sbagliato del cervello di un paziente. Diciassette casi, poi, sono stati identificati come "errore umano", in cui Cushing ha rivelato un comportamento goffo o disattento, come ad esempio la caduta di uno strumento in una ferita chirurgica. Tre episodi sono stati considerati legati ad apparecchiature o strumenti. Latimer ei suoi colleghi sono stati stupidi dalla mole di documentazione "onesta e trasparente" attraverso la quale Cushing analizza la propria condotta. Le note riconoscono gli errori che possono aver condotto a decessi o messo in bilico la riuscita degli interventi. E questo in un'epoca in cui il contenzioso per malpractice già stava diventando una preoccupazione crescente per i medici, almeno negli Usa. Non tanto (almeno all'epoca) per una questione di sanzioni, quanto per la stessa reputazione dei 'camici bianchi'. Si trattava di un'era di grandi progressi medici: la mortalità dei pazienti operati per tumori cerebrali è scesa dal 50% al 13% nel corso della carriera del celebre neurochirurgo. Progressi frutto non solo delle tecnologie più avanzate, ma anche del fatto che per la prima volta è stata tenuta una attenta documentazione degli errori, che hanno aiutato lo stesso Cushing e altri chirurghi a sviluppare metodi per evitarli, dicono i ricercatori. "Le persone sono esseri umani e faranno" sempre "degli errori medici", dice Latimer, "vigilare sulle proprie debolezze è fondamentale per migliorare". Un atteggiamento che deve essere rinnovato "anche oggi". Anche perché, spiega Alfredo Quinones, associato di neurochirurgia presso la Johns Hopkins University School of Medicine e autore anziano dello studio, gli errori medici continuano ad avere un enorme impatto sui pazienti e le loro famiglie. "Riconoscerli e segnalarli ci può aiutare a migliorare notevolmente la medicina".

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