"MANGIO E MI BUTTO IN ACQUA":NO,MEGLIO ASPETTARE
I medici consigliano due – tre ore d'intervallo rispetto al pasto. Immergersi poco alla volta,bagnadosi il corpo e mai da soli.
"Mangio e mi butto in acqua. Tanto non mi succede niente, perché ormai ci sono abituato". "Meglio aspettare tre ore,perché potrebbe essere pericoloso se la digestione non è ancora terminata". Due espressioni opposte,quasi contrastanti della cultura popolare, fra le quali la medicina si pone in equilibrio.
Dunque, la verità sta nel mezzo,ma un po' di prudenza non guasta mai in linea generale,senza contare altre importanti variabili in questa sempre più diffusa consuetudine. Le temperature africane del periodo rendono gli interrogativi ancor più attuali e pressanti.
E' giusto tenere presente che,dopo il pasto (ma dipende anche cosa e quanto si sia mangiato),inzia un processo digestivo che richiama a livello vascolare nello stomaco,una grande quantità di sangue,necessaria per mandare avanti nel modo corretto il procedimento. Si ha inoltre un leggero innalzamento della temperatura corporea.
Un percorso che,in media,fatta la premessa del menù ( i cibi ricchi di calorie e grassi richiedono più tempo),impone una parentesi di due – tre ore. Ai bambini,le mamme più prudenti insegnano dunque – come principio d'educazione sanitaria – di attendere questo intervallo. C'è invece chi non ne tiene conto e si getta in acqua con il boccone ancora in bocca. Finchè non succede nulla,va tutto bene nella piena libertà di ciascuno. Indubbiamente l'abitudine può far testo. Noi,non lo consigliamo.
Comunque esistono altre regole non meno importanti. E' bene non correre rischi ed immergersi piano piano,lentamente,magari bagnandosi braccia,gambe e tronco un po' alla volta. Evitare cioè il tuffo completo. La pelle è già calda per via dell'azione solare,l'acqua
non supera mai i 18-20° in media, così il divario brusco può giocare qualche scherzo di cattivo gusto.
Ma è opportuno,al contempo,non fare mai il bagno da soli e soprattutto in luoghi isolati,non tralasciando l'accortezza di conoscere il luogo dove si decida d'immergersi e se le condizioni del mare o dello specchio d'acqua consentano d'agire in sicurezza.
"Esci dall'acqua non appena vedi le dita diventare un po' viola". E' la tradizionale raccomandazione delle mamme. In effetti, è un segnale abbastanza tipico che sta cambiando qualcosa nell'impatto dell'organismo con l'ambiente in cui è immerso. Quindi, teniamone conto,al di là dell'amore materno che ha sempre ragione.
Un'ultima cosa:è bene sapere nuotare,anche se tutti assicurano di avere sufficiente esperienza. Le tragedie di questi giorni dimostrerebbero il contrario.
GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)
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