O Verbena officinalis, Verbena hastata .
NOMI COMUNI : Erba Sacra, Erba Crocetta, Erba Colombina, Erba turca, barbegna, coj dij prà, erba de S.Gioan, clumbeina, crous, purecella, erba della milza, birbina, virminaca, crebena.
E una buona galattogena - agisce sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di stimolare la secrezione lattea nelle puerpere - in tutte le donne invece regola la produzione naturale di ormoni.
Altre caratteristiche e proprietà:
* tonica - agisce su tutto l'organismo rinvigorendolo e rafforzando tutti gli organi
* antinevralgica - utile per alleviare dolori nevralgici e mestruali
* emmenagoga - stimola il flusso mestruale se scarso
* diaforetica - agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di aumentare la perspirazione, e stimolare la fuoriuscita delle tossine attraverso la pelle. Usato anche per assistere il sistema immunitario grazie alla sua capacità di scacciare la febbre.
* diuretica e depurativa del fegato e della milza
* febbrifuga - agisce sul sistema immunitario per la sua capacità di scacciare la febbre
* antinfiammatoria - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità nel contrastare le infiammazioni
* antireumatica - agisce sul sistema immunitario alleviando e prevenendo i dolori reumatici
* espettorante - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua capacità di facilitare la rimozione delle secrezioni della membrana mucosa bronco-polmonare e causare l'espulsione di muco dal tratto respiratorio. Il tè caldo, preso spesso, è raccomandato per febbri e raffreddori, soprattutto per decongestionare la gola e il torace.
* vermifuga - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di causare l'espulsione di vermi intestinali
* vulneraria - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di guarire e curare le ferite
* tranquillante naturale - utile nell'ansia, nell'insonnia e nella tensione nervosa anche quando, questi disturbi, sono associati a stress.
* antispasmodica - agisce sul sistema nervoso grazie alla sua abilità di prevenire o alleviare gli spasmi muscolari
* astringente - agisce sul sistema endocrino e ormonale grazie alla sua abilità di causare la contrazione dei tessuti
Non usare in gravidanza.
Storia e curiosità:
La Verbena, pianta sacra agli antichi romani, non va confusa con la gradevole Cedrina, detta anche Verbena odorosa.
La verbena non viene utilizzata per usi culinari e gastronomici, perché il gusto non si adatta in cucina. In cosmesi, invece, l'infuso può essere usato come decongestionante degli occhi. Alla verbena un tempo erano attribuite proprietà magiche. Essa veniva colta nella notte di San Giovanni (24 giugno). Ciò si spiega, forse, con il fatto che questa festa ha sostituito il solstizio di estate (22 giugno), giorno in cui il sole raggiunge l'apice suscitando un momento di alta suggestione.
La verbena era usata da varie tribù di Indiani Americani per curare febbri, raffreddori, tosse e catarro. I Cherokee la usavano anche come un rimedio per problemi intestinali, diarrea e dissenteria. La verbena è stata usata anche come analgesico per l'otite e i dolori dopo parto ed è uno sbloccante per le mestruazioni.
Il nome
Verbena deriva dal Celtico
ferfaen, da fer (scacciare via) e faen (pietra), poiché la pianta era molto usata per curare problemi della vescica, soprattutto calcoli. Un'altra origine del nome è indicata da alcuni autori da Herba veneris, per le qualità afrodisiache attribuitele dagli antichi. I sacerdoti la usavano per sacrifici, da cui il nome Herba Sacra. Il nome Verbena era il nome classico romano per 'piante d'altare' in generale, e per questa specie in particolare. I druidi la aggiungevano alla loro acqua lustrale, e maghi e stregoni la usavano ampiamente. Era adoperata per vari riti e incantesimi, e dagli ambasciatori per concludere alleanze. Macinata, era indossata intorno al collo come talismano contro mal di testa, a anche contro morsi di serpente e altri animali velenosi, e come portafortuna in generale. Si riteneva benefica per la vista. Tutte queste sue virtù sono probabilmente derivate dalla leggenda della sua scoperta sul monte del Calvario, dove fu usata per cicatrizzare le ferite del Salvatore crocefisso. Perciò, viene benedetta con un rituale commemorativo quando si raccoglie.
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