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30 apr 2010



 

Il 2 Maggio,"Giornata Nazionale"


 

EPILESSIA:CENTO NUOVI CASI AL GIORNO IN ITALIA


 

Nuove terapie,rimangono ancora tabù e pregiudizi. Non è una malattia mentale


 


 

Cento nuovi casi al giorno,600 mila quelli attualmente presenti in Italia. Ma è solo un aspetto dell'epilessia nel nostro Paese. Tanti,troppi tabù resistono infatti ancora nella cultura della gente (era nota già ai romani che la chiamavono "morbus sacer" o "malattia comiziale" per l'effetto d'immagine quando colpiva la persone in luoghi affollati). Radicata è in particolare credenza si tratti di una malattia psichiatrica e siano coinvolti streghe,maghi e via dicendo.


 

Ecco perché la "Giornata" nazionale che si celebra domani mantiene il proprio ruolo d' informazione e sensibilizzazione. In tante piazze italiane volontari di varie Associazioni di pazienti e familiari,coadiuvati da specialisti neurologi, saranno disponibili per illustrare alla popolazione il problema della malattia ed al contempo rispondere ai quesiti. Lo si apprende dalla LICE,la Lega Italiana contro l'Epilessia.


 

Con il termine di crisi epilettica s'intende una varietà di sintomi neurologici dovuti ad una scarica elettrica anomala,sincronizzata e prolungata di cellule nervose della corteccia cerebrale. Per epilessia,invece, si indica un insieme di crisi epilettiche con varia modalità e cadenza di tempi.


 

Cause ancora non certe comunque,se si parla della predisposizione familiare,di fattori esterni come stress psico-fisici eccessivi,modificazioni del ciclo sonno - veglia,eccessiva assunzione di alcool e droghe,esposizione prolungata a stimoli luminosi (videogames o tv o semaforo, in soggetti più predisposti di altri).


 

La diagnosi ,oltrechè clinica in base ai sintomi,si fa attraverso l'esecuzione dell'elettroencefalogramma,la risonanza magnetica o la tac alla ricerca di eventuali alterazioni e cerebrali ed esami di laboratorio.


 

La terapia è in primo luogo farmacologica,con la somministrazione di specifici farmaci. Là dove sussista una farmacoresistenza ( 25-30% dei casi)si può ipotizzare l'asportazione della zona cerebrale sede dell'origine delle crisi ( nella maggior parte dei casi il lobo temporale). Terza soluzione,la stimolazione del nervo vago. Meno efficace,può rappresentare valida in mancato successo delle altre scelte.


 


Epilessia e donne – L'assunzione di contraccettivi orali non influenza né la gravità, né la frequenza delle crisi. L'efficacia contraccettiva orale può essere ridotta dall'interazione con farmaci antiepilettici,specie quelli di "vecchia "generazione. Le pazienti non presentano minor fertilità rispetto alla media. La malattia non crea problemi durante la gravidanza ed il parto,tranne nelle condizioni di crisi frequenti ed intense. Occorre però monitorare la terapia durante la gestazione. Consigliato è l'allattamento al seno, mentre i farmaci scarsamente influenzano la sua qualità.


 


Epilessia,bambini ed adolescenti – Se non è particolarmente grave,non incide sulle capacità d'apprendimento. Le difficoltà dell'inserimento scolastico sono per lo più legate a pregiudizi culturali e familiari,con atteggiamenti di diffidenza da parte dei compagni di classe.


 

Contro le crisi davanti a tv e videogames, qualcosa si può fare:illuminare l'ambiente circostante,non tenere i bambini troppo vicini agli schermi luminosi,dotarsi di schermi a 100 hz o meglio LCD o al plasma,limitare i tempi d'esposizione.


 


Epilessia e lavoro – Il tasso di disoccupazione è più alto nei soggetti con epilessia. Discriminazione sul lavoro è legata alla scarsa attuazione delle leggi vigenti. Sono comunque controindicati taluni lavori pericolosi per sé e per gli altri. L'impegno lavorativo può inibire le crisi,soprattutto per l'allerta necessaria alla concentrazione psico-emotiva. C'è infine scarsa sensibilità media fra i datori di lavoro e ciò spinge il paziente a nascondere la propria situazione.


 


Pronto Soccorso- Non tentare di aprire la bocca, né di inserire all'interno oggetti morbidi o rigidi,non bloccare braccia e gambe. Se il soggetto è già a terra porre sotto il capo qualcosa di morbido per evitare, in casi di nuove crisi, la possibilità di ulteriori traumi. Terminata la crisi,slacciare colletti e ruotare la testa di lato per favorire la fuoriuscita di saliva e premettere respirazione normale.


 

GIAN UGO BERTI

(riproduzione vietata)


 


 


 


 


 

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