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27 giu 2010



 


 

VIRUS: CON IL CODICE GENETICO CONTRO LA REPLICAZIONE


 


 

Innovative ricerche. La sperimentazione all'Istituto romano d'infettivologia "Spallanzani"


 


 


 


 


 

Se per l'identificazione amministrativa di una persona è indispensabile il codice fiscale,oggi in medicina lo stesso avviene con il codice genetico. A 57 anni dalla sua scoperta è diventato il mezzo più sicuro per riconosce il genoma di una cellula. In pratica, un semplice tampone faringeo,durante la scorsa epidemia influenzale,consentiva di stabilire la presenza del virus H1N1 senza bisogno di coltivarlo in laboratorio.


 

E' una vera e propria svolta per scoprire il segreto della longevità,l'identità appunto di una persona,l'origine di alcune malattie ereditarie e la risposta alle cure nell'ambito di un percorso terapeutico. Per quanto riguarda l'infezione da HIV (il virus dell'aids con 60 mila casi di malattia conclamata in Italia, dalla scoperta del virus negli USA nel 1981)o della tubercolosi ( circa trecento i casi l'anno nel nostro Paese), è possibile ad esempio verificare i motivi degli insuccessi di cura.


 

Ed ancora:la vicinanza dell'uomo a "serbatoi" animali,sia nella fauna selvatica che d'allevamento,da cui nuovi virus possono effettuare il salto di specie ed arrivare all'uomo ed i crescenti flussi migratori da zone dove sono ancora diffuse malattie ritenute completamente debellate in Europa,hanno fatto comparire nuove specie e ripresentare vecchie affezioni.


 

Con crescente preoccupazione,infatti – ha precisato Maria Rosa Capobianchi dell''Istituto "Spallazzani", Centro di riferimento nazionale per le malattie infettive, nella conferenza stampa di Roma – si parla di infezioni emergenti e riemergenti, come la SARS,le pandemie influenzali e la tubercolosi.


 

Per quanto invece riguarda l'aids – ha aggiunto – l'avvento della terapia anti – retrovirale altamente efficace negli anni '90,ha portato ad una drastica riduzione della morbilità e della mortalità dal virus dell'HIV.


 

Da allora,sono stati identificati nuovi farmaci che colpiscono fasi diverse del meccanismo di replicazione virale. I frequenti fallimenti delle cure richiedono,allora, di rivedere di continuo le scelte terapeutiche,sulla base d'informazioni aggiuntive,come il movimento degli stessi virus e le possibili variante resistenti ai trattamenti,che possono indicare se una classe di farmaci sarà efficace o meno. Queste analisi molecolari, ha concluso Capobianchi – possono individuare resistenze che,se attrezzate con altre metodiche,rimarrebbero invece nascoste e permettono al contrario d'escludere per la cura alcuni tipi di farmaci non efficaci,riducendo di fatto gli effetti collaterali,con benefici per i pazienti e la spesa sanitaria.


 


 

GIAN UGO BERTI


 

(riproduzione vietata)

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