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20 ago 2010



 

HELICOBACTER:ULCERA GASTRICA AD UNA SVOLTA

Una nuova molecola (n-acetilcisteina)scioglierebbe la membrana difensiva prodotta dallo stesso batterio. In Italia,oltre un milione di persone presentano ulcera gastro-duodenale. Uno studio al Gemelli di Roma


 

ROMA – E' forse ad una svolta la cura dell'ulcera dello stomaco legata all'azione dell'helicobacter pylori (un batterio che si trasmette attraverso il respiro e che provoca l'infiammazione gastrica, con calo delle difese immunitarie). La notizia viene dal'università Cattolica di Roma.

Noto fin dagli anni '80 ( i suoi scopritori, Barry Marshall e Robin Warren ricevettero il premio Nobel nel 2005),l'helicobacter (chiamato così perché la forma delle sue ali assomiglia a quella di un elicottero) è presente in circa il 15% dei casi di ulcera (in Italia sono complessivamente circa un milione e duecentomila, con un rapporto di tre ad uno per gli uomini,mentre nel 10% dei casi si aggiunge anche quella duodenale).

La terapia antibiotica tradizionale non sempre funziona – precisano gli esperti del Gemelli –e questo a livello ipotetico fa pensare a più forme di batterio. Ma la novità dello studio pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology, riguarda la ricerca di un'altra motivazione degli insuccessi terapeutici. Il batterio sarebbe infatti capace di creare attorno a sé una barriera difensiva,una specie di membrana biologica.

Da qui,il percorso operativo:l'identificazione di una molecola mucolitica, come l' n-acetilcisteina, in grado d'inibire la sua formulazione. La riprova, poi, nello studio comparato su due gruppi di pazienti resistenti alle cure tradizionali:quello che aveva impiegato la n-acetilcisteina presentava l'eradicazione del batterio nel triplo dei malati.

Circa le prospettive, si fa notare come siano necessarie ulteriori conferme se aumentare il dosaggio del farmaco oppure l'esposizione al mucolitico per rendere la terapia più efficace. Un'altra possibilità è quella di studiare altre sostanze per inibire la formazione della membrana o renderla instabile.

GIAN UGO BERTI

(riproduzione vietata)

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