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30 ago 2010


 

 

News

30/08/2010 - GENETICA

Scoperto un fattore di rischio genetico
per l'emicrania comune

Un allele sul cromosoma 8 potrebbe aumentare rischio malattia

PARIGI

Una piccola variazione del Dna potrebbe favorire l'insorgere dell'emicrania: è quanto hanno scoperto i ricercatori del britannico Trust Sanger Insitute, in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature Genetics.

Un legame genetico era già stato messo in luce per alcune forme rare di emicrania, ma non per quella ordinaria, che colpisce 300 milioni di persone nel mondo: l'allele in questione si trova sul cromosoma 8, è noto come "rs1835740" e regola il livello del glutammato, una delle sostanze chimiche che permette il collegamento fra i neuroni.

Il difetto genetico risiede sul cromosoma 8 tra due geni, PGCP e MTDH/AEG-1 e i ricercatori hanno scoperto che a questo difetto corrisponde il malfunzionamento del gene MTDH/AEG-1 e che ciò potrebbe causare l'"ingolfamento" delle sinapsi, cioè dei ponti di comunicazione tra neuroni, a causa dell'accumulo di un importante messaggero chimico del cervello, il glutammato.

L'emicrania si stima interessi una donna su sei e un uomo su 12 e che sia il problema neurologico più dispendioso sia in Europa sia in Usa. Generalmente ha il suo esordio dopo la pubertà, ma il disturbo è maggiormente frequente tra i 35 e i 45 anni. Spesso l'attacco emicranico, che si manifesta con un dolore forte e pulsante e che tipicamente affligge metà testa, è preceduto da sintomi premonitori come disturbi visivi o della sensibilità con formicolii, per cui si parla di emicrania con aura.

Il soggetto emicranico non di rado si adatta, ignaro delle conseguenze, alle sbagliate cure fai-da-te, "imbottendosi" di analgesici che però possono addirittura dare dipendenza, mentre è il neurologo che deve stabilire la cura adatta per ogni paziente. L'attacco di emicrania può essere scatenato da uno o più fattori, per esempio certi cibi, o addirittura le condizioni meteo, ma si ritiene che dietro vi sia una certa predisposizione ereditaria, tant'è vero che spesso il disturbo è caratterizzato da familiarità. Finora però non erano stati eseguiti studi estesi di genetica per scovare eventuali geni responsabili dell'emicrania, o per meglio dire della predisposizione al disturbo.

Ci hanno pensato i ricercatori del consorzio internazionale di genetica delle cefalee che hanno confrontato l'intero genoma di 3000 persone che soffrono di emicrania da Finlandia, Germania e Olanda, con il genoma di oltre 10.000 persone sane. Poi per conferma hanno ripetuto la stessa analisi genetica su altri 3000 pazienti e oltre 40.000 soggetti sani. È emerso che i pazienti con emicrania presentano spesso una mutazione a cavallo di due geni, PGCP e MTDH/AEG-1, stimando quindi che questo difetto genetico è associato a un rischio significativo di soffrire di emicrania.

I ricercatori si sono anche fatti un'idea di come questa mutazione sortisca il mal di testa: il difetto genetico, infatti, scompensa l'attività del gene MTDH/AEG-1 che è un importante regolatore di un altro gene, EAAT2, una molecola "spazzina" che ripulisce le sinapsi dal glutammato, cioè controlla lo smaltimento del neurotrasmettitore glutammato. Quindi, pensano i ricercatori, uno squilibrio nel funzionamento dei geni può portare all'accumulo del glutammato, da cui il mal di testa.

Ovviamente si tratta per ora solo di speculazioni, concludono i ricercatori, ma sta di fatto che aver individuato un fattore di rischio genetico dell'emicrania apre a tutta una serie di nuovi studi verso la scoperta di nuove terapia.


 

Nature Genetics

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