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2 ago 2010


A PIEDI NUDI IN PISCINA, VERRUCHE IN AGGUATO


 

Meglio sandali o scarpette anche al mare o sotto la doccia. I suggerimenti di Teresa Sichetti, del Centro di Dermocosmesi Laser Assistito all'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana


 


 


 


 


 

PISA - E' lo stesso virus coinvolto nella formazione del cancro all'utero,ma quando è sulla pelle è tutta un'altra cosa. Nemmeno confrontabile con la prima, statene sicuri,certo si dimostra responsabile d'una situazione fastidiosa e contagiosa. Parliamo qui di verruche, provocate appunto dall'azione del papillomavirus.


 

Non importa andare al mare per beccarsele. Basta una piscina, i suoi bordi,le comuni docce. Colpiti sono ovviamente mani e piedi, non di rado ne fanno le spese palpebre e genitali. Spesso ci si accorge della loro presenza perché prudono e fanno male. A volte tutto passa sotto silenzio. Il problema è che sono contagiose. Uno se le gratta, poi si strofina inconsapevolmente il viso od un'altra parte del corpo e,il più delle volte,il gioco è fatto.


 

Diciamo il più delle volte, perché l'attecchimento sulla pelle è anche un fatto di predisposizione genetica. In pratica, due persone che frequentano gli stessi ambienti possono contrarle oppure no. Può essere in sostanza un problema d'anticorpi e quindi avere un ruolo la presenza di altre malattie concomitanti, capaci di ridurli di numero e potenzialità difensiva.


 

Non va dimenticato, comunque, come una pelle sana,ben idratata e non lesionata da ferite od abrasioni rappresenti,di per sé,un ostacolo efficace contro l'attecchimento, rispetto ad una cute macerata o maltrattata.


 

La prudenza non è,in ogni caso,mai troppa. Consigliabile è non camminare a piedi nudi in luoghi comuni, frequentati da altra gente,anche in casa. E' la realtà, apparentemente strana,ma vera.


 


 


 


 

Usare allora sempre scarpette o sandali. Non indossare scarpe da tennis o di plastica,bensì calzature leggere,aperte, di tela o di pelle fine, così da facilitare la traspirazione del piede. Se vogliamo le scarpe da tennis, scegliamole di spugna,capaci d'assorbire il sudore.


 

Quali cure? Secondo la dott.ssa Teresa Sichetti, responsabile del Centro di Dermocosmesi Laser Assistito all'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, la scelta deve essere legata alle caratteristiche del singolo caso. Se sono una o due soltanto, meglio ricorrere all'impiego del laser all'anidride carbonica per la bruciatura. Se il numero fosse decisamente superiore, è buona norma invece fare ricorso alla terapia fotodinamica con l'uso di una particolar crema ed un'apposita lampada,sotto controllo medico. Da non trascurare,infine, la crioterapia ovvero il ricorso al ghiaccio.


 


 

GIAN UGO BERTI


 

(riproduzione vietata)

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