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21 ago 2010

Le malattie cutanee nell’ospedale di San Bonifazio


 

Una particolare tipologia di degenti era quella degli affetti da malattie cutanee. Il Rescritto del 17 aprile 1788 aveva stabilito che alcune stanze dell'ospedale di S. Bonifazio fossero destinate al ricovero dei malati di lebbra, di tigna e di rogna: "Per ciascheduna di queste tre classi vi sarà una stanza separata con un sufficiente numero di letti e più altra stanza contigua per la convalescenza o per l'esperimento della rispettiva guarigione, e ciò all'effetto principalmente che simili Individui siano ristabiliti al commercio e alla società senza rischio della pubblica salute." Una notificazione di poco successiva (10 ottobre 1788) precisava che erano ammessi al ricovero soltanto i malati di tigna o rogna "inveterata [...], trascurata a segno da essere caratterizzata come grave, [...] o complicata da altra malattia veramente curabile". I malati di tigna o rogna "semplice", invece, venivano ammessi alle cure in determinati orari "senza ricevere né vitto né alloggio". Ai rognosi, in particolare, veniva somministrata (gratuitamente per i miserabili) una pomata composta da zolfo, calce viva, sale comune e lardo. Nell'ottobre del 1818, per arginare la diffusione della rogna "nella classe indigente", il granduca, sollecitato da una commissione provvisoria dell'ospedale di S. Maria Nuova, permise che quaranta letti gratuiti dell'ospedale di S. Bonifazio fossero destinati, per la durata di tre mesi (da ottobre a dicembre), ai malati affetti da rogna semplice, i quali oltre ai certificati regolarmente richiesti, dovevano presentare anche una "lettera di indirizzo del Gonfaloniere della città". L'ammissione straordinaria di questi malati venne poi prorogata fino a tutto il mese di gennaio del 1819. Talora, inoltre, venivano accolti in S. Bonifazio persone non gravemente affette da rogna o tigna, ma appartenenti a famiglie particolarmente disastrate. Tuttavia il mantenimento dei malati cutanei rimase per molti anni un problema spinoso e nel 1838 venne "reputato conveniente rinnovare gli ordini sovrani in proposito emenati": nessuna ammissione per malati "semplici", somministrazione dell'unguento "così detto pomata per la rogna", ammissione dei tignosi nei primi tre giorni dei mesi da aprile a settembre.

 
 

Notizie tratte dall'Archivio di Stato di Firenze

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