MANGIARE IN FAMIGLIA,FA BENE ALLA SALUTE
I risultati di una ricerca americana. Un concetto molto chiaro già ai nostri nonni.
ROMA – Forse i nostri nonni non conoscevano la moderna medicina,ma supplivano con il buon senso alle esigenze quotidiane:mangiare tutti insieme in famiglia era un rito irrinunciabile e positivo. Gratificava il rapporto affettivo, il rispetto di ciascuno,favoriva il buon umore,lo scambio d'idee, l'appetito e dunque la salute.
Alle stesse conclusioni giunge ora uno studio americano pubblicato su lattendibile@assolatte,organo d'informazione di Assolatte,l'Associazione italiana che rappresenta le imprese operanti nel settore lattiero caseario, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Un frequente consumo di cene in famiglia – si precisa – è associato con migliori rapporti nutrizionali,incluso un maggior consumo di frutta e verdura, un minor consumo invece di cibi fritti, bibite zuccherate e grassi saturi e trans. La presenza dei genitori al pasto serale,inoltre, viene associata con un minor rischio di un basso consumo di frutta e verdura e di prodotti lattiero caseari e con una minor probabilità di saltare la colazione mattutina.
Condividere i pasti con i familiari sembra comunque avere, sui ragazzi, una serie di ripercussioni positive che vanno ben oltre le abitudini alimentari. In particolare – si apprende – un elevato numero di pasti in famiglia è stato associato,nelle ragazze,con un ridotto rischio di pratiche non salutari per il controllo del peso corporeo.
In sintesi,si conclude,seppur tali osservazioni derivino per la maggior parte dagli Stati Uniti dove le consuetudini alimentari sono diverse dalle nostre ed i pasti molto più destrutturati, esse possono in ogni modo rappresentare un importante spunto di riflessione anche per noi.
Conclusioni:la saggezza degli avi supera il tempo e lo spazio. Anche su questo sarebbe opportuno riflettere, soprattutto per non dimenticare.
GIAN UGO BERTI
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