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6 giu 2011
«Drogato» di internet
un teenager su venticinque
C’è chi non va a scuola per rimanere connesso
E chi si ammala di depressione
Un teenager su 25 è internet-dipendente
MILANO - Stanno male quando non sono connessi, diventano ansiosi e l’unica medicina in grado di placarli è un computer o uno smartphone che li rimetta in Rete. Quella da internet somiglia sempre più a una vera e propria dipendenza che, inoltre, aumenta per i giovani “drogati” il rischio di andare incontro a depressione e comportamenti aggressivi. È questo il ritratto di una cospicua fetta di ragazzi tra i 14 e i 18 anni - il 4 per cento - che emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry. I numeri sono americani, ma non ci sono ragioni per credere che almeno le conseguenze della dipendenza siano diverse al di qua dell’Atlantico.
STUDENTI SOTTO LA LENTE - La ricerca ha coinvolto 3.500 studenti di dieci high school del Connecticut (grosso modo i nostri licei) a cui è stato sottoposto un lungo questionario sulla loro salute, le abitudini ed eventuali comportamenti a rischio. Tra le domande, anche alcune sul rapporto con internet, attraverso cui i ricercatori intendevano non soltanto misurare il tempo passato in rete - che comincia a essere una misura sempre meno affidabile, ai tempi dell’always on - ma soprattutto identificare comportamenti di consumo problematico. I ragazzi si sono quindi trovati a rispondere a quesiti come «Hai saltato la scuola o altre importanti attività sociali perché eri impegnato su Internet?», oppure «Senti una crescente tensione o ansia che può essere alleviata soltanto connettendoti a Internet?». Il 4 per cento del campione ha mostrato un uso problematico del mezzo. Le ragazze sembrano più consapevoli dei rischi: il 12 per cento teme infatti di avere un problema con internet a fronte del 9 per cento dei ragazzi. Mentre questi ultimi più frequentemente si lasciano prendere la mano: il 17 per cento di essi passa più di 20 ore connesso e il 9 per cento ha saltato la scuola per stare on line. Inoltre, dall’analisi dei dati è emersa una correlazione tra l’uso problematico di internet e depressione, comportamenti a rischio (fumo o uso di sostanze stupefacenti, per esempio) o aggressivi.
SCREENING NELLE SCUOLE - Non è una novità che possa esserci un rapporto tra Internet e depressione. Già la scorsa estate, uno studio analogo, condotto però su un campione di mille ragazzi cinesi, aveva raggiunto le stesse conclusioni. La ricerca, pubblicata sugli Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine aveva riscontrato un uso problematico di internet nel 6,2 per cento dei ragazzi e le probabilità che gli studenti appartenenti a questo gruppo soffrissero di depressione erano di 2 volte e mezzo più elevate rispetto alla popolazione generale. Numeri che hanno indotto i ricercatori a lanciare una vera e propria chiamata alle armi: «Gli interventi precoci e la prevenzione sono efficaci per ridurre l’impatto della depressione nei giovani», hanno affermato gli autori dello studio. «Perciò sarebbe opportuno prendere in considerazione l’idea di avviare in tutte le scuole programmi di screening per l’uso problematico di internet che consentano di individuare precocemente e curare gli individui a rischio».
Antonino Michienzi
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