Powered By Blogger

Archivio blog


Benvenuti in PARLIAMO DI SALUTE

Vogliamo informare per orientare nel campo della salute e del benessere della persona. Ponete domande,vi daremo risposte attraverso l'esperienza degli esperti.



Leggete i nostri articoli per entrare e conoscere le ultime novità internazionali che riguardano i progressi della medicina.



Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.



Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.

16 giu 2011


Il professore Rubinstein e Il suono della vita
Prima mondiale, uno stimolatore blocca le vertigini in un malato con squilibri e grave calo uditivo. Da un professore americano nuova tecnica per fermare le crisi vestibolari invalidanti


Il suono della vita
Bologna, 6 giugno 2011 - Non è parente del celebre pianista, ma si è meritato la fama di virtuoso del suono grazie a una serie di interventi chirurgici innovativi che hanno restituito l’udito a bambini sordi dalla nascita. Jay T. Rubinstein, da Seattle, è un pioniere della chirurgia otologica. Ha maturato un’esperienza preziosa con gli impianti cocleari ed è intervenuto al Carlton di Bologna, ospite di Cochlear Italia, per un meeting a porte chiuse con un gruppo di medici italiani. Rubistein è il primo al mondo ad aver impiantato uno stimolatore vestibolare, derivato da un impianto cocleare modificato, a un paziente affetto da labirintite, e con vertigini continue. Forte della sua esperienza, e dei risultati a sei mesi di distanza, si appresta a trattare analogamente altri casi, con l’avvertenza che siamo ancora a livello di ricerca iniziale e dunque c’è ancora tanta strada da fare.

Professor Rubinstiein, che problemi aveva il paziente che lei ha operato?
"Soffriva di sindrome di Menière con violenti attacchi di vertigine. Considerata la frequenza delle crisi, il calo uditivo e il corteo di sintomi invalidanti, abbiamo sviluppato l’idea che un intervento con un device modificato, uno stimolatore derivato dalla tecnologia degli impianti cocleari, sarebbe stato meno invasivo e molto più efficace".

E prima di avere via libera dalle autorità sanitarie americane?
"Eravamo partiti da studi sugli animali, e quando abbiamo visto i benefici, anche in termini di guadagno dell’udito, è stato relativamente facile ottenere l’ok alla prima sperimentazione sull’uomo, con la prospettiva di trattare anche altri pazienti con sindrome di Menière. Il prossimo soggetto di studio sarà una donna".

Come funziona la stimolazione che corregge la vertigine?
"Attraverso una serie di impulsi elettrici, ci sono gruppi di elettrodi miniaturizzati, i più sottili al mondo, collegati nei canali semicircolari, quando accendi il device il nervo viene sollecitato e la percezione del mondo che ti gira attorno viene attenuata. Finito l’attacco, la stimolazione viene spenta dallo stesso paziente".

La sindrome di Menière è relativamente rara, esistono almeno quattro opzioni terapeutiche, ma i disturbi dell’equilibrio sono molto diffusi, c’è chi li paragona alle coliche, da cosa dipendono?
"Una delle cause più frequenti di disordini vestibolari è dovuta a un virus, ed è quello che si vede comunemente nelle astanterie del pronto soccorso: pazienti che improvvisamente accusano vertigini fortissime, crisi che vanno avanti per diversi giorni, e dopo un mese tornano normali senza terapie".

Torniamo alla sua tecnica innovativa, quali i prossimi passi avanti?
"Mi aspetto di avere dieci soggetti impiantati entro un anno, lo sviluppo della ricerca dipenderà dalla frequenza degli attacchi e quindi dai dati che raccoglieremo".

Lei è uno specialista degli impianti cocleari bilaterali. Quali i prossimi traguardi dell’orecchio bionico?
"Attualmente gli impianti cocleari offrono un ottimo livello di comprensione della parola, senza rumore, ma l’abilità di ascoltare musica o conversazioni con rumore di fondo non è ancora ottimale. Ecco, è quello che cerco di perfezionare".


di Alessandro Malpelo (con la collaborazione di Aura Nobolo)

Nessun commento:

Posta un commento