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7 giu 2011



LA STORIA DELLA PESTE





La storia dell'antichità riporta numerose descrizioni di epidemie di peste. Il termine veniva usato per indicare le malattie infettive a carattere epidemico e gravate da una letalità elevata. Si svilupparono pandemie pestose a partire dalla cosiddetta peste di Giustiniano (sesto secolo d.C.), che devastò il bacino mediterraneo. Un'altra grande pandemia si ebbe nel quattordicesimo secolo: originata nell'India si diffuse in tutta l'Europa, ove si stima che causò circa 25 milioni di morti (oltre alla stima di circa 23 milioni di vittime in Asia). Attorno al 1330 la peste dall'oriente inizia la propria migrazione verso ovest seguendo le vie commerciali. Nel 1345 è nel basso Volga, nel 1346 raggiunse Astrakhan, il Caucaso e l'Azerbijian, Costantinopoli e l'impero bizantino. Nell'autunno del 1347 Alessandria, l'Egitto ove si diffuse verso sud lungo il Nilo.

Nell'estate del 1347 alcuni commercianti genovesi e le loro famiglie risiedevano nella città di Kaffa, in Crimea, sul Mar Nero. La città fu assediata dai tartari per vari mesi. Vi fu un’epidemia di peste tra gli assedianti tartari che li costrinse alla ritirata non prima di effettuare un attacco di tipo guerra biologica , catapultando cadaveri infetti al di là delle mura della città.
I mercanti genovesi partirono alla volta dell'Italia in 12 navi. Nell'ottobre 1347 la flottiglia raggiunse Messina. La maggior parte della ciurma era morente di una malattia sconosciuta. Gli ufficiali della città isolarono le navi per due giorni, tuttavia ciò non impedì la diffusione dell'epidemia. In due mesi circa metà della popolazione messinese morì di peste. Da lì diffuse poi a tutta l'Italia continentale. Nel gennaio 1348 la peste sarebbe stata portata a Marsiglia da una nave Genovese. Nell'estate del 1348 la peste esplose a Parigi e nel dicembre del medesimo anno raggiunse Londra. La stima per la città di Firenze è di un terzo dell'intera popolazione morta per peste nei primi sei mesi di epidemia. In Europa la stima è di 25 milioni di morti su di una popolazione di 40 milioni di abitanti.

E' stato stimato che all'epoca vi era almeno una famiglia di ratti per abitazione, con almeno tre pulci per ratto. Ciò sarebbe stata una delle concause che facilitarono la diffusione dell'epidemia.

In Italia la peste fu particolarmente virulenta nel corso dell'anno 1348, come è testimoniato dal Decameron Boccaccio. A questa pandemia senz'altro la più grave della storia, seguirono la peste di Venezia nel 1478, in cui si iniziò ad applicare l'isolamento in lazzaretti, quelle di Milano di cui quella nota anche come peste di San Carlo, infierì nel 1576-77 e l'altra descritta dal Manzoni negli Sposi Promessi, nel 1629-30. Nello stesso secolo vi furono gravi epidemie a Londra a Napoli e nel secolo successivo nel 1720 a Marsiglia; anche i paesi arabi andarono soggetti al flagello della peste. Nel diciannovesimo secolo si verificò l'ultima grande pandemia che ebbe inizio a Hong Kong (1894) e si diffuse in tutti i continenti per terminare con la peste di Marsiglia (1920). Da allora in Europa la peste è praticamente scomparsa, ma la permanenza di grandi focolai endemici in Asia (soprattutto in India) ed Africa e la persistenza della malattia nei ratti e in altri roditori selvatici rendono tuttora necessarie misure profilattiche e igieniche.

Fu durante la peste di Hong Kong nel 1894 che Alexander Yersin e Shibasaburo Kitasato ne descrissero indipendentemente l'agente causale. Tuttavia la modalità di trasmissione fu identificata solamente nel 1897 da P.L. Simond.

Dal 1947 ad oggi vi sono stati 390 casi peste negli Stati Uniti di cui 60 mortali. Gli ultimi due casi mortali, nel 1996, furono dovuti alla contaminazione da parte di cani della prateria.
Nel periodo 1965-1971 (coincidente con la guerra) in Vietnam sono stati riferiti 25.000 casi di peste.
L'organizzazione mondiale della sanità (WHO) ha ricevuto segnalazione di 18.739 casi nel periodo 1980-1994 dei quali 1853 mortali.
Un episodio epidemico di peste polmonare si è verificato nel settembre 1994 nella città indiana di Surat nello stato del Gujarat. I casi registrati ufficialmente furono 2500 con 58 morti.

La peste bubbonica responsabile delle grandi epidemie medioevali riconosce come suo agente patogeno un batterio gram-negativo dal nome di Yersinia Pestis. Fu identificato da Alexander Yersin (il cui cognome ne è patronimico) durante la peste di Hong Kong del 1894, che egli battezzò Pasteurella pestis, in onore di Pasteur, e che sarà ribattezzato negli anni seguenti Yersinia pestis, in onore suo.

Tale batterio infetta circa 100 diverse specie animali inclusa la specie umana, ad esempio roditori quali ratti scoiattoli, cani della prateria, gerbilli, topi campagnoli. La trasmissione agli esseri umani avviene sopratutto tramite ospiti intermedi.

La trasmissione diretta da uomo a uomo avviene soltanto per la peste polmonare; la peste bubbonica segue la via di trasmissione indiretta, mediata dalle pulci dei ratti (Xenopsilla cheopis). Anche la pulce dell'uomo (Pulex irritans) può trasmettere la peste da malato a sano.

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