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3 giu 2011



Due studi dalla california

E. coli non fa sempre paura. Serve anche per produrre i biocarburanti

Il batterio killer utilizzato per incrementare la sintesi di butanolo


E. coli produce biobutanolo (da Berkeley Lab)
MILANO - Il nuovo «babau» si chiama Escherichia coli, per gli addetti ai lavori E. coli. Una variante particolarmente virulenta del batterio è ritenuta responsabile dell'epidemia in Europa che ha già provocato 2.500 casi di intossicazione e 17 vittime. Dopo aver stabilito che i cetrioli non c'entrano, e tanto meno quelli spagnoli, E. coli - un microorganismo largamente diffuso anche nell'intestino degli esseri umani - in realtà può essere anche utile. In particolare per la produzione di un tipo di biocarburante: il butanolo.

BUTANOLO - Negli ultimi mesi sono apparsi sulle riviste specializzate due studi di ricercatori che hanno sperimentato particolari «miscele» di E. coli per incrementare la produzione di biobutanolo. A fine febbraio su Nature Chemical Biology un gruppo di ricerca dell'Università della California Berkeley guidato da Michelle Chang ha pubblicato uno studio sull'utilizzo di E. coli per incrementare di dieci volte la sintesi di n-butanolo, un biocarburante che potrebbe essere utilizzato al posto della benzina. Finora la ricerca si era concentrata su Clostridium, un batterio che produce butanolo, ma la produzione non superava il mezzo grammo per litro di coltura: troppo poco per poter pensare a una produzione industriale. Chang e i suoi colleghi, però, hanno operato una modifica genetica di cinque enzimi di E. coli tanto da arrivare a produrre 5 grammi di butanolo per litro di coltura. Secondo Chang ulteriori studi possono portare la produzione di butanolo da E. coli a triplicare, un limite che potrebbe rendere conveniente una produzione industriale.

ANCORA MEGLIO - A marzo su Applied and Environmental Microbiology un altro gruppo californiano, ma questa volta di Ucla, guidato da James Liao ha dimostrato che è possibile arrivare a produrre 15-30 grammi di butanolo per litro di coltura utilizzando E. coli geneticamente modificato.

Paolo Virtuani

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