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14 gen 2011


ANGELICA ANGELICA

Nome botanico latino: Angelica Arcangelica L. detta Archangelica officinalis Hoffm.
Famiglia botanica: Ombrellifere, Paucedacee, Angelicee
Significato del nome. Angelica dal greco anghelos, cioè angelo annunziatore, pianta venuta dal cielo. Arcangelica, dal credo arco = il primo, il capo: pianta dell’Arcangelo. Secondo altri vorrebbe dire: pianta che supera, per le sue virtù medicinali, all’Angelica.
Nomi internazionali: It.: Arcangelica. Fr.: Archangélique officinale. Ingl.: Angelica. Ted.: Echte Engelwurz. Sp.: Arcangelica silvestre.
Nomi dialettali. Angelica di Boemia, Angelica domestica, Erba degli angeli, Ceciel, Bragosse selvadeghe, Angelica odorata, Mala erba, Angelica.


Descrizione botanica. E’ una grande pianta coltivata o spontanea, erbacea, biennale, alta. Arriva a oltre un metro e mezzo. Radice tuberosa o fusiforme, lunga, brunastra, rugosa, fibrosa, anellata, carnosa e biancastra nell’interno. Caule eretto, striato, cilindrico, succulento e ramificato. Foglie alterne, a segmenti sub-cordati, bipennatosette, lobati, con il margine dentellato; ha le terminali con 3 lobi. Picciuolo fistoloso, cilindrico, con la guaina abbracciante e dilatata. I fiori dell’Arcangelica sono di un verde gialliccio, raccolti in ombrelle terminali subglobose e composte. Involucro eguagliante l’ombrella, a 3-5 foglioline. Involucretto fatto di 8 foglioline lineari e subulate. Cinque denti per il calice. Cinque petali, ellittici, acuminati, interi, curvi all’interno. Ovario infero. Il diachenio (frutto) ovoide, piuttosto compresso. Carpelli a 5 coste, carenati; largamente alati i due laterali. Due semi biancastri, convessi sul dorso, liberi nel pericarpio.


Dove si trova. La sua origine botanica è dell’Europa settentrionale, ma naturalizzata e cresce spontanea nei luoghi incolti, nei campi, prati, lungo gli argini, le strade, nelle zone montane inferiori dell’Europa meridionale e della Russia centrale. Si trova lungo i fiumi e nei terreni paludosi e umidi. Asia del Nord. Si coltiva in Germania, Francia, sulle rive del Dnieper, in Scandinavia e in Siberia.
Parti usate. Le radici.
Fioritura. Giugno-agosto, fiori verde-gialliccio.
Tempo balsamico o della raccolta. Autunno, settembre.
Corrispondenza astrologica. Sole, Leone, Cancro.

Composizione chimica. Acidi angelico e valerianico, tannino, zucchero, gomma, un olio essenziale che contiene fellandrene (terebangilene), gli acidi metiletilacetico, ossipentadecilico e ossimiristico; una resina costituita da ombelliferone e acido pirocatechico, oltre il fellandrene e diverse cumarine, un lattone.


Azione farmacodinamica. Antiacida, antiputrida, aromatica, bechica, carminativa, diuretica, emocinetica, espettorante, sedativa bronchiale, spasmolitica, tonica.
Applicazioni terapeutiche. Alito fetido, bronchite cronica, dispepsia nervosa, enteronevrosi, fermentazioni putride, indigestioni, ipercloridria, isterismo, meteorismo, oliguria, pirosi, spasmi esofagei e gastrointestinali. Vien consigliata nella clorosi, la leucorrea, nell’anoressia di origine psichica. Entra nella composizione di diversi liquori da dessert: chartreuse, il bénédictine, il ponee. Come emmenagogo promuove i mestrui ed è un buon vermifugo. Non bisogna confondere l’Angelica Arcangelica con l’Angelica silvestris, somigliante, ma meno aromatica e ricercata, con un succo acre e non aromatico, come quello dell’Arcangelica, ma ugualmente dotata degli stessi principi attivi medicamentosi. Qualche studioso sostiene che masticare la radice di Arcangelica si assicura la longevità.

Preparazioni e dosi.
Infuso delle radici: 20 gr. di radici per litro di acqua, riposo 25 minuti. Bere 4-5 cucchiai al giorno.
Infuso dei semi: 5 gr. per 100 di acqua bollente.
Polvere di radici o dei semi: 1-3 grammi alla volta in ostia.
Decotto: radice gr.3, acqua 100, bollire 8 minuti. Dose: 1-2 tazze.
Infuso di foglie: come pettorale e depurativo.
In polvere si usa la radice ed i semi, l’infusione si addice alle foglie e steli. I semi si usano come vermifughi.
Estratto fluido: 30-60 gocce (1 gr. = 53 gocce), 3-4 volte al giorno.
Tintura: 20 gr. d’estratto in 80 gr. d’alcool a 60°: 2-4 cucchiaini prima dei pasti.


Avvertimento. Questa pianta sia raccolta guidati da un esperto, perché può essere scambiata con la velenosissima Cicuta. E con altre piante consimili.

RADICE DELLO SPIRITO SANTO
I medici del Rinascimento soprannominarono la pianta Angelica “radice dello Spirito Santo” per le sue divine proprietà di curare le malattie più gravi. Gli esorcisti e i magi si servivano di un ramo di Angelica Arcangelica per liberare i fatturati, uomini o bestie e per spezzare gli incantesimi.

Paracelso, medico e grande ermetista (1490-1541) narra che, durante la peste del 1510, numerosi milanesi si salvarono per aver fatto bere a essi della polvere di Angelica nel vino. Non è tutto. I Lapponi aveva l’usanza di mettere sulla loro testa una corona di Angelica, quando cercavano l’ispirazione. Erba meravigliosa per eliminare l’agitazione, la depressione, i mal di capo, l’anemia, l’asma, l’influenza virale, le cattive digestioni. Essa si trova spontanea e si coltiva in Italia e in tutta l’Europa, specialmente nel nord, ma è abbondante in Scandinavia e in Siberia. Ne ho trovati molti esemplari in Groenlandia durante un mio viaggio al Polo Nord.

Si chiama Angelica Arcangelica, perché considerata una pianta venuta dal cielo, dagli angeli. Fiorisce fra giugno e agosto ed i suoi fiori sono verde-gialliccio. Il tempo balsamico o della raccolta è l’autunno. La sua potenza terapeutica è maggiore quando domina il Sole, il Leone, il Cancro e Venere. Ma per usufruire di questi rapporti astrologici bisogna conoscere un pochino di astrologia pratica, anche perché esistono dei tempi astronomici più favorevoli per ricevere tutta la forza di questo dono di Dio.

L’Angelica Arcangelica entra nella composizione di molti liquori dei frati benedettini. L’infuso delle radici si prende in ragione di due grammi per cento di acqua bollente, riposo 25 minuti, sorbendone cinque cucchiai al giorno. Se ne fa un distillato quando Venere è buon aspetto al Sole per normalizzare le donne nella menopausa o impedite nei loro cicli


Tratto Grande Erbario Medicinale
di Tommaso Palamidessi

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