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18 gen 2011



La prima impressione
è quella che conta (per i belli)

Se la persona che abbiamo appena conosciuto è attraente, studiamo con più attenzione il suo carattere e riusciamo così a individuarne meglio i tratti principali



MILANO - Messaggio a tutti i cuori solitari impegnati nella ricerca dell'anima gemella: se il vostro aspetto fisico lascia a desiderare e pensate di conquistare il partner puntando tutto sul vostro bel carattere, lasciate perdere e correte a fissare un appuntamento dall'estetista. Il segreto per catturare l'attenzione dell'interlocutore e invitarlo a scoprire la nostra personalità, infatti, sta proprio nella gradevolezza dell'aspetto esteriore: lo dimostrano i risultati di un recente studio condotto da un team di psicologi canadesi e pubblicato sulla rivista Psychological Science.

LO STUDIO - Per scoprire quali persone vengono meglio comprese dagli altri nei tratti fondamentali del loro carattere, gli esperti della University of British Columbia di Vancouver hanno condotto un divertente esperimento analizzando il comportamento di 75 volontari, uomini e donne, durante una specie di cocktail-party (ovviamente senza alcolici). Divisi in gruppetti di massimo 11 persone, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di chiacchierare per tre minuti con ciascun componente del gruppo, come in un grande speed-date. Dopo ogni conversazione, i volontari sono stati chiamati a compilare un questionario sull'interlocutore appena conosciuto, di cui dovevano giudicare l'attrazione fisica e i cinque tratti più importanti della personalità, e cioè l'essere aperti, estroversi, coscienziosi, gradevoli e nevrotici. Ciascuno poi ha dovuto anche valutare nello stesso modo il proprio carattere.
Durante l'analisi dei questionari, i ricercatori sono stati in grado di determinare l'accuratezza delle percezioni confrontando quello che ciascuno diceva del proprio carattere con le opinioni dei suoi interlocutori.

ATTENTI AI BELLI - Dall'elaborazione dei risultati dei test sono emerse diverse verità. Da un lato, come si poteva facilmente intuire, si è visto che di fronte a una persona attraente siamo meglio predisposti, ma dall'altro si è scoperto che siamo anche più capaci di coglierne con precisione i tratti del carattere, mettendoli nel giusto ordine relativo. «Se la gente pensa che Jane sia bella e lei è di suo molto organizzata e abbastanza generosa - spiega il coordinatore della ricerca, Jeremy Biesanz - gli altri la vedranno come la più organizzata di tutte e più generosa di quanto sia in realtà. Nonostante questo, il nostro studio dimostra che le persone sanno riconoscere l'ordine relativo di questi tratti della personalità di Jane, ovvero che è più organizzata che generosa, meglio di come facciano con altre persone che trovano meno attraenti». Insomma, lo studio pare sconfessare quei belli e lagnosi che si dicono incompresi perché giudicati solo dalle apparenze: se una persona piace, infatti, si è più motivati nel prestarle attenzione, vuoi un po' per curiosità o per interesse sentimentale. «Non siamo solo portati a giudicare un libro dalla sua copertina - commenta Biesanz - ma leggiamo quelli che hanno belle copertine con molta più attenzione di altri».

È BELLO CIÒ CHE PIACE - Dai ricercatori di Vancouver arriva però anche un messaggio di speranza per quei "comuni mortali" che non possono contare su un fisico alla Raoul Bova o uno sguardo alla Megan Fox: non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Infatti, i volontari arruolati nell'esperimento hanno dimostrato di intuire meglio il carattere delle persone che loro trovavano attraenti, anche se non erano giudicate tali dagli altri componenti del gruppo. Ma forse non serviva proprio un test scientifico per capire che la bellezza è negli occhi di chi guarda.



Elisa Buson(Corriere Della Sera)

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