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20 gen 2011


Londra, 19 gennaio 2011 - Il sesso è un toccasana per la nostra salute. Farlo spesso infatti ci mantiene più giovani e ci fa vivere più a lungo. Lo ha detto Eric Braverman, un esperto americano di invecchiamento, autore del libro ‘Younger (Sexier) You', al quotidiano britannico Daily Mail.

Secondo Braverman una buona vita sessuale migliora il metabolismo, l’attività cerebrale, la salute del cuore e il sistema immunitario. Inoltre, il sesso aumenta i livelli degli ormoni sessuali, facendoci sentire più giovani di quello che in realtà siamo. Per farlo più spesso l’esperto americano consiglia di bere caffè, in quanto aumenta la libido, e di mangiare gli arachidi perchè migliorano l’eccitazione.

Anche uno studio della Queen’s University di Belfast consiglia di fare più sesso: fare l’amore almeno tre volte alla settimana, infatti, ridurebbe il rischio infarto e ictus negli uomini di mezza età. Gli orgasmi, invece, si pensa aiutino a combattere le infezioni, aumentando l’attività di difesa delle cellule fino al 20 per cento in più. Un recente studio, inoltre, ha dimostrato che un’attività sessuale più intensa protegge gli uomini più anziani dall’insorgenza del cancro alla prostata. Braverman, infine, consiglia qualche afrodisiaco: gli aspragi, le banane, i cavoli, il sedano, i fichi, le ostriche e le alghe marine.


WASHINGTON - Per le coppie giovani è davvero difficile riuscire a rinunciare alla promiscuità. Molti infatti rifiutano la monogamia, nonostante questo metta a rischio la salute del proprio partner dinanzi alle malattie sessualmente trasmissibili. Uno studio della Oregon State University, pubblicato sulla rivista Journal of Sex Research, ha rilevato che su 434 coppie giovani eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 25 anni sono molti i partner che non accettano di avere rapposrti sessuali esclusivi. Nel 40 per delle coppie, infatti, solo un partner vuole la monogamia.

Sull’argomento la maggior parte non è riuscita a trovare un accordo. "Altri studi - ha detto Jocelyn Warren, che insieme a Marie Harvey ha coordinato nello studio - hanno esaminato le percezioni legate alla monogamia, questo studio e davvero il primo a esplorare le discussione delle coppie eterosessuali sulla monogamia". "Incomunicabilità e incomprensioni sull’esclusività sessuale sembrano molto comuni", ha aggiunto.

Precedenti ricerche hanno dimostrato che l’uso del preservativo tende a diminuire quando le relazioni si fanno più intime e più lunghe nel tempo. Eppure, quest’ultimo studio dimostra che molte coppie non comunicano efficacemente i termini del loro rapporto, mettendo a rischio la propria salute. Anche tra coloro che hanno deciso esplicitamente di essere monogami, quasi il 30 per cento ha alla fine rotto questo accordo intrattenendo un rapporto sessuale con un’altra persona. "Le coppie hanno difficoltà - ha detto Harvey - a parlare di questo tipo di argomenti e immagino che lo sia ancor di più per quelle giovani". Un dato che più di tutti ha sorpreso gli scienziati è che le coppie giovani sposate, anche con figli, avevano meno probabilità di aver raggiunto un accordo sulla monogamia.

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